Un Aperitivo A Caraglio: Osteria De Il Nanetto

Un aperitivo a Caraglio: Osteria de Il Nanetto

Un aperitivo all’aperto? Sembra questa la formula vincente del momento. Il modo più semplice per superare gli ultimi scrupoli che la post-quarantena porta con sé:  una breve parentesi di ritrovata normalità, cui aggiungere  l’esperienza di una nuova scoperta. Eccomi pronta per l’avventura di oggi: un aperitivo all’Osteria de Il Nanetto, aperta da pochissimo nel Filatoio Rosso di Caraglio. Perché dopo la prova-delivery della cucina del Nanetto, che porta la firma di Nicola di Tarsia, nostra felice conoscenza ai tempi del torinese Berbel, è venuto il momento della prova-dal-vero.   Osteria de Il Nanetto: un nuovo bistrot Ci sediamo volentieri, visto che la stagione lo consente, a uno dei tavolini preparati all’aperto, nel suggestivo cortile interno. Dietro l’ampia vetrata che chiude il lato di fondo si intravede l’ampia sala del ristorante, quasi solenne con i lunghi tovagliati ora ben distanziati tra loro come normativa comanda. Davvero buona, allora, l’idea di contrapporgli il piccolo bistrot interno, con il calore dei suoi arredi di legno,  ben pensati nella loro disinvolta eleganza. Ma parliamo dell’aperitivo: siamo qui per questo! Almeno per il momento, in attesa di una prossima cena al bistrot: presto, molto presto, anzi prestissimo   Osteria del Nanetto: aperitivo…per ora Con un…

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LA Valle Grana E La Polenta Bastarda

LA Valle Grana e la polenta bastarda

Se dare a qualcuno del bastardo di solito non viene percepito come un complimento, a Caraglio, nella cuneese Valle Grana, non sempre è così. Bastarda si chiama infatti  una particolare polenta, introvabile altrove, così buona da averle persino intitolato una Sagra. Quest’anno, il non-a-caso bisesto 2020, sarà difficile riuscire a organizzarla, ma ciò non toglie che tutti possano prepararsi la polenta a casa, soprattutto in questi giorni di interminabile inverno. La sua ricetta è semplicissima, e non differisce certo da quella delle altre polente. Ma il suo pregio sta tutto nella farina, il suo ingrediente base: un misto di cinque antiche varietà autoctone, riscoperte e rimesse in coltivazione, dopo molti anni di accurate ricerche, da Lucio Alciati, infaticabile e appassionato ricercatore di prelibatezze locali. E a lui si deve anche il recupero della leggenda, da cui tutto è nato…   Una bastarda polenta del…diavolo! Lo zampino del diavolo! Come poteva non entrare in una storia legata ai sudori della terra? E come poteva l’intera faccenda non concludersi bene, cioè del tutto al contrario delle sataniche intenzioni? Perché in queste vicende del saggio tempo antico, il diavolo, in fondo, è quasi sempre un “buon diavolo”, più buontempone che davvero satanico. E anche il…

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Il Giardino Dei Semplicissimi: Aglio Di Caraglio

Il Giardino dei Semplicissimi: aglio di Caraglio

Che l’aglio, secondo i sacri testi, non faccia in realtà parte del Giardino dei Semplici lo so. Il mio orto, però, è un Giardino dei Semplicissimi e l’aglio, piantato da me in persona in autunno inoltrato e ora già in odore di uscita – anche se la raccolta si attende per giugno – è il mio principale orgoglio. Questo in particolare sarà Aglio di Caraglio – Presidio Slow food: un’eccellenza del territorio della Valle Grana che ormai comincia a essere apprezzato seriamente anche nell’alta cucina. Ne ho già parlato qua e là, ma siccome repetita iuvant…   Semplicissimi: Aglio di Caraglio Da queste parti la filastrocca la conoscono tutti: a Caraj l’an piantà ij aj, l’an nen bagnaj e ij aj son secaj. Traduco, per i non piemontesi: a Caraglio hanno piantato l’aglio, non l’hanno bagnato e l’aglio è seccato. Diciamo che i Caragliesi non ci fanno una gran bella figura, anche se è evidente come il senso del tutto sia basato sulla rima Caraglio-aglio. In realtà la filastrocca, oggi che l’aglio di qui è diventato una gloria locale, è finita nel dimenticatoio o almeno si evita accuratamente di farne menzione. A me sembra, invece, che non ci sia nulla di male a ricordarla,…

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Anche Leonardo è Passato Da Caraglio

Anche Leonardo è passato da Caraglio

Un Leonardo da Vinci inedito quello che lo scorso 5 ottobre  è comparso al Filatoio Rosso di Caraglio, capitale della cuneese Valle Grana, protagonista della mostra L’altra tela di Leonardo – Le geniali invenzioni nelle macchine tessili. Una mostra, ha subito chiarito aprendo l’inaugurazione il curatore Flavio Crippa, che di Leonardo ingegnere tessile è profondo conoscitore, che del grande scienziato presenta aspetti quasi inediti: « La riscoperta dell’interesse di Leonardo per le macchine tessili è piuttosto recente, visto che risale soltanto a pochi anni fa. La tessitura della lana, come avveniva e avviene tuttora a Prato, e quella della seta, di cui il Filatoio di Caraglio fu in passato fabbrica di rinomanza europea, comportano lavorazioni diverse e diversi sono i macchinari adibiti all’uso. Questo aspetto soprattutto affascinò Leonardo, che per la produzione della seta studiò e perfezionò in particolare il torcitoio idraulico, qui ricostruito da noi con uno  sforzo notevole, non lo nascondo,  ma anche con grande soddisfazione».   La tela di Leonardo: una mostra per tutti In apparenza concentrata su aspetti e dettagli tecnici della lavorazione della seta, la mostra si rivela invece subito accattivante per il visitatore disposto a lasciarsi catturare dalle novità che raccoglie. Le tre sezioni…

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Valle Grana, Parte Prima: Piatline E Ciarde

Valle Grana, parte prima: piatline e ciarde

  Anche noi ce la saremmo aspettata piatta e lunga, una piatlina insomma, come il suo nome la vorrebbe. La troviamo invece ovale e grassoccia, in apparenza non troppo diversa da altre patate consorelle, se non fosse – lo vedete qua e là? – per qualche “occhietto” color rosa tenue sparso sulla buccia color paglierino. «Sì, in effetti dovrebbe essere piatta all’aspetto – ci spiega il presidente Alciati – e probabilmente un tempo lo è stata. Ma ora abbiamo notato che cambia forma secondo la zona, e cioè la terra, in cui è coltivata: la Valle Grana, insieme con le Valli d’OC».   Piatline e Ciarde, anzi Bodi Lucio Alciati è l’appassionato presidente della libera “Associazione per la promozione, tutela e valorizzazione dell’antica patata locale Piatlina e della patata Ciarda della Valle Grana” ora, più sinteticamente, “Consorzio del Bodi”. Perché questo è il nome con cui sono chiamate le patate in lingua d’OC. Una scoperta, o meglio, una ri-scoperta, quella della condivisa origine occitana di queste patate, recente soltanto in apparenza. Le montagne, non ce ne ricordiamo mai abbastanza, non hanno mai diviso ma piuttosto unito popoli e culture. E l’hanno fatto, soprattutto in un passato scarsamente motorizzato, al di qua e…

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Il Paradiso è a Caraglio

È un orto vero quello che apre la mostra, allestito nei due grandi cortili del Filatoio Rosso di Caraglio, curato da Paolo Pejrone, con l’aiuto quotidiano sul campo (questa volta, nel senso letterale del termine) del personale dell’Associazione Marcovaldo. E che alla fine i peperoni, appetibili frutti di stagione, siano misteriosamente scomparsi proprio la vigilia dell’inaugurazione, come Pejrone stesso ha raccontato con sorridente nonchalance, non è che un’ulteriore prova di quante difficoltà e quanti imprevisti comporti la coltivazione di un orto… Ma l’orto rimarrà lì, fino a fine mostra ad autunno inoltrato, pietra di paragone reale e mutevole per strappare una riflessione in più nel confronto con quegli altri giardini, di cui rappresenta pur sempre la forma universale, pronti a raccontare, di sala in sala, il viaggio degli uomini, andata e ritorno, tra cielo e terra. Gli "Orti del Paradiso" , così si intitola la mostra pensata da Martina Corgnati, si snoda infatti lungo un non scontato percorso atemporale suddiviso per quattro tematiche: Gan Eden, l’ideale giardino – Le Quattro stagioni – Ritratti di giardini – Dal giardino alla tavola. E l’idea portante, dall’orto dei cortili ai giardini dentro le sale, è proprio quella dell’intervento mutevole e mutante del tempo: dentro e…

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