UNFORGETTABLE, davvero
Che il non-luogo sia la cifra di Christian Mandura, per chi conosce il Geranio di Chieri, è ormai un dato di fatto. Questa sua nuova esperienza, però, questo Unforgettable così a lungo atteso e finalmente reso concreto, un non-luogo lo è veramente: l’inaspettata “quarta dimensione” dove tutte le magie sono possibili. E un primo indizio del distacco dal mondo reale si ha già dall’indirizzo: quella via Lorenzo Valerio, unica “devianza” nella rigorosa geometria del Quadrilatero romano.
Il non-spazio e il non-tempo di Unforgettable
Il non-spazio ovattato di Unforgettable si apre dunque, di là da un anonimo portone, varcando una misteriosa tenda che, come una quinta teatrale, ha la funzione di separare il reale dall’immaginario. Così, quelle che nel mondo di fuori sono le seicentesche ex scuderie di un palazzo storico torinese qui diventano il palcoscenico dove si gioca la nuova avventura.
La struttura si articola su tre locali comunicanti: la sala centrale, occupata quasi interamente dal Bancone, e due salette adiacenti. L’una, prolungamento fisico della sala, è adibita a salotto pre e post conviviale; l’altra, occupata da scaffali con bottiglie dalle interessanti etichette, avrà presto un suo definitivo allestimento; essenziali e lineari gli arredi, qualche luminoso quadro “energetico” alle pareti. Sul tutto sovrastano, alte e protettive, le bellissime antiche volte a mattoni.
Il non- tempo, di cui all’interno si vive l’inconsistenza, nel mondo di fuori è invece ben determinato dalla rigorosa puntualità d’ingresso richiesta al momento della prenotazione. Perché l’esperienza alla tavola di Christian ha la durata di un’ora e trenta e ha inizio soltanto quando tutti e dieci i commensali hanno preso posto sugli sgabelli – comodi e ben pensati – davanti al Bancone.
Unforgettable: un’esperienza indimenticabile
davvero
La mia esperienza, come poi spero accadrà per la vostra, è stata unica e irripetibile, come il rapporto che qui viene a crearsi tra l’ospite, il suo cibo, e chi a lui lo somministra. Inenarrabile, quindi, come sempre lo o è la magia della “prima volta”.
Posso però raccontare quello che del mio pranzo di inizio aprile mi è rimasto nel cuore. Il susseguirsi dei piatti, pensato come un procedere delle sensazioni, cui il palato viene curiosamente preparato; il calore di un brodo, denso e profumato; la fragranza del bottone di bietola accompagnato dal fiore di nasturzio.
E ancora, il capolavoro di fusione di aromi tra cavolo e senape del piccolo capunet; il finale dei tre dessert, dove, felicissima intuizione, ha trionfato la mescolanza di ingredienti animali e vegetali pur nel rispetto del dolce sentire.
Compagni di sala del giovane cuoco, in questa avventura torinese, il discretissimo maître Michel e il creativo barman Salvatore. E, ultimi ma non ultimi i ragazzi della brigata.
Info:
UNFORGETTABLE
Via Lorenzo Valerio, 5b – Torino
Cell. 3277395709