Al Centro di Priocca quando c’è il Fritto misto
Il Fritto misto piemontese, a quanto mi consta e sono pronta a ricredermi, non è un piatto stagionale ma piuttosto un piatto “di stagione” oltre che di territorio. Difficile trovare i morbidi e succulenti batsuà se non al tempo dell’uccisione del maiale; difficile trovare le rane se non è primavera avanzata e nei posti canonici; o la frittura della frutta fresca se non ai primi caldi. O forse no? In questi tempi di omologazione e di villaggio (con relativo orto) sempre più globale tutto è sempre, ahimè, disponibile qui e ora. Perché dunque è proprio in questi giorni che pullulano offerte e inviti a pranzi e cene di “tutto fritto misto”: lo vuole il Carnevale imminente? o gli ultimi, quest’anno nemmeno così intensi, freddi? O piuttosto il caso, assai poco imprevedibile? Senza cercare inutili risposte ho accondisceso anch’io alla voglia di Fritto misto. Di uno dei migliori, a mia conoscenza, che ancora si fanno in Piemonte.
Fritto misto al Centro
Quello del Fritto misto al Centro di Priocca (CN) è un traguardo ambito da molti. Ci si deve prenotare per tempo e attendere la telefonata di Enrico, amministratore cortese e accorto di tempi e di tavoli. Perché qui il Fritto misto è un evento trattato col dovuto rispetto, cui si dedica il tempo di una cena per l’intera sala. E che, date le richieste, viene ripetuto a scadenze opportunamente ritmate fino all’esaurimento della lista, e forse anche delle energie della pur instancabile brigata di cucina della signora Elide. A noi è toccato, finalmente, un venerdì sera di febbraio. Una bella serata di autentico Fritto misto piemontese. Se in stagione o no, giudicatelo voi.
Al Centro, Fritto misto “di stagione” e…piemontese
Qui il F ritto è di stagione, senza dubbio alcuno. Lo è perché ci sono i basuà, quest’anno nella versione senz’osso e dalla delicatissima impanatura. Lo è perché tra gli ingredienti hanno prevalso le interiora: dalle grive nella loro morbida rete; alla salsiccia di fegato, decisamente più elegante delle andouillette d’Oltralpe; alle animelle, cervella e filone; al cuore di vitello e alla cresta di gallo.
Senza dimenticare delizie come la sublime formaggetta o il perfetto subric. Ma è anche un fritto decisamente piemontese, perché attenta alla tradizione è l’impanatura, a grana più grossa o più fina a seconda del “pezzo”, così come il taglio sottile delle cotolette.E, soprattutto, la scelta di non suddividere “dolce” da “salato”, ma di abbinare i sapori nella stessa portata, fritti al momento in tempi e modi accuratissimi. Una cortesia non da poco fatta al palato dell’ospite e un valore aggiunto alla perfezione del piatto.E così si chiude, almeno per me, la stagione del Fritto misto. O almeno di quello piemontese…
Info:
https://www.ristoranteilcentro.com/it/