A cena col caffè, però dell’Honduras
Che con il caffè si possa cucinare non è una novità, ma perché i piatti funzionino ci vuole davvero un buon caffè e …un vero cuoco. C’erano tutti e due gli elementi alla tavola di Affini lo scorso martedì 30 ottobre: una serata riuscita!
Il caffè dell’Honduras
Il caffè viene dalla coltivazione Finca Rio Colorado in Honduras e a presentarlo c’è il suo
capataz Francisco Panchito Villeda, un piccolo produttore cui però è stata affidata la guida della Finca in quanto socio di Umami Area Honduras. Che, come spiega il coffee expert Andrej Godina, è un progetto nato “al fine di investire e dare maggior valore aggiunto a questa splendida terra ricca di tradizione e capace di produrre un ottimo caffè speciality”.
Umami Area Honduras ha perciò acquistato una piantagione di caffè adiacente al parco nazionale della Celaque, Patrimonio Universale UNESCO, che si estende per 45 ettari tra il rio Colorado e il rio Aruco.
Una piantagione, continua Godina, che “ nel breve verrà convertita in produzione biologica e che ha iniziato a sostenere corsi di formazione gratuiti per i soci della cooperativa”.
Un ottimo progetto per un ottimo caffè. Provarlo per credere.
L’Honduras nel piatto…e nel bicchiere
Opera di Yari Sità la Scottata di filetto in crosta di caffè con cavolfiore e tamarindo, come pure la Tavolozza di broccoli e zucca con scapece di melanzana e sale al caffè.
Un piatto per onnivori e uno per vegetariani, come è tradizione del locale: entrambi un inedito, e molto ben equilibrato, mix di sapori. Da abbinare a un originale Negroni break, ideato per l’occasione dal barman Michele Marzella: Campari bitter, Pig skin sardinian gin, Vermouth
al mallo di noce, caffè espresso, profumo di noce moscata.
Si termina, prima dell’ottimo caffè, con un tradizionale, ma assai poco scontato, bônet. Perché anche il cacao viene da molto lontano… ma questa è un’altra storia.
Info:
www.umamiarea.com