Cimiez: Il Sito Archeologico - Ph Silvana Delfuoco
Cimiez: il sito archeologico - ph Silvana Delfuoco

Cimiez: quando le Terme fanno la differenza

Cimiez: le Terme dell'Est -ph Silvana Delfuoco

Cimiez: le Terme dell’Est -ph Silvana Delfuoco

Si chiamava Cementum la città romana fondata nel I sec. a. C. ai piedi della collina Bellenda, nel territorio dei Galli Veientii: l’attuale Cimiez, oggi elegante quartiere residenziale di Nizza, affacciato sul mare della Costa Azzurra.

E qui, all’interno del Musée d’Archeologie, si possono visitare gli scavi che hanno riportato alla luce la parte forse più interessante, e di sicuro ai tempi più frequentata, dell’antica città: le Terme, nella loro intera estensione dei successivi quartieri a Nord,  a Est e a Ovest. Perché i Romani – e da loro avremmo ancora molto da imparare in proposito – senza Terme proprio  non ci sapevano stare…

 

Cimiez e le Terme: uno stile di vita

Cimiez: otium alle Terme -ph Silvana Delfuoco

Cimiez: otium alle Terme -ph Silvana Delfuoco

Certo, non era da tutti potersi permettere di trascorrere l’intera giornata alle Terme. Non vi avevano accesso gli schiavi –se non, ovvio, come inservienti – e non sempre i civesdelle classi meno abbienti, impegnati nei lavori quotidiani. Ma non c’era modo migliore per passare il proprio tempo, tra otium e negotium. Perché le Terme non erano soltanto un luogo di svago e di esercizio fisico, dotate sempre di palestre e di piscine – come tutte e tre le Terme qui a Cimiez – ma erano anche l’occasione giusta per incontri di affari

Cimiez: il quartiere delle Terme – ph Silvana Delfuoco

e magari per accordi pre-elettorali o politici. E non era detto che non ci scappasse anche qualche piccolo svago extra, di varia e amena natura… Forse per questo le Terme dell’Ovest, le più tarde nel tempo qui a Cimiez visto che risalgono alle fine del III sec. d. C., avevano orari di accesso definiti e alternati per uomini e donne: per ordine imperiale, nientemeno! In compenso non mancavano un forno e due botteghe: troppa ginnastica richiedeva certo uno spuntino adeguato.

 

Cimiez e… la bonne cuisine

Cimiez: la tavola di Apicio al Museo – ph Silvana Delfuoco

Che gli antichi Romani fossero sensibili alla buona cucina lo testimoniano anche le raccolte di ricette che, dal loro mondo, sono giunte fino al nostro. All’interno del Musée un pannello didattico ricorda la presenza di Apicio, noto gourmet e forse chef vissuto fra il I e il II sec. a. C. nonché autore di un ricco manuale di cucina. Certo l’eco delle sue ricette era arrivato anche qui  a Cimiez, la Capitale della Provincia delle Alpi Marittime, secondo quanto deciso dall’Imperatore Augusto verso la fine del I sec. a. C.

E forse è anche merito di Apicio se, in questo angolo di Francia, la cucina continua ad essere una…bonne cuisine. Noi ne abbiamo avuto un piccolo saggio seduti a un tavolino dell’affollatissimo Cafè de Turin, proprio nel centro della “nuova” Nizza: da provare absolument.

 

Info:

www.cimiez-boulevard.fr

 

 

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