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Di zucchini, ma non solo

L’estate non è, almeno per me, stagione di fornelli. Ho quindi rispolverato questa Ricetta della mamma con qualche variante mia, giusto per semplificarla a prova di …cuoca-della-domenica, proprio come me.

Anziché cimentarmi con la pasta sfoglia (ma chi sa, faccia pure) ne uso una già pronta, tra le ottime in commercio, a scanso di pericoli.

Il ripieno, invece, è tutta opera mia, e vi assicuro che è semplicissimo. Uso in prevalenza gli zucchini, ora di stagione, ma si possono sostituire con altre verdure, a scelta, senza variare troppo le proporzioni. Consiglio di mangiarla fredda, preferibilmente il giorno successivo.

E non abbiate paura: viene sempre!

 

INGREDIENTI

1 rotolo di pasta sfoglia per torte salate

400/500 gr di zucchini (chiari, scuri, trombetta…)

200 gr circa di ricotta (preferibilmente di capra… pro-colesterolo)

4/5 cucchiaiate colme di parmigiano grattugiato

4/5 cucchiaiate colme di pane grattugiato (facoltativo, ma con gli zucchini è preferibile.)

2 uova

uno spicchio d’aglio

una manciata di foglioline di menta

olio, sale, pepe q.b.

 

PREPARAZIONE

Con un’ora circa di anticipo, lavate gli zucchini, tagliateli a tocchetti e fateli cuocere dolcemente per una decina di minuti con poco olio, l’aglio (volendo, poi lo toglierete. Io sono solita lasciarlo) e le foglie di menta. Se tendono ad attaccare, aggiungete eventualmente (poca, pochissima) acqua. Spegnete e lasciateli raffreddare.

Procedete quindi stendendo la pasta nello stampo (di solito è già corredata di carta-forno) e bucherellando il fondo con una forchetta.

Frullate quindi tutti gli ingredienti in un mixer, avendo cura di mettere per ultima la ricotta (per evitare che il troppo strapazzo la trasformi in burro, non si sa mai…).

Versate quindi il composto, della consistenza di una crema densa, nello stampo, ripiegate i bordi della pasta e bucherellate anche loro.

In forno (io uso il ventilato) a 180° per circa 40/45 minuti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Silvana Delfuoco

La gola un peccato capitale? Lo diceva anche il padre Dante, è vero. Salvo poi lamentarsi per quanto “sa di sale lo pane altrui”. E poi ci sono tanti tipi di fame, e tanti modi per soddisfarle: un piatto ben cucinato, un bicchiere di vino buono, la vista di un bel quadro, un film che ci ha fatto ridere, il libro che teniamo sul comodino…

Emozioni di vite forse un po’ privilegiate – le nostre – ma che a me piacerebbe poter condividere. Per questo ho deciso di tenere un diariogoloso, in cui raccontare le mie esperienze di giornalista enogastronomica, ogni tanto in trasferta in altri settori. E con un ormai lungo – ahimè – passato alle spalle. Da insegnante di italiano e latino nei licei torinesi: ebbene sì, lo confesso. Ma questa è un’altra storia…

Attualmente collaboro con Il Golosario di Marco Gatti e Paolo Massobrio. In passato ho già collaborato con: Leiweb e Oggi.it; Il Sommelier Fisar; La Cucina del Corriere; OraCucina; Viaggi del Gusto Magazine; Economy; turismodelgusto.com; Bubble's Italia Magazine.

This Post Has 2 Comments
  1. Gnam…..gnam…..questa torta salata è il primo “piatto” che ho servito a mio marito quando marito non lo era ancora e cioè il primo giorno che ci siamo incontrati a Torino il giorno successivo a quando assieme ad Alessandra e forse c’eri anche tu eravamo andate a vedere al cinema ” Il matrimonio di Tuja”. Due bellissimi ricordi….. il film con Alessandra e la torta salata con il mio futuro marito ( che le torte salate di questo tipo non ama affatto: prima prova d’amore??? ).

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