Champagne Day 2022: Se Il Futuro Ha Un Cuore Antico

Champagne day 2022: se il futuro ha un cuore antico

Quando il Piemonte contadino incontra lo champagne "...i piatti che raccontano un territorio e il mondo contadino: ricordi della mia infanzia, gusti e profumi di un mondo passato... che per me rimarrà sempre attuale". Così lo scorso 28 ottobre al Valadess at Lanss di Ceres lo chef ha presentato il suo menu per lo Champagne day 2022, la ricorrenza mondiale che si celebra il quarto venerdì di ottobre di ogni anno. E quale vino, se non quello che   la "campagna" ce l'ha addirittura nel nome, poteva valorizzare al meglio la cena della festa? Che anche noi abbiamo felicemente celebrato. I piatti del passato traghettano nel futuro Una cucina d'autunno delle famiglie contadine, dove la saggezza del passato si accorda con un fiducioso progetto sul futuro. Dove La Supa..."la zuppa alla canavesana" diventa un timballo da porzionare più facilmente senza che nulla venga tolto a profumi e sapori con cui un tempo si celebrava il giorno dei morti; e La Petite-Marmitte di porri, patate e castagne d'Almese restituisce alla piccola frazione di una montagna che si va sempre più spopolando il valore della sapiente ricchezza del suo festoso piatto "povero" anche grazie all'aggiunta di freschi porcini dell'ultima ora.  Da sempre sostanzioso…

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Ci Sono, Ci Sono, Le Pesche Di Vauda!

Ci sono, ci sono, le pesche di Vauda!

La Sagra è tornata!  Sagra della pesca ripiena, 20° edizione dal 6 al 13 agosto 2022, in quel di Vauda di Rocca Canavese: la festa per una normalità finalmente ritrovata? Di sicuro, ma anche qualcosa in più. Che per la Sagra questa lunga pausa forzata non fosse stata soltanto un'attesa non lo dubitavamo certo. Perché quelli de "La Baraca" abbiamo imparato a conoscerli... Sempre nuova la favola antica... È martedì sera e arriviamo al parcheggio, questo sì perfettamente organizzato come sempre nei prati intorno allo spazio della festa. Troppo facile dire che ci sembra già super affollato? Varchiamo "la soglia" e veniamo accolti - prima piacevole novità - da un sorridente "volontario" che, da consumato professionista, ci indirizza verso la "coda" giusta per noi, che abbiamo diligentemente prenotato, dove nell'attesa - per altro abbastanza veloce - possiamo già consultare il menu e arrivare preparati alla cassa. Un altro efficientissimo "volontario" - sono davvero tanti tanti - ci guida al tavolo, sotto la baraca storica. Perché a fianco sta crescendo una nuova struttura che raddoppierà lo spazio per le sagre future. ...come i piatti della tradizione Ed eccoci al momento atteso: la cena dei persi pin. Che arriva, un piatto dopo…

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3Bee: Ho Adottato Un Alveare!

3Bee: ho adottato un alveare!

Le mie api adottive hanno fatto il miele! Ed eccolo qui, col suo profumo di fiori di montagna e il suo bel colore giallo-bruno e la sua carezza dolce. Quello che mi ci voleva per mitigare questa forzata quarantena in attesa di tempi migliori. E poi, questo è proprio il “mio” miele, quello che, grazie al progetto 3Bee-Adotta un alveare, è stato pensato apposta per me. Vi racconto come e perché. 3Bee-Adotta un alveare Ho scoperto questa rete di apicoltori, che da due anni si va ormai diffondendo in tutta Italia, con l’arrivo dei regali di Natale. Un cadeau diverso dal solito, che una giovane amica ha pensato per me: un alveare “in adozione”, che non solo potevo vedere – virtualmente, ahimè, a causa di questi difficili tempi – ma di cui avrei potuto anche seguire i progressi, collegandomi al sito 3Bee che raggruppa gli apicoltori aderenti al progetto. Fino al momento clou: il miele finalmente in vasetto. Che, come promesso, mi è stato inviato a casa senza problemi. 3Bee: Miele di flora alpina Ed eccolo qui, il mio vasetto. Lo hanno prodotto, nel “mio” alveare, le api che vivono in Valchiusella, nel verde Canavese in provincia di Torino, controllate…

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Nel Canavese C’è Un Castello: San Martino A Parella

Nel Canavese c’è un Castello: San Martino a Parella

C’era una volta, e c’è ancora nel Canavese, un avito Castello che rinasce dall’oblio. E, naturalmente, c’è anche un  moderno Cavaliere errante che, sotto le vesti di uno Chef di talento,  arriva al momento giusto per  completare l’opera. Il Castello è quello di San Martino a Parella, poco lontano da Ivrea, immerso nella quiete e nel fascino del suo antico parco. Lo Chef è Massimo Masciaga, che dalle sue esperienze nelle grandi cucine del mondo è approdato a questa una nuova avventura: tra le pareti trasparenti di un “magico” cubo a vista…                                                                                                                              Vistaterra: il recupero del Castello Transitare davanti alla cucina a vista è l’indispensabile passaggio per le Sale da pranzo: a noi è toccata l’accogliente Sala dei Conti, con il suo bel camino in pietra verde. Perché il progetto di ristorazione, qui al Castello di Parella, prevede diverse soluzioni…

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Conoscete Il Canavese? E La Sua Zuppa?

Conoscete il Canavese? E la sua Zuppa?

Una zuppa tradizionale del Canavese, la zona del Piemonte che sta tra Torino e Ia Valle d’Aosta, che nasce come recupero degli avanzi. Per questo la ricetta può variare di famiglia in famiglia, in particolare nell’utilizzo del formaggio, che spesso è una toma tipica della zona, e nell’aggiunta o meno della salsiccia. Se invece non avete avanzi, ma volete la zuppa, ecco come farla. E sarà ottima in compagnia di un vino locale, come un “romantico” Erbaluce…   INGREDIENTI: Un grosso cavolo verza tagliato a metà fontina d’Aosta (o toma) gr. 300 pane raffermo tagliato a fette gr.500 un porro acqua burro q.b. parmigiano grattugiato due cucchiai sale e pepe q.b. Aggiunta eventuale: salsiccia a pezzetti o speck a dadini   PREPARAZIONE: Pulite il cavolo staccando con cura le foglie. Fare appassire con il burro un po' di cavolo e il porro affettato finemente e tenetelo da parte. Scottare le foglie del cavolo in modo da produrre un brodo vegetale. Quindi, procedete alla preparazione: in una pirofila imburrata, fate uno strato col cavolo  appassito, poi fate uno strato con le foglie cotte, uno con le fette di pane su cui metterete la fontina a fettine, .ricoprite di nuovo con le…

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Erbaluce, Questo Non-più-sconosciuto

Erbaluce, questo non-più-sconosciuto

Grazie a Alessandro Felis, che ha guidato la serata con il consueto, signorile, savoir faire, quella che poteva essere semplicemente una degustazione di alcune annate di Erbaluce spumante ha invece spalancato una finestra su una realtà finora rimasta un po’ ai margini del panorama vitivinicolo piemontese. Palazzo Birago, roccaforte di questi affollati giorni di Bocuse off, ha ospitato nell’eleganza della “sala blu” un nutrito gruppo di produttori venuti, e venuti insieme, a presentare i loro vini. I produttori Cooperativa Produttori Erbaluce; la Cantina della Serra; Orsolani Erbaluce; La Masera; Castello di Azeglio; Cieck; Cantina Gnavi; Giacometto Bruno; Santa Clelia; sono questi i produttori che, presentando la versione spumante dei loro vini, ultima nata nella tipologia Erbaluce che comprende le più note versioni fermo e passito, hanno in realtà raccontato molto altro. Hanno parlato di vino, di territorio, di passioni, di fatiche accompagnate da entusiasmi e delusioni. In una parola: storie di viti…e di vita. Erbaluce anche spumante: perché? Perché, in un tempo di “bollicine” dominanti, l’Erbaluce esprime al meglio, nella tipologia spumante, le sue caratteristiche di freschezza, sapidità, spiccata mineralità. E, soprattutto, in un panorama di spumantizzazioni che comunque utilizzano vitigni internazionali – chardonnay e pinot noir – sul modello…

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