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CAMERA – Torino: il luogo delle fotografie

«Vedere tutto insieme qui mi fa un effetto molto strano!» commenta Erik Kessels, il “fotografo senza macchina né obiettivo”, alla presentazione della prima retrospettiva dedicata al suo lavoro fotografico. E la sorpresa straniante c’è subito anche per il visitatore, che si vede costretto, per poter transitare lungo il corridoio tra le sale, a “dissacrare” i mucchi di istantanee accumulati sul pavimento. Un primo invito a riflettere sul non-senso dell’enorme quantità di rappresentazioni che ormai affolla il mondo, in continua crescita esponenziale, a cui soltanto un lavoro di “ecologia delle immagini” può tentare di restituire un senso. Siamo a CAMERA, il Centro Italiano per la Fotografia di Torino, dove The Many Lives of Erik Kessels, a cura di Francesco Zanot, resterà aperta dal 1° al 30 luglio: sintesi e al tempo stesso de-costruzione di ogni possibile mostra fotografica.

Vevey, Festival Images 2014 – 24hrs in Photos, Erik Kessels (photo © Celine Michel / Festival Images )

Ecco 24hrs of Photos, la stampa di tutte le immagini caricate in un solo giorno su internet, letterale invasione dello spazio espositivo.

 

Artista, designer ed editore, in vent’anni di carriera Kessels si è soprattutto affermato come riferimento primario e imprescindibile nel campo della cosiddetta “fotografia trovata”. «Non si fotografa con la macchina, ma con l’occhio: io ho visto con gli occhi le foto che volevo presentare». Per la maggior parte dei suoi progetti raccoglie infatti fotografie preesistenti e le riutilizza come tasselli all’interno di un proprio mosaico.

Ecco Valery, la donna che per tutta la vita si è fatta fotografare immersa nell’acqua.

 

Ed ecco la foto in cui tutti ci riconosciamo: il capolavoro nascosto…dal dito davanti all’obiettivo.

 

 

Nella Project Room del Centro apre, sempre dal 1° al 30 luglio, anche una suggestiva selezione di scatti notturni dei parchi divertimenti, tratta dal lavoro fotografico di Stefano Cerio: Night Games. Che cosa succede in un parco divertimenti quando si spengono le luci? Luoghi improvvisamente deserti o mondi differenti?

Un’indagine che si apre a diverse riflessioni, che possono portare molto lontano. «Odio fotografare i posti abbandonati – chiarisce Cerio – quello che mi interessa è il concetto di assenza». A parlare, per lui, è la realtà immortalata dall’immagine: un paesaggio urbano alla ricerca della sua identità.

The Many Lives of Erik Kessels

Stefano Cerio. Night Games

CAMERA – Via delle Rosine, 18 – Torino

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