Il Giardino dei Semplicissimi: salvia e…salvia
Intanto, si fa presto a dire “salvia”. Che “le” salvie siano più d’una, anzi siano un numero abbastanza considerevole, l’ho scoperto da poco. A me sembrava già una raffinatezza averne, nel mio Giardino, due diverse: quella comune, a tutti ben nota, che Linneo ha chiamato officinalis, e quella detta “moscatella”, ovverossia sclarea, dalle foglie molto più grandi, che è il nuovo acquisto di questa primavera. E che è ormai anche ben cresciutella.
Semplicissimi: salvie…
Che la salvia sia un’erba che fa bene lo dice già il suo nome:
pronta a “salvare”, cioè a conservare la salute. Lo pensavano già gli antichi, fino a farne una sorta di rimedio universale, capace di curare tutti i mali: dalle proprietà afrodisiache al dono della fecondità, al talismano contro le energie negative, capace persino – secondo i Celti – di resuscitare i morti. Molto più semplicemente, io la ritengo il migliore dei condimenti, insieme con burro e parmigiano, per i miei amati tajarin o, meglio ancora, per i più elaborati tortelli d’erba, che soltanto così danno il meglio di sé. E poi c’è la nuova moscatella. Per lei ho pensato di sperimentare: un mix tra Piemonte ed Emilia per uno stuzzichino da aperitivo…
Semplicissimi: una salvia da sfizio
La mia prima “salvia fritta” l’ho assaggiata in Piemonte: ottima e croccante. Però mia madre, per impanare le verdure, usava rigorosamente la pastella dell’Artusi, il suo “vangelo culinario”. Così ho fatto, in barba a tutte le tempure suggerite dai ricettari on line. Come è andata? Ottimo e abbondante!