Gli gnocchi, anche non di giovedì
Sul “Quaderno delle ricette” della mamma gli gnocchi non compaiono. La ragione è molto semplice: piatto troppo facile, e quotidiano, per dover tramandare ai posteri come si fa. Ho imparato invece, frequentando tavole diverse da quella emiliana, che così non è.
L’uovo nell’impasto, per esempio: voi lo mettete? Ma certo che no! E le dosi di farina e patate, come le calcolate? Ma certo che si calcolano sul campo!
Con queste doverose premesse, ecco la mia ricetta: infallibile, garantisco.
INGREDIENTI:
farina bianca 00: circa 300 gr. Aumentabili q.b.
patate (da gnocchi): 4/5 di medie dimensioni
sale
necessario uno schiacciapatate manuale
PREPARAZIONE:
La difficoltà sta nella scelta delle patate: io mi fido del mio fornitore, diversamente non saprei come consigliarvi. Perché se le patate non sono “da gnocchi”, c’è poco da fare: il piatto finale non sarà mai di quelli memorabili.
Ciò detto, si comincia. Mettete a bollire le patate in acqua salata con la buccia finché risulteranno morbide pungendole con la forchetta. Nel frattempo avrete preparato sulla spianatoia la farina a fontana, su cui schiaccerete le patate pelandole via via che le toglierete dall’acqua bollente. Impastate subito (vi scotterete un po’, ma non c’è alternativa) ed eventualmente aggiungete altra farina finché l’impasto “ne tira su”. Quando avrete fatto una palla compatta ma ancora morbida, dividetela e fatene tanti cordoncini che poi taglierete velocemente con un coltello. Infine, con una forchetta o, come faccio io, con il retro di una grattugia, “fate” gli gnocchi. Non fidatevi degli strumenti appositi in commercio: ne escono delle cose tristissime…
Appena fatti, gli gnocchi vanno cotti. Oppure, ma a vostro rischio, potete tentare di surgelarli mettendoli su un vassoio cosparso di semola.
Il condimento? Quello è secondo i gusti. A me piacciono col ragù. Quello emiliano, s’intende.