Un Pezzo Di Pane - Ph Silvana Delfuoco
Un pezzo di pane - ph Silvana Delfuoco

Un pezzo di pane

Saranno questi giorni di dieta, sarà l’arrivo della primavera e sarà, soprattutto, il profumo del pane appena sfornato che mi arriva dal forno “storico” del vicino, nel giardino accanto al mio. Una riflessione sul pane: se la merita, non credete?

 

Soltanto un pezzo di pane…

La "mia" pagnotta - ph Silvana Delfuoco

La “mia” pagnotta – ph Silvana Delfuoco

Il “mio” pane ha la forma della pagnotta – una biova? una micca? una foglia? – che Gabriele, il mio cortesissimo vicino, mi ha appena portato: calda, scricchiolante, profumata, dal colore leggermente ambrato e dall’aspetto che dire invitante è troppo poco. Perché non ho mai osservato un pezzo di pane con tutta questa attenzione? Mi spiega Gabriele, con giusta fierezza, che questa volta l’infornata gli sembra venuta particolarmente bene: « Ho cambiato tipo e dose di lievito e ho modificato i tempi di lievitazione. Con il forno già ben caldo, c’è voluto pochissimo tempo». Già, il forno… che di suo almeno a due parole ha diritto.

 

Il forno del pane

Il forno del pane - ph Gabriele Tallone

Il forno del pane – ph Gabriele Tallone

Il forno, che sta nel giardino della casa accanto alla mia, se definirlo antico è forse eccessivo, è comunque molto vecchio, e fa parte della storia della Borgata.

Quando qui c’era la cosiddetta “comunione di cortili”, e non c’erano muretti nè reti divisorie tra le case, il forno era una sorta di proprietà comune, a disposizione di chi abitava nelle cascine adiacenti. Pane e torte di nocciole, minestroni a lunga cottura, nei giorni di festa magari anche qualche pollo arrosto: il forno ne avrebbe di storie da raccontare…

Poi vennero i “tempi moderni”, la divisione delle proprietà impose la recinzione dei cortili … e anche il forno fu assegnato a un unico “padrone”. Vogliamo forse opporci al progresso? Per sua fortuna, il forno capitò in buone mani: da robusta intenditrice di pizze e torte, lo posso ben garantire!

 

Il pane: perché?

Gabriele che inforna il pane - ph Gabriele Tallone

Gabriele che inforna il pane – ph Gabriele Tallone

Se un tempo era una necessità, quella di farsi il pane in casa, oggi questa esigenza di per sé non ci sarebbe. O almeno, non da queste parti, dove non mancano ottime panetterie.

Ma volete mettere la soddisfazione? Anche quella, non piccola, di riuscire a carpire i segreti di tempi e temperature di un vecchio forno come questo, che certo non possiede termostati né regolatori di natura varia. Si impara a poco a poco, dalla propria esperienza e dai propri errori. Si impara a conoscerlo e a fidarsi di lui, come si farebbe con un vecchio amico un po’ burbero, che non accetta subito di confidarti i suoi segreti. E che però, quando ha capito che può fidarsi di te, ti accoglie senza riserve. E ti regala il suo pane, cotto alla perfezione!

This Post Has 3 Comments
  1. Che buono il pane però quello fatto bene perché altrimenti ne faccio a meno Ma quando anche noi riusciamo a farlo in casa Allora potresti mangiartelo tutto subito…..
    Grazie Silvana, proprio un bell’articolo….
    Federica

    1. Ciao Federica! Grazie per la tua fedeltà al mio blog:sei una lettrice assidua! A quando una visita vera?

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