La Signora Del Timorasso

La signora del Timorasso

«Eccolo qui, il “mio” vigneto di Timorasso: questo l’ho scoperto io, ed è stato la mia scommessa vincente! » Il sorriso di Elisa Semino è contagioso, come pure il suo entusiasmo. È lei, insieme con il fratello Lorenzo, la quarta generazione de La Colombera, azienda agricola di Vho, sulle colline che circondano Tortona, che sta lavorando alla riscoperta del Timorasso. E mentre ci racconta, in una bella mattina di questo dolcissimo ottobre, il suo cru del Montino, il loro vino più premiato negli ultimi anni,  indica anche  i campi di grano e di ceci che affiancano il vigneto.  «Noi restiamo comunque un’azienda agricola: – ci tiene a sottolineare –  mio padre non rinuncerebbe mai alla sua farinata del sabato!»   Il Timorasso, questo (non più) sconosciuto Vitigno autoctono a bacca bianca dei Colli Tortonesi dalla complessa coltivazione, il Timorasso è tornato alla ribalta grazie al caparbio impegno, iniziato negli anni ’90, da parte di alcuni  “pionieri” della zona, tra i quali ovviamente non poteva mancare una giovanissima Elisa, convinti delle sue straordinarie qualità una volta arrivato in bottiglia. Siamo sul declivio collinare che circonda Vho, dove il paesaggio dei vigneti, inframmezzato dai filari di peschi e ciliegi e dai campi di ceci e…

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Torino, Dove I Portici Sono Di…vini: Parola Di Cavour

Torino, dove i Portici sono Di…vini: parola di Cavour

Le Innovazioni Future del Cialis: Cosa Aspettarci pillola cialisChi meglio del conte di Cavour può farsi garante della bontà e della qualità del vino del Piemonte? Lui che primo aveva intuito le potenzialità dei vigneti di casa, nebbiolo in testa, quando ancora alla Corte di Torino si bevevano esclusivamente etichette francesi? E che tanto operò in merito da convincere persino la marchesa Giulia di Barolo ad assecondarlo in un’impresa che cambiò il futuro vitivinicolo dell’intera Regione. Eccolo infatti – perché, si sussurra, lui Torino non l’ha mai davvero lasciata – farsi incontro ai visitatori di questo evento autunnale, per il secondo anno consecutivo capace di trasformare  il centro cittadino nella grande Festa della Vendemmia che sono i Portici Divini 2018. Già, perché Torino, per chi ancora non lo sapesse, ha anche lei il suo vino, frutto nientemeno che di una Vigna Reale...   Sotto i Portici, a Palazzo Birago e… Dal 19 al 28 ottobre 2018 ci saranno dieci giorni di eventi, più intensi nei due fine settimana, che avranno come luoghi deputati, oltre i tanti locali che aderiscono all’iniziativa, i chilometrici Portici cittadini e il centralissimo Palazzo Birago. Sarà qui in particolare che, coadiuvati dall’esperienza di Alessandro Felis, gli…

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I Cani Si Mettono In Posa Alla Reggia

I Cani si mettono in posa alla Reggia

Come avranno fatto a metterli in posa? Questa è la domanda che un po’ tutti, e in particolare i padroni di un cane, non mancheranno di porsi visitando questa singolare mostra, CANI IN POSA-Dall’antichità ad oggi, aperta nella Sala delle Arti della Reggia di Venaria (TO) dal 28 ottobre 2018 al 10 febbraio 2019. E, come sta a significare il bellissimo levriero della locandina, nessun luogo più di questo, la “residenza di caccia” di Casa Savoia voluta da Carlo Emanuele II nella seconda metà del XVII secolo, è adatto a ospitare l’evento: la prima grande esposizione italiana sulla rappresentazione del cane nella storia dell’arte.   La Reggia: il riposo dei guerrieri e dei cacciatori Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1997, dopo un lungo periodo di oblio che l’aveva resa quasi impraticabile a causa del lungo degrado, la Reggia è stata riaperta al pubblico  nel 2007, dopo un rilevante e accuratissimo lavoro di restauro. Con i suoi 80.000 mq di edificio e 50 ettari di Giardini, adiacenti ai 3000 ettari del Parco de La Mandria, vanta una delle più alte espressioni del barocco non soltanto italiano, a partire dalla più nota di tutte, l’ormai conosciutissima Galleria di Diana. Qui la Corte sabauda veniva a…

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Un Sakaposh Prende Casa A Torino

Un Sakaposh prende casa a Torino

Lo ha fermamente voluto lei, Luana Fondacaro, ingegnere pentito per amore del food,  questo singolare Sakaposh   di piazza Madama Cristina, aperto da poco più di un anno in quella che era stata un’abitazione privata di fine Ottocento. Già in precedenza trasformato in caffetteria, ora il locale, su due piani di salette comunicanti ma per un totale di circa cento coperti,  ha ritrovato il calore di una domestica intimità,  con il valore aggiunto di un’ospitale atmosfera dal tocco un po’ british. Luana ha infatti messo a frutto la sua esperienza di lavoro nel servizio di sala, dai pub agli hotel di lusso, degli ultimi anni trascorsi oltremanica. E dunque – come potrebbe mancare? – ha pensato anche a un piccolo, ma curatissimo, giardinetto interno, dove magari fermarsi a sorseggiare un aperitivo.   Sakaposh in cucina: tre percorsi più un ingrediente Con la collaborazione dello chef Federico Bellitti, nonchè della mamma che si occupa dei dolci, Luana propone, a ora di cena, quattro diverse tipologie di “percorso alimentare”, dove i piatti variano a seconda delle stagioni. Si va dal Falso di tradizione, al Vegetariano, per proseguire A mano libera  e terminare con la sorpresa dell’Ingrediente.Quattro piatti per ogni percorso, dall’antipasto al dolce, con la libertà di scegliere…

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Il Vino: Dono Degli Dei…e Talvolta Anche Dei Canonici

Il vino: dono degli Dei…e talvolta anche dei Canonici

Guida alle pillole economiche online kamagra oral jelly opinioni È nel solco della tradizione monferrina la Malvasia Greca, antico vitigno su cui la Famiglia Casalone ha scommesso fin dagli anni Ottanta del secolo scorso. Come assolutamente tradizionale è il loro Grignolino, che dà vita anche  a una preziosa e limitata edizione dedicata al quadro più famoso di Pietro Francesco Guala: I Canonici di Lu.Un bianco e un rosso. I vini perfetti per aprire e chiudere una storia che comincia circa tre secoli fa, con il primo antenato della famiglia: Petrus Ieronymus Casalone, nel 1734 colono e vignaiolo dei Marchesi Millo a Lu Monferrato…   Monvasia: una Malvasia dalla Grecia al Monferrato Arrivano dalla Grecia, e precisamente da Monemvasia, una cittadina del Peloponneso da cui i Veneziani li hanno importato in Italia nel XIII secolo, i vitigni oggi conosciuti come Malvasie. A loro appartiene la Malvasia Greca della tradizione monferrina, che la Famiglia Casalone coltiva a Lu Monferrato fino dagli anni Ottanta: una scommessa di Ernesto Casalone. « Una felicissima intuizione – spiega l’enologo di famiglia Giovanni Bailo – di fare già allora una Malvasia secca, quando ancora non era di moda!» Oggi dalla loro Monvasia nascono tre vini speciali: un bianco dai…

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Ziccat: Il Cioccolato Attraversa Torino

Ziccat: il cioccolato attraversa Torino

L'Impacto dei Farmaci sulla Salute Pubblica Italiana pillole per erezioneDa via Bardonecchia, la prima sede (vedi) dove c’è il grande laboratorio, a piazza Borromini, sulla riva del Po, la strada è lunga. Come lunghi sono i sessant’anni di attività che Ziccat, storica cioccolateria artigianale, ha voluto festeggiare regalandosi questo nuovo, elegante, punto vendita, attrezzato anche  per dimostrazioni live della lavorazione del cioccolato. E, sia detto per inciso, lungo il tragitto nulla si è perso della varietà e della qualità delle proposte. Anzi.   Ziccat: sessant’anni di giovinezza In occasione dell’evento, il team Ziccat, forte anche della collaborazione delle “nuove leve” Alexis Rosso, Vincenzo Iarniccio e Lorenzo Melchiorre, ha voluto aggiungere ai suoi prodotti ormai ben noti e collaudatissimi – uno per tutti: il preferito – due novità, pensate sotto forma di praline dal cuore dolcissimo. Una infatti racchiude una riduzione di Collina Torinese Cari DOC dell’Azienda Balbiano: uno storico e rarissimo vino da dessert che nasce dal vigneto della Villa della Regina, e ganache al Cassis; l’altro invece un infuso di frutti rossi, selezionato da The Tea, e ganache al fondente. Non resta quindi che prepararsi per l’assaggio. E se siete indecisi tra quale delle due sedi scegliere, un consiglio: perché non provarle…

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Succede, Tra I Corridoi Del Salone Del Gusto 2018…

Succede, tra i corridoi del Salone del Gusto 2018…

Tra i corridoi dell’appena concluso Salone del Gusto 2018 è avvenuto, come spesso capita nel mondo del food,un incontro felice: quello tra la mortadella e la birra. Ottimi infatti i panini farciti con il Salame Rosa, certificato bio dell’Azienda Artigianquality, che da generazione lavora dentro “le antiche mura” del centro storico, e le birre artigianali del torinese Birrificio Madama. Tanto felice quest’incontro che da esso è scaturito un lieto evento: la nascita della Mortadella alla Birra!   Artigianquality: mortadelle a Bologna Tra gli amici che hanno assaggiato il Salame Rosa, passando davanti al piccolo stand di Artigianquality al Salone del Gusto,  sono stati soprattutto i Piemontesi a gradirlo: secondo me per la sua capacità di “evocare” il ricordo del salame cotto, fiore all’occhiello tra i salumi di tradizione regionale. Per me, che delle mortadelle emiliane sono da sempre un’estimatrice convinta, si è trattato invece della scoperta di una sorta di anello di congiunzione tra due Regioni che mi sono entrambe molto care: potere unificante del food! Se poi la mortadella, felice incontro tra i corridoi del Salone, si imbatte nella birra…   Birra Madama: artigiani a Torino Porta avanti dal 2014 un nuovo modo di fare birra e, al tempo stesso, un nuovo…

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Un Dilemma Al Salone Del Gusto Di Torino: Che Cosa C’è Nella Formaggiera?

Un dilemma al Salone del Gusto di Torino: che cosa c’è nella formaggiera?

Non possiedo una “formaggiera” per la semplice ragione che sono cresciuta ignorandone l’esistenza. Non l’ho mai vista comparire in tavola, durante la mia infanzia emiliana, né in casa né in occasione delle, allora rare,  uscite in trattoria. Il Parmigiano, anzi per la precisione ‘l fürmai, “il formaggio” per antonomasia - così come il maiale, sempre da quelle parti, è ‘l ‘nimäl, “l’animale” e tanto basta -  veniva sempre regolarmente grattugiato al momento sul piatto di tortelli, di cappelletti asciutti e in brodo, o sulla semplice pastasciutta quotidiana. Che esistessero oggetti chiamati “formaggiere” lo imparai più tardi al mio arrivo in Piemonte, contemporaneamente alla scoperta che qui esistesse un altro “formaggio da grattare” dal curioso nome di Grana. Di cui poi imparai a conoscere pregi e difetti, ma soprattutto le differenze con l’amato fürmai del loco natio.   Parmigiano Reggiano Dop: questo è  ‘l fürmai Ancora oggi, pur con qualche distinguo, l’Emilia è la terra della sacralità del   Parmigiano. Qui  puoi ancora trovare osti che non soltanto ti servono il pezzo di Parmigiano corredato di grattugia perché tu possa dosarlo a piacere, ma te lo presentano con tanto di nome del produttore e mesi di stagionatura, nonchè di numero di “casello”,…

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A Torino C’è CAMERA POP: I Mitici Anni ’60

A Torino c’è CAMERA POP: i mitici anni ’60

Attraversare Marylin. E dal mondo del, cosiddetto, reale si passa nel mondo del, cosiddetto, immaginario. Perché lei è la chiave che apre la porta che, ma soltanto in apparenza, li divide e li unisce. Per arrivare al bellissimo allestimento, opera di Carlo Spinelli, della mostra “CAMERA POP. La fotografia nella Pop Art di Warhol, Schifano& Co.” si passa infatti attraverso una tenda-pannello che altri non è se non la fotografia di Marylin, premessa alla sua più famosa icona: il portfolio del 1967 di Andy Warhol. E che senza fotografia non esisterebbe la pop star è orami una formula ben nota, che anche il Direttore di CAMERA nonché curatore della mostra, Walter Guadagnini, non dimentica di citare: “In questo senso – continua – la fotografia è stata, per gli artisti Pop, non soltanto una fonte di ispirazione, ma un vero e proprio strumento di lavoro, una parte essenziale della loro ricerca”.   CAMERA POP: da Hamilton a Warhol. E viceversa Perché, se il 90% delle opere in mostra – 150 tra quadri, fotografie, collage, grafiche – nascono comunque da una fotografia, due sono i numi tutelari di questa straordinaria avventura: Richard Hamilton con il suo famoso collage fotografico “What is it that…

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A Torino è Tempo Di Vendemmia

A Torino è tempo di vendemmia

Prezzo più basso - kamagra oral jelly opinioni Veloce e sicuroFinalmente è iniziata la stagione della vendemmia e Torino non poteva mancare all’appello.   Perché qui, nell’antica capitale del Regno sabaudo poi divenuta la prima capitale dello Stato Unitario, c’è una vigna, anzi l’unica vigna metropolitana d’Italia e tra le poche in Europa, insieme a quelle di Parigi e Vienna: il Vigneto Reale di Villa della Regina di Torino. Una vigna con oltre 400 anni di storia restituita al suo splendore, tra il 2003 e il 2006, grazie a un complesso intervento di recupero e reimpianto promosso dal Ministero per i Beni Culturali e curato dalle Cantine Balbiano, in collaborazione con l’Università di Torino e il CNR.     A Torino c’è una Vigna in città Adagiata sul primo declivio della collina,  a pochi passi dal centro storico,  unica rimasta delle  tante che in passato circondavano Torino,  questa vigna sorge all’interno di una delle Residenze Reali Patrimonio Mondiale dell’Umanità. E tra questi filari lo sguardo sulla città ha un taglio inaspettato, un tempo privilegio soltanto delle regine di Casa Savoia e delle loro dame che qui, nella Villa, venivano a trascorrere giorni sereni  e spensierati, lontano dal rigore dell’etichetta di corte.   La Villa della Regina di Torino e la…

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