Zucca, Per Far “passare” L’autunno

Zucca, per far “passare” l’autunno

Una ricetta di stagione, di sicuro molto nota in molteplici varianti: questa è la mia. Ho cambiato qualcosa nella Ricetta della mamma, per esempio il tipo di zucca. Ho usato infatti questa zucca, che non conoscevo e che  ho seminato nell’orto su consiglio del mio fornitore. Si chiama Uchiki Kuri ed è ottima in tante preparazioni, visto che ha il vantaggio di poter essere utilizzata con la buccia, che da cotta diventa tenerissima. Ecco che cosa ho fatto.   INGREDIENTI: zucca (ho usato la Kuri, ma potete sostituirla) gr. 500 pulita castagne gr. 200 circa da crude lenticchie già pronte in lattina da  gr.250 una cipolla rossa di Tropea 2 foglie di alloro acqua 1, 50 litro olio extra vergine di oliva 2 cucchiai 1 dado da brodo vegetale   PREPARAZIONE: Incidete la buccia delle castagne e mettetele a bollire con le foglie di alloro per 30/40 minuti circa. Al termine le lascerete raffreddare un po’ e poi le sbuccerete togliendo anche la pellicina interna. Nel frattempo, pulite la zucca senza sbucciarla e tagliatela a pezzetti. Quindi mettetela a rosolare brevemente, soltanto per qualche minuto, nell’olio insieme con la cipolla affettata e qualche pezzetto di dado. Aprite la lattina e…

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Elogio Dei Bruscolini

Elogio dei bruscolini

Questa ricetta non l’ho trovata sul Quaderno della mamma ma nella memoria, mia e di tutti quelli che come me sono stati bambini tra gli anni ‘50/’60 del, come ora si dice, dell’ahimè “secolo scorso”. I bruscolini altro non sono che i semi di zucca, frutto ora di stagione, semplicemente abbrustoliti nel forno e poi salati. Sono le mie madelaines. Sere d’estate al mare, cinema all’aperto, omino all’ingresso che vendeva i bruscolini in cartocci di carta di giornale (non inorridite, siamo tutti sopravvissuti): una tentazione irresistibile, a un costo davvero irrisorio. Quando ho scoperto che i miei giovani amici non li conoscevano, ho avuto pietà di loro e li ho preparati per un aperitivo. Che siano meglio delle patatine e delle noccioline non l’ho detto io. La ricetta è intuitiva ma ve la do lo stesso.   INGREDIENTI: semi di zucca (di qualunque tipo): una manciata abbondante sale q.b.   PREPARAZIONE: Pulite i semi dai filamenti della zucca, lavateli sotto l’acqua corrente e poi asciugateli in un canovaccio. Metteteli su una teglia da forno, su cui avrete disteso un foglio di carta da forno opportunamente bagnato e strizzato. Accendete il forno a 180° e lasciate cuocere per una ventina di minuti…

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Mazzetti, Una Famiglia Di Distillatori

Mazzetti, una famiglia di distillatori

Ad accompagnarci nella visita  è uno dei gattini di casa, che per unirsi a noi ha per un momento abbandonato la sua tranquilla siesta in cortile sotto il piacevole sole di ottobre: «L’unico problema è non accorgersi di loro mentre accompagniamo i visitatori  – commenta sorridendo Fabrizio Mazzetti facendoci strada – e chiuderli dentro, col rischio di ritrovarli un po’ troppo “inebriati”… » Preoccupazione forse inutile qui, nell’Antica Distilleria d’Altavilla, in una famiglia dove  si produce grappa da sei generazioni: anche gli animali domestici, di sicuro, sono di tempra robusta!   La Distilleria dove passa il treno… Siamo ai piedi della collina, non a caso a due passi dall’antica Stazione di Altavilla Monferrato, il Tramways del Monferrato, da dove arrivavano vinacce dalle migliori cantine dell’Astigiano per essere trasformate in grappa e in questa veste ripartire:  l’Antica Distilleria di Altavilla nasce qui nel 1846 su iniziativa di Filippo Mazzetti. Sei generazioni lo separano dal suo bis-bis nipote Filippo, l’attuale titolare, insieme con la moglie Laura e i figli Fabrizio e Alessandro, dell’azienda di famiglia. Una storia, quella dei distillatori Mazzetti, che si intreccia e si confonde con quella del territorio e che si ritrova nelle sale del Museo del Tramways e nei percorsi, che da…

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Funghi Trifolati: Dal Raccoglitore Al Consumatore

Funghi trifolati: dal raccoglitore al consumatore

Casa di campagna, tardo pomeriggio di un venerdì di novembre: nel giardino sono nati i funghi! Li vede un amico, micologo esperto, e sentenzia: «Sono chiodini, funghi semplici ma buoni. Commestibili, ma con qualche attenzione nella preparazione. Ti spiego come fare». E ora io lo spiego anche a voi, visto che ho seguito i suoi  consigli con attenzione e i funghi li ho raccolti, cucinati e mangiati. Con soddisfazione e…senza conseguenze.   INGREDIENTI: Una manciata di funghi chiodini, appena raccolti Aglio. 2 spicchi Prezzemolo: una manciata Mezzo dado per brodo vegetale Olio extravergine di oliva q.b. Bicarbonato in polvere, un pizzico Sale q.b.   PREPARAZIONE: Date ai funghi una lavata superficiale e poi metteteli a bagno, per una decina di minuti, in acqua fredda cui avrete aggiunto un pizzico di bicarbonato: è una precauzione disinfettante. Intanto pulite e tritate aglio e prezzemolo e tenetelo da parte; mettete a bollire una pentola con acqua e sale. Togliete i funghi dall’acqua con un mestolo forato, in modo da lasciare sul fondo eventuali residui di terra; metteteli nelle pentola quando l’acqua bolle e lasciateli sobbollire per circa 15 minuti. Quindi scolateli, anche in questo caso con un mestolo forato, e disponeteli su di…

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Le Nocciole Di Corilu

Le nocciole di Corilu

Corilu: un nome breve e divertente, per un frutto che da sempre trasmette allegria. Era così per i Romani, che regalavano rami di nocciolo per augurare felicità, ed è ancora così per noi, quando pensiamo alle noccioline come compagne di un momento di relax. Corylus, che a Lu ha trovato da sempre il suo luogo di elezione. Una scelta della natura che uomini di buona volontà hanno avuto la felice intuizione di saper valorizzare al momento giusto.   Corilu: nocciole in cooperativa A Lu oggi ci sono 300 h di noccioleto, tra terreni di proprietà della cooperativa e quelli di altre aziende del territorio, che in lei hanno spesso un punto di riferimento. La Corilu infatti innova e sperimenta in collaborazione con le  università di Torino e Piacenza e qui arrivano tecnici da tutto il mondo, persino dal Cile, dall’Armenia e dalla Georgia, per imparare come si fa. Una bella storia, nata nei primi anni Ottanta del secolo scorso dalla fiducia reciproca di un gruppo di amici che hanno deciso di unire le loro forze per migliorare il futuro comune. Oggi la produzione della Corilu, la Nocciola Piemonte IGP, ha raggiunto un’eccezionale qualità universalmente riconosciuta, grazie anche alla cura che qui viene messa…

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Cascina Faletta, Tra Green E Innovazione

Cascina Faletta, tra green e innovazione

L’acqua della piscina panoramica è calda tutto l’anno; dai vigneti circostanti ci si può incamminare per rilassanti passeggiate; le biciclette in dotazione sono tra i modelli più innovativi, e meno faticosi quando il sentiero si fa insidioso; a chi invece preferisce un relax totalizzante, a dare il benvenuto sarà il bicchiere di vino della casa, da sorseggiare comodamente seduti a un tavolo della veranda o del giardinetto, o pigramente allungati su una chaise lounge della terrazza al piano superiore, da cui la vista può spaziare davvero lontano.   Tre fucili vi difenderanno Tre fucili modello Carcano, avvolti nella carta di un giornale datato 1°gennaio 1947, sono il reperto più curioso, e tuttora misterioso, trovato durante i lavori di restauro dell’ottocentesca Cascina Faletta. Diventati da allora il simbolo-portafortuna della Tenuta, il glifo dei Tre Fucili  incrociati compare sulla targa all’ingresso, come sulle etichette dei vini dell’Azienda Agricola, a garantire serenità al relax  degli ospiti e tranquillità ai ribollire dei tini e delle botti. Perché l’intenzione dei proprietari, Elena e Giovanni, è innanzitutto quella di restituire al nostro tempo un luogo del passato preservandone il più possibile l’anima, utilizzando a questo scopo anche il meglio che il progresso tecnologico può offrire. In modo…

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A Cena Col Caffè, Però Dell’Honduras

A cena col caffè, però dell’Honduras

Che con il caffè si possa cucinare non è una novità, ma perché i piatti funzionino ci vuole davvero un buon caffè e …un vero cuoco. C’erano tutti e due gli elementi alla tavola di Affini lo scorso martedì 30 ottobre: una serata riuscita!   Il caffè dell’Honduras Il caffè viene dalla coltivazione Finca Rio Colorado in Honduras e a presentarlo c’è il suo capataz Francisco Panchito Villeda, un piccolo produttore cui però è stata affidata la guida della Finca in quanto socio di Umami Area Honduras. Che, come spiega il coffee expert Andrej Godina, è un progetto nato “al fine di investire e dare maggior valore aggiunto a questa splendida terra ricca di tradizione e capace di produrre un ottimo caffè speciality”. Umami Area Honduras ha perciò acquistato una piantagione di caffè adiacente al parco nazionale della Celaque, Patrimonio Universale UNESCO, che si estende per 45 ettari tra il rio Colorado e il rio Aruco. Una piantagione, continua Godina, che “ nel breve verrà convertita in produzione biologica e che ha iniziato a sostenere corsi di formazione gratuiti per i soci della cooperativa”. Un ottimo progetto per un ottimo caffè. Provarlo per credere.   L’Honduras nel piatto…e nel bicchiere Opera di…

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Ad Asti C’è L’Hotel Castello…

Ad Asti c’è l’Hotel Castello…

Pochi passi in salita, lasciata l’auto nell’ampio parcheggio al di là della strada – ma di lato c’è anche un facilmente accessibile ingresso disabili – e la città è già dimenticata. Una felice posizione, accanto alle Antiche Mura cittadine, e un’accurata attenzione all’acustica degli spazi interni hanno fatto dell’Hotel Castello e del suo Ristorante Cambiocavallo, aperto anche agli ospiti esterni, due luoghi per una sosta davvero rilassante.   Un hotel italiano… Girando per le stanze dell’hotel, due sono gli aspetti che subito colpiscono favorevolmente: la generosità dello spazio e i bagni – evviva – tutti dotati di finestre. E l’apparente semplicità degli arredi riflette invece una essenziale sobrietà d’intenti, dove nulla è superfluo ma tutto è stato attentamente pensato. Di sicuro una sorpresa soprattutto per gli stranieri che qui cominciano ad arrivano numerosi – l’affollatissima Langa è proprio a due passi – e che così potranno apprezzare l’autentica ospitalità italiana. Che continua, piacevolmente, al momento dei pasti.   …e un ristorante monferrino Un menu davvero generoso quello proposto da Pier Mario Monzeglio, il giovane nuovo chef impegnato nelle cucine del Cambiocavallo, il ristorante dell’Hotel Castello. Un trionfo il suo bollito misto con le salse, omaggio al Monferrato, come pure la…

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A Volte Ritornano: La Bagna Cauda!

A volte ritornano: la Bagna Cauda!

L’appuntamento annuale è imperdibile, specialmente quando, come è successo quest’anno, le prime brume autunnali arrivano di colpo, dopo un dolcissimo e soleggiato ottobre. Così anche la voglia di Bagna Cauda ti prende all’improvviso, un sabato di pioggia in campagna. E allora…detto e fatto! Per la ricetta vi rimando a quella canonica, che anche questa volta ho seguito fedelmente.   Bagna Cauda: quali verdure? Dove invece ho spaziato sono state le verdure. La tradizione prevede un po’ di tutto, a seconda dei luoghi, delle abitudini e…di quello che passa il convento! Tra ultimi frutti dell’orto e una visita al mercato, ho deciso per: peperone giallo: lasciato per metà crudo e per metà passato velocemente sulla griglia già tagliato topinambur, alias i piemontesissimi ciabinabô i miei preferiti: come da manuale, tagliati sottilissimi dopo averli rapidamente lavati e strofinati perché pelarli è impossibile ravanello: non così scontato, tagliato a fette sottili melanzana e zucchino: un classico, tagliati a fette e grigliati cipollotti: anche loro un grande classico, che i preferisco ai più aggressivi porri, puliti e tagliati a pezzi patata e cavolfiore: imperdibili, lessati e tagliati a pezzi grossolani pomodoro: forse una novità, ma so che c’è chi lo usa; fresco e gradevole, ma…

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La Fiera? L’ho Scoperta In Tram, Anzi In Gustotram

La Fiera? L’ho scoperta in tram, anzi in Gustotram

Che sia difficile convincere i Torinesi a uscire dai confini della loro amata città ben  lo sanno i Chieresi, loro vicini “di collina”. Così, per invitarli al 40° compleanno della loro Fiera di San Martino che si svolgerà dal 9 al 13 novembre 2018, sono arrivati nientemeno che …in tram.   Sul Gustotram: una cena, e una Fiera, assai speciali A bordo del Gustotram, la vettura storica attrezzata per cenare mentre si visita il centro storico di Torino, il sindaco di Chieri Claudio Marzano e l’assessore alle Attività Produttive del Comune di Chieri Marina Zopegni hanno raccontato il loro impegno per la riuscita della festa: la 40° edizione è dedicata a tutti i curiosi e gli appassionati di cibo che, in cinque giorni, potranno intraprendere un percorso che, dalle eccellenze del territorio chierese li porterà alle tavole del mondo. E la cena sul tram, nel bel mezzo del traffico e del passeggio cittadino all’ora dello shopping, è stata un felice anticipo del world food and ethnic cousine che sarà al centro del programma della Fiera.   Sul Gustotram: cucina di territorio e cucine del mondo Piatti del territorio e piatti etnici nati da prodotti a km0. Dall’esperienza, e dalle mani, di…

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