Pertois-Lebrun, uno champagne a Cramant

IMG_2153Ne ho assaggiati, di champagne. Non un’enormità – non sono una degustatrice professionista– ma un certo qual numero sì. E comunque abbastanza da costruire il mio gusto fai-da-te: sarà banale dirlo, ma è certo meglio il brut, dal fresco impatto minerale, con appena una punta di miele che si trascina nel retrogusto. Ma, soprattutto, meglio che nasca blanc de blanc. A quest’ultima conclusione sono arrivata proprio qui, tra i vigneti che da Épernay salgono alla Montagna di Reims, in questa piccola-grande Cramant, cuore della Côte de Blancs. È stato, come spesso accade per i segni del destino, dovuto a un imprevisto il mio fortunato incontro con madame Françoise, che nella sua Maison Pertois-Lebrun accolse allora con cortesia quegli sbadati visitatori sens réservation: errore non perdonabile da queste parti, dove tutti gli appuntamenti si fissano inesorabilmente en avant!

Già al primo assaggio, nella mia testarda ingenuità da italienne amante dei rossi corposi, non volevo arrendermi di fronte all’evidenza. Possibile che fosse davvero figlio di uno chardonnay quel vino capace di una così potente eleganza? Perché nulla aveva in realtà da spartire con gli sbiaditi esiti che, partendo dallo stesso vitigno, mi avevano spesso deluso in patria. Era questo il motivo che mi aveva spinto a preferire i blanc de noir, convinta che ci volesse la forza di un pinot per sopportare i lunghi travagli che precedono la nascita di un grande champagne. E invece ecco le mie radicate convinzioni annegare miseramente sul fondo di un calice trasparente, offertomi con premurosa grazia d’altri tempi da una vera Grande Dame à la Champagne.

IMG_2150Oggi la Maison è nelle mani energiche di Odile, che da madame Françoise, sua madre, ha ereditato sorriso e vitalità. È stata lei a raccontarci, durante il nostro annuale incontro di approvvigionamento, le ultime novità della Maison, tra cui primeggia lo speciale “60 ans” l’edizione limitata di Instant brut, da sempre cavallo di battaglia della produzione, con cui si è voluto festeggiare l’ultimo compleanno aziendale. E siccome nella mia cantina torinese ho lasciato a riposare ancora qualche bottiglia di Nuances e una cassa degli ultimi Millesime 2006 – che gli champagne “tengano” poco è una storia cui non dar credito: questi tengono, tengono… – è stato di Instant brut che ho pensato bene di fare scorta. Qualche edizione limitata, certo, perché i ricordi hanno sempre la loro importanza, ma soprattutto molte bottiglie “semplici”: expressif et élégant, come lo descrive la presentazione. E credo non ci sia altro da aggiungere.

Champagne Pertois-Lebrun

399 rue de la Libération – Cramant

www.champagne-pertoislebrun.com

 

 

 

 

Silvana Delfuoco

La gola un peccato capitale? Lo diceva anche il padre Dante, è vero. Salvo poi lamentarsi per quanto “sa di sale lo pane altrui”. E poi ci sono tanti tipi di fame, e tanti modi per soddisfarle: un piatto ben cucinato, un bicchiere di vino buono, la vista di un bel quadro, un film che ci ha fatto ridere, il libro che teniamo sul comodino…

Emozioni di vite forse un po’ privilegiate – le nostre – ma che a me piacerebbe poter condividere. Per questo ho deciso di tenere un diariogoloso, in cui raccontare le mie esperienze di giornalista enogastronomica, ogni tanto in trasferta in altri settori. E con un ormai lungo – ahimè – passato alle spalle. Da insegnante di italiano e latino nei licei torinesi: ebbene sì, lo confesso. Ma questa è un’altra storia…

Attualmente collaboro con Il Golosario di Marco Gatti e Paolo Massobrio. In passato ho già collaborato con: Leiweb e Oggi.it; Il Sommelier Fisar; La Cucina del Corriere; OraCucina; Viaggi del Gusto Magazine; Economy; turismodelgusto.com; Bubble's Italia Magazine.

This Post Has 3 Comments
    1. Non secondo le mie ultime informazioni, purtroppo. Io vado ad acquistarlo in loco, ma credo sia possibile farselo spedire.
      Grazie!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *