ReNero: Il Pinot Nero De L'Autin - Ph Silvana Delfuoco
ReNero: il Pinot nero de L'Autin - ph Silvana Delfuoco

Un ReNero si affaccia sul Monviso

Ecco il Monviso, il maestoso Re di Pietra, sovrastare all’orizzonte con tutta l’imponenza dei suoi 3800 metri il profilo delle Alpi Cozie. Chi, se non un altro Re potrebbe impunemente fronteggiarlo? Un Re assai diverso, per natura e per intenti, ma ben deciso a tenergli testa. È nato così il ReNero, il nuovo Piemonte Doc Pinot nero dell’azienda vitivinicola L’Autin, figlio dei centoventicinque vitigni di Pinot nero di Borgogna impiantati nel 2015 qui, a 1200 metri di altezza. L’ultima “concreta follia” di Mario Camusso, oggi pronta a scendere finalmente nei bicchieri.

Grand Hotel Sitea presenta il ReNero - ph Silvana Delfuoco

Grand Hotel Sitea presenta il ReNero – ph Silvana Delfuoco

 

Il ReNero si presenta

Cappello del prete cotto nel ReNero: ph Silvana Delfuoco

Cappello del prete cotto nel ReNero: ph Silvana Delfuoco

Abbiamo incontrato il ReNero durante una cena-degustazione al Grand Hotel Sitea dove, insieme con altri vini de L’Autin, ha accompagnato i piatti pensati appositamente per lui dallo chef stellato Fabrizio Tesse e dalla sua Brigata. In particolare, l’abbinamento del Re è stato con il Cappello del prete, di cui ha perfezionato anche la cottura. La sua solida struttura, molto “francese” – la Borgogna di nascita non mente – lo rende infatti adatto particolarmente ai secondi piatti a base di carni rosse. A noi è piaciuta la sua eleganza, dal delicato bouquet di frutti rossi al calore della giusta persistenza. Di sicuro farà strada, dopo un indispensabile momento di ulteriore assestamento.

 

Verbian de L’Autin – ph L’Autin

Il ReNero e …

Piacevolissima sorpresa della serata è stato l’incontro, tra gli altri vini de L’Autin che già conoscevamo e avevamo imparato ad apprezzare, con il Verbian, un vino bianco dai freschi profumi di agrumi ed erbe aromatiche figlio del vitigno autoctono Bianver. In ottima compagnia con il saporito Carpaccio di Baccalà all’albese, così come degna conclusione della serata è stato l’inatteso, quando gradito, assaggio del panettone Taranto-Torino all’Erbaluce passito della pasticceria tarentina La Gioia, felice connubio nord-sud. Accompagnato, come era giusto che fosse, dai Passi di Gio, Malvasia moscata: un vitigno alpino anche lui ben noto alle pendici del Monviso.

Passi di Gio de L'Autin - ph L'Autin

Passi di Gio de L’Autin – ph L’Autin

 

Info:

www.lautin.it

 

 

 

 

 

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