Nero Integrale Per Un’insalata

Nero Integrale per un’insalata

  Piatto estivo quasi “autarchico” questa Insalata di riso. A parte, ovviamente, il riso utilizzato, che è l’ottimo Nero integrale  de “Gli Aironi”, e qualche altro ingrediente rimediato tra quello che ho trovato in dispensa, tutto il resto è produzione propria. Sono dell’orto, finalmente fruttifero, i dolcissimi pomodorini; sono del Giardino dei Semplicissimi le foglie di menta e di basilico; e sono, infine, delle galline del cortese vicino Gabriele le uova. Facoltativa  l’aggiunta di olive nere taggiasche e di mandorle, che però non ci stanno male. Preparazione semplicissima, ma ve la racconto lo stesso.   INGREDIENTI: gr.200 Riso Nero Integrale Gli Aironi 2 uova 8 pomodorini 4 foglie di menta 6 foglie di basilico 8 mandorle una manciata di olive taggiasche sott’olio sale, pepe (facoltativo), olio EVO   PREPARAZIONE: Fate bollire il riso in acqua salata per 15/20 minuti in modo che rimanga al dente. A cottura ultimata, fermate il bollore con acqua fredda, scolate e passate ancora il riso sotto il getto d’acqua fredda del rubinetto. Scolate bene. In contemporanea, fate bollire due uova per rassodarle per una decina di minuti. Preparate un’insalatiera in cui metterete: i pomodorini tagliati in quattro spicchi, le olive, le mandorle, le foglie di…

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Champagne Socialist A Torino

Champagne socialist a Torino

Mancava, a Torino, un locale così. Che non è la vineria come la conosciamo da queste parti; e non è nemmeno il bistroto, per meglio dire, la piola, mai abbastanza rimpianta nella sua vera identità, che del tirare tardi in città ha fatto la storia. Definire che cosa sia è ancora difficile, ma forse nemmeno indispensabile. Stiamo parlando di Champagne socialist, nuova apertura in San Salvario di ascendenza – si sussurra a mezza voce e con sabauda diffidenza – nientemeno che “milanese”! Noi, incuriositi e per nulla prevenuti, l’abbiamo provato.   Champagne senza fronzoli Essenziale e spartano, ma non banale, l’interno. Un bancone con alle spalle una stenderia di bottiglie ben evidenziate da un’accorta illuminazione; pochi, come ahimè vogliono i nostri tristi tempi, tavolini distanziati; una lavagna dove compaiono le offerte del giorno di vino a bicchiere e di cibo. E, per fortuna, il dehors sul marciapiede stagione ancora permettendo. Tra i vini in degustazione, udite udite, c’è anche uno champagne a bicchiere! Non so voi, ma io ho sempre stentato a trovarlo nelle mescite consuete.  Unica incognita, che ancora non ho sperimentato, sono gli altri vini proposti, tutti “naturali”. Confesso che la mia esperienza in materia di questa tipologia non…

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Un Aperitivo A Caraglio: Osteria De Il Nanetto

Un aperitivo a Caraglio: Osteria de Il Nanetto

Un aperitivo all’aperto? Sembra questa la formula vincente del momento. Il modo più semplice per superare gli ultimi scrupoli che la post-quarantena porta con sé:  una breve parentesi di ritrovata normalità, cui aggiungere  l’esperienza di una nuova scoperta. Eccomi pronta per l’avventura di oggi: un aperitivo all’Osteria de Il Nanetto, aperta da pochissimo nel Filatoio Rosso di Caraglio. Perché dopo la prova-delivery della cucina del Nanetto, che porta la firma di Nicola di Tarsia, nostra felice conoscenza ai tempi del torinese Berbel, è venuto il momento della prova-dal-vero.   Osteria de Il Nanetto: un nuovo bistrot Ci sediamo volentieri, visto che la stagione lo consente, a uno dei tavolini preparati all’aperto, nel suggestivo cortile interno. Dietro l’ampia vetrata che chiude il lato di fondo si intravede l’ampia sala del ristorante, quasi solenne con i lunghi tovagliati ora ben distanziati tra loro come normativa comanda. Davvero buona, allora, l’idea di contrapporgli il piccolo bistrot interno, con il calore dei suoi arredi di legno,  ben pensati nella loro disinvolta eleganza. Ma parliamo dell’aperitivo: siamo qui per questo! Almeno per il momento, in attesa di una prossima cena al bistrot: presto, molto presto, anzi prestissimo   Osteria del Nanetto: aperitivo…per ora Con un…

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San Quintino Resort: Appuntamento D’estate

San Quintino Resort: appuntamento d’estate

Con l’arrivo del sole di prima estate, mai come quest’anno così atteso, la memoria accarezza un ricordo. Ci vuole una tavola cui sedersi, qualcuno con cui condividerlo, il luogo giusto dove ritrovarsi: sono soprattutto queste le “cose belle”. Eccoci dunque qui, al San Quintino Resort  di Busca, dove il nostro pranzo ha inizio. La sala che ci ospita si apre, ariosa,  sul giardino fiorito; ci sono tovaglie candide sui tavoli ben distanziati, una musica appena accennata sul sottofondo e, al di sopra dell’imposto  bavaglio, ci sorridono gli occhi di chi ci accoglie. L’inizio promette.   San Quintino Resort: si comincia… La prima “cosa bella” sono gli appetizer: divertenti, fantasiosi, tutti diversi fra loro per ingredienti e sapori, come se fosse un piccolo, ma ben calibrato, percorso di degustazione.  Dal mini-bombolone  al parmigiano, al quadretto di tramezzino di anguilla affumicata, all’audace scodellino con trippa e cozze, all’assaggio di gelato di porcini e nocciole tostate, per chiudere in gloria con  la crème brûlé au fois gras. Tutto quello che arriverà in tavola dopo dovrà far i conti con questo piccolo incanto: una bella sfida!   San Quintino Resort:… e si continua Avversario di tutto rispetto gli spaghetti burro affumicato vongole ricci di mare…

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B.RILLO: Quando A Contagiare è L’entusiasmo

B.RILLO: quando a contagiare è l’entusiasmo

Se non fosse per il sorriso “imbavagliato” che ci accoglie e per la “striscia” sul pavimento che ci indica implacabile di non avvicinarci più del giusto al bancone d’ingresso, il salto all’indietro  nel tempo sarebbe perfetto. Il modo migliore per lasciarsi alle spalle, per una sera almeno, questo increscioso periodo non ancore del tutto trascorso, e rasserenarsi nel pregustare una cena molto attesa: il nostro sabato-vigilia-di- Pasqua, allora rinviato sine die. E il die è finalmente arrivato.   B.RILLO: un nome tutto da scoprire   La scelta di pochi tavoli ben distanziati e gli studiatissimi arredi essenziali, nelle due salette di questo fresco ristorante, si è rivelata vincente.  Finita la “quarantena” è bastato rendere inoffensivo il quaderno-menu, imbavagliato nella plastica “sanificata” a ogni passaggio di mano, e distanziare l’arrivo degli ospiti, rigorosamente su appuntamento, perché non si “assembrino” all’ingresso e infine…riaprire la porta! L’entusiasmo di questi due giovani, assolutamente contagioso, si è dimostrato molto più forte di qualsiasi malevolo virus. Non per nulla si chiamano B.RILLO ! E lasciamo volentieri il compito a chi ci legge di scoprire il perché.   B.RILLO: prima che cambi il menu Menu stagionale qui al B.RILLO e quindi sulla soglia del cambiamento. Noi però siamo…

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HR Valli Di Lanzo…in Fiore

HR Valli di Lanzo…in fiore

E sono tornata! Come se fosse – ma in effetti lo era – la cosa più naturale del mondo. Come se questi mesi di state-tutti-in-casa non fossero mai esistiti. Perché non potevo certo mancare all’ appuntamento di primavera: quello, sempre attesissimo, con l’uovo sodo e il tarassaco selvatico.   HR Valli di Lanzo en printemps La primavera quest’anno è già un po’ avanzata, ma il tarassaco ha voluto aspettarmi. «Davvero l’ultimo della stagione – ha detto Francesco, portandolo in tavola – non più così delicato, ma ancora fresco e croccante». Gli sorridevano gli occhi, al di sopra della “mascherina”, perché è lui l’artefice della raccolta di questa spontanea meraviglia, che cresce sotto l’ultima neve del Pian della Mussa e che soltanto in pochi, ormai, sanno riconoscere e apprezzare. Colori, profumi e sapori di questo piatto restituiscono senso al tempo che è passato: forse non tutto è stato inutile, se siamo di nuovo qui. E certo non è stato inutilmente speso da chi, qui al Valadess d’Lans, progetta la propria cucina.  Per esempio, arricchendola di un’inedita primavera…   HR Valli di Lanzo: fiori e food «La milanese piace sempre a tutti. Piace molto anche a noi – a parlare è la “mascherina”…

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Quando La Salvia Stuzzica

Quando la salvia stuzzica

Questo esperimento è tutto mio, ma l’aiuto della Mamma non manca mai. Dal suo Quaderno ho ripreso infatti la Pastella, quella per i fritti di verdura. Che lei, a sua volta, aveva ripreso dal suo beneamato Pellegrino Artusi, con qualche personale aggiustamento. Con questa Pastella ho preparato il mio primo stuzzichino da aperitivo a base di foglie di Salvia moscatella. Giusto per evitare esotiche tempure, che pure apprezzo, ma che non so riprodurre. E giusto per dimostrare che la nostra arte culinaria non è seconda a nessun’altra. Risultato ottimo, ve lo garantisco.   INGREDIENTI Qualche foglia di Salvia moscatella, a seconda delle dimensioni (3/4/5…) Per la pastella: gr.100 farina bianca 1 uovo una tazza d’acqua freddissima 1 cucchiaio d’olio EVO 1 cucchiaio di cognac /grappa/acquavite/vino bianco secco… sale q.b. olio per friggere   PREPARAZIONE Calcolate di iniziare qualche ora (3/4/5) prima del momento di servire (va mangiato caldo), perché la pastella, semplicissima da preparare, ha però un tempo di attesa. Per prima cosa, mettete una tazza d’acqua in freezer, dove resterà per 10/15 minuti. Intanto pesate la farina,  mettetela in una ciotola adatta, dove aggiungerete il sale, il rosso d’uovo (il bianco va da parte in frigo perché sarà montato…

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Il Giardino Dei Semplicissimi: Salvia E…salvia

Il Giardino dei Semplicissimi: salvia e…salvia

Intanto, si fa presto a dire “salvia”. Che “le” salvie siano più d’una, anzi siano un numero abbastanza considerevole, l’ho scoperto da poco. A me sembrava già una raffinatezza averne, nel mio Giardino, due diverse: quella comune,  a tutti ben nota, che Linneo ha chiamato officinalis, e quella detta “moscatella”, ovverossia sclarea, dalle foglie molto più grandi, che è il nuovo acquisto di questa primavera. E che è ormai anche ben cresciutella.   Semplicissimi: salvie… Che la salvia sia un’erba che fa bene lo dice già il suo nome: pronta a “salvare”, cioè a conservare la salute. Lo pensavano già gli antichi, fino a farne una sorta di rimedio universale, capace di curare tutti i mali: dalle proprietà afrodisiache al dono della fecondità, al talismano contro le energie negative, capace persino – secondo i Celti – di resuscitare i morti. Molto più semplicemente, io la ritengo il migliore dei condimenti, insieme con burro e parmigiano, per i miei amati tajarin o, meglio ancora, per i più elaborati tortelli d’erba, che soltanto così danno il meglio di sé. E poi c’è la nuova moscatella.  Per lei ho pensato di sperimentare: un mix tra Piemonte ed Emilia per uno stuzzichino da aperitivo…   Semplicissimi:…

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Il Giardino Dei Semplicissimi: Dolce Melissa

Il Giardino dei Semplicissimi: dolce melissa

Il suo nome pare venga dal greco, meli: dolce come il miele, davvero? Mah! La melissa del mio Giardino ha sì un sapore gradevole, però sa piuttosto di limone e profuma di menta. Certo, una dolcezza che non ha portato fortuna alla bella ninfa Melissa, di cui si era invaghito il solito dio Apollo. Troppo dedito a lei, si dimenticava spesso di portare in giro per il cielo il carro del sole, con conseguenza ovviamente nefaste per i poveri terrestri. Così gli dei intervennero, prendendosela, come è ovvio, con la povera ninfa. Trasformata, in men che non si dica, in una bella piantina verde, mentre lo sbadato Apollo trovò presto di che consolarsi. Come sempre capita in questi casi.   Semplicissima melissa, verde e rigogliosa Anche la mia melissa è una bella piantina, verde e rigogliosa: adesso non ha ancora i fiori – saranno bianco-rosa, se ben ricordo – ma è già molto piacevole a vedersi. Da quando fa parte della mia “dotazione”, mi ha sempre dato buone soddisfazioni. Intanto è perenne: va e viene da sola, senza bisogno di particolari attenzioni. Ottima nelle insalate, cui aggiunge un tocco di fresco, la uso spesso anche nelle frittate, insieme con altre…

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Hermanos Frias De Val: Un Vino Dalla Rioja

Hermanos Frias de Val: un vino dalla Rioja

La prima emozione è quella della scoperta: del luogo, del suo paesaggio, del vino. La seconda, meno immediata ma proprio per questo più intensa, è quella della giusta condivisione di quel vino, in altro tempo e in altro contesto. E allora vuol dire che ci siamo. Succede di rado, ma succede. Come con questa bottiglia degli Hermanos Frias de Val:  Spagna, Villabuena nella Rioja alavesa, una Reserva 2011 Hermanos Frias de Val, Tempranillo 100%. Non è l’unico vino che ho assaggiato, per la prima volta, nella loro Bodega l’estate di due anni fa: i  Blanco sono altrettanto sorprendenti. Né l’unico di cui potrei parlare per prove ulteriori, l’ultima delle quali, appunto, qualche sera fa a cena.  Ma le emozioni…meglio viverle – e raccontarle –  una alla volta!   Rioja, tierra tranquilla y amable Sono una viaggiatrice pigra, lo confesso. Poche mète al mondo valgono la rottura dei miei confortanti, e faticosamente conquistati, equilibri. Quando però questo succede, e scopro che ne è valsa la pena, ecco la meraviglia. Così è stato quando ho incontrato la Rioja. Che non conoscevo, e che adesso è entrata di diritto tra i miei luoghi del cuore. Una imprevedibile “Langa” che però si dilata allo scorrere dello…

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