Brace Pura - Ph Silvana Delfuoco
Brace Pura - ph Silvana Delfuoco

Brace Pura: quando la carne è protagonista

Al centro della scena

Sta al centro della scena, ben visibile dietro al vetro della cucina a vista. È il forno “Josper”, tecnologia d’avanguardia per la cottura alla brace che qui, a Brace Pura, vede nella carne la sua materia prima per eccellenza. Una scelta, come il team dei “grigliatori” ci tiene a sottolineare, previlegiata ma non  provocatoria: i vegetariani, come pure gli amanti di pesce e crostacei, non si troveranno certo a disagio, sempre accolti con un sorriso e con proposte loro dedicate. Un’esperienza che a noi onnivori – ebbene sì, lo confessiamo! – ha dato non poche soddisfazioni.

I piatti secondo noi…

Tra i piatti davvero imperdibili, quelli che si raccontano agli amici, c’è di sicuro il midosso di stinco, battuta di Fassona, senape e scorza di limone, spiritosa e golosa presentazione di un’ottima battuta al coltello impreziosita dalla “barchetta” di midollo su cui è adagiata. Bella sorpresa poi i plin di wagyu: sfoglia fine ai 32 tuorli, ripieno di Ozaki; olio ai fiori di rosamrino, garum Ca’ Negra e aria al parmigiano: felice incontro, di grande qualità, tra prodotti di culture assai differenti tra loro. Un’offerta che si completa con il secondo piatto: l’assaggio, raccontato a voce dallo chef prima di procedere alla cottura in diretta, di 3 tagli -3 razze -3 marezzature. Tre diverse carni che, cotte alla brace e abbinate ad assaggi di verdure, si sono rivelate una vera sorpresa.

… accompagnati dal calice giusto

Si conclude con un dolce insolito, ma rigorosamente in linea con il resto del menu: banana Lakatan alla griglia, flambata rum e canna, abbinato a un fresco gelato alla banana.

Rimarchevole, infine, un servizio del vino finalmente degno di questo nome. E che ormai si fatica sempre più spesso a trovare! Non si tratta però di pura forma: qui abbiamo bevuto bene, sia per il panorama delle etichette, frutto di una ricerca non omologata, sia per l’attenzione  del giovane sommelier, che ha dimostrato di saper costruire abbinamenti talvolta inusuali ma  sempre piacevoli e soprattutto mai scontati.

www.bracepura.it

Silvana Delfuoco

La gola un peccato capitale? Lo diceva anche il padre Dante, è vero. Salvo poi lamentarsi per quanto “sa di sale lo pane altrui”. E poi ci sono tanti tipi di fame, e tanti modi per soddisfarle: un piatto ben cucinato, un bicchiere di vino buono, la vista di un bel quadro, un film che ci ha fatto ridere, il libro che teniamo sul comodino…

Emozioni di vite forse un po’ privilegiate – le nostre – ma che a me piacerebbe poter condividere. Per questo ho deciso di tenere un diariogoloso, in cui raccontare le mie esperienze di giornalista enogastronomica, ogni tanto in trasferta in altri settori. E con un ormai lungo – ahimè – passato alle spalle. Da insegnante di italiano e latino nei licei torinesi: ebbene sì, lo confesso. Ma questa è un’altra storia…

Attualmente collaboro con Il Golosario di Marco Gatti e Paolo Massobrio. In passato ho già collaborato con: Leiweb e Oggi.it; Il Sommelier Fisar; La Cucina del Corriere; OraCucina; Viaggi del Gusto Magazine; Economy; turismodelgusto.com; Bubble's Italia Magazine.

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