La Lodze Restaurant - Ph Silvana Delfuoco
La Lodze restaurant - ph Silvana Delfuoco

La Lodze, un ristorante sulle Alpi

 

La Lodze restaurant - ph Silvana Delfuoco

La Lodze restaurant – ph Silvana Delfuoco

C’era un tempo, nemmeno troppo lontano, in cui a Bessans, piccolo borgo della Val Cenis appena al di là del confine francese sulle Alpi, tutte le case avevano una lodze: un balcone “chiuso” da ogni lato per preservare persone e cose dal gelo dell’inverno. Ne hanno lasciato intatto uno solo le violenze insensate della guerra, in una maison proprio nel cuore del piccolo centro storico: il Restaurant  La Lodze, dove vengono accolti con lo stesso calore ospitale gli abitanti del luogo come i turisti di passaggio. E dove Stéphanie, la “cheffe”, sa come deliziare tutti con le specialità locali: autentiche ricette tramandate in famiglia e accostate alle creazioni della sua fantasia. Una cucina, come è ovvio, tutta a km0, grazie alla produzione degli artigiani di Bessans…

 

Le ricette della nonna

Le jambon cousou – ph Silvana Delfuoco

A La Lodze siamo arrivati seguendo il progetto Montagne à la carte ideato da Turismo Torino/Tourisme du Goût: 21 ristoranti di montagna, italiani e francesi, in cui scoprire i piatti tipici di una zona delle Alpi che ha tanto in comune in fatto di storia e tradizioni. Come noi stessi abbiamo sperimentato, appena entrati nella saletta del ristorante, dove il legno della struttura e degli arredi, insieme con gli antichi strumenti da lavoro che ci ricordano la dura vita del passato, davvero non differiscono troppo da quelli che abbiamo imparato a conoscere al di là del confine. Ma le vere sorprese ci aspettano a tavola…

 

Una cucina tra Francia e Italia…

Les agnolos - ph Silvana Delfuoco

Les agnolos – ph Silvana Delfuoco

Già nell’insalata severinette, servita come entrée, troviamo mescolato alle verdure le jambon cousou, il prosciutto crudo disossato e cucito, produzione di “nicchia” di Bessans. Ma è soprattutto nel piatto centrale che si riconoscono le comuni radici: les agnolos à la creme de Beaufort secondo la ricetta di nonna Lili. Inutile dire che sono stati molto apprezzati. Così come,  “francesissima” delizia, che – lo ammetto –  in Italia non riesce mai altrettanto bene, è stata la crème brulée offerta in conclusione del nostro pranzo.

Crème brulée - ph Silvana Delfuoco

Crème brulée – ph Silvana Delfuoco

Ultima piacevole sorpresa l’ottimo caffè. Che è davvero, questo sì, un segno di inattesa fratellanza!

 

 

Info:

www.turismodelgusto.eu

 

http://lalodze.e-monsite.com

 

Silvana Delfuoco

La gola un peccato capitale? Lo diceva anche il padre Dante, è vero. Salvo poi lamentarsi per quanto “sa di sale lo pane altrui”. E poi ci sono tanti tipi di fame, e tanti modi per soddisfarle: un piatto ben cucinato, un bicchiere di vino buono, la vista di un bel quadro, un film che ci ha fatto ridere, il libro che teniamo sul comodino…

Emozioni di vite forse un po’ privilegiate – le nostre – ma che a me piacerebbe poter condividere. Per questo ho deciso di tenere un diariogoloso, in cui raccontare le mie esperienze di giornalista enogastronomica, ogni tanto in trasferta in altri settori. E con un ormai lungo – ahimè – passato alle spalle. Da insegnante di italiano e latino nei licei torinesi: ebbene sì, lo confesso. Ma questa è un’altra storia…

Attualmente collaboro con Il Golosario di Marco Gatti e Paolo Massobrio. In passato ho già collaborato con: Leiweb e Oggi.it; Il Sommelier Fisar; La Cucina del Corriere; OraCucina; Viaggi del Gusto Magazine; Economy; turismodelgusto.com; Bubble's Italia Magazine.

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