Apre a Torino l’Italia di Magnum
“….e poi, nel corridoio, il racconto della continuità delle città italiane, dove noi tutti abbiamo la fortuna di abitare”. Così il nuovo direttore di CAMERA, Walter Guadagnini, conclude la sua presentazione de L’Italia di Magnum. Da Henri Cartier-Bresson a Paolo Pellegrin, una straordinaria carrellata di oltre duecento immagini che raccontano la cronaca, la storia e il costume del nostro paese negli ultimi settant’anni. Un viaggio nel tempo, dove l’emozione –soprattutto per chi, come me, si ritrova ahimè nel ricordo – diventa sorpresa, per la capacità di penetrazione psicologica delle immagini, e riflessione sulle nostre mutate abitudini di vita. Quanto ci sfugge, del nostro passato, anche di quello che crediamo di possedere ben chiaro nel nostro personale patrimonio mentale Il “mio” percorso, forse perché anch’io l’ho visitata da poco, inizia dagli sguardi dei turisti, i primi “di massa”, che a guerra appena conclusa scoprono la Cappella Sistina: una foto di David Seymour del 1949 Per proseguire con sussiegose signore “bene” – ma sono poi cambiate di tanto?- a tu per tu con un evento irripetibile la mostra di Picasso a Milano nel 1953: le foto sono di René Burri. Potevano mancare i “vitelloni” di Felliniana memoria? Non è Rimini ma Cesenatico negli anni…