A Torino Si Va A Tavola Con Il Re

A Torino si va a tavola con il Re

Per una nuova Sala da pranzo, deve essere nuovo anche il corredo da tavola. Soprattutto quando la sala è quella di un Palazzo reale e la tavola da apparecchiare è quella di un Re. Così deve aver pensato  Carlo Alberto di Savoia-Carignano, da poco divenuto Re di Sardegna, quando si è preoccupato di apportare al suo palazzo quegli indispensabili cambiamenti per renderlo, anche negli arredi, all'altezza delle altre Case regnanti europee.  Senza ovviamente dimenticarsi della Sala da pranzo: perché, come dice la saggezza popolare,  seduti a tavola si ragiona meglio. Soprattutto quando la tavola è apparecchiata con un corredo  in argento di eleganza tutta francese, all'epoca il massimo della raffinatezza possibile. Che ora è visibile anche a noi "moderni" nella mostra SPLENDORI DELLA TAVOLA al Palazzo reale di Torino, dal 17 marzo al 17 luglio 2022.   Un servizio da tavola da Re Della creazione dei 164 preziosi esemplari qui presentati - una minima parte dei 1832 elementi che corrispondono al totale del corredo - si era occupata la bottega orafa di Charles -Nicolas Odiot, tra le più celebri al servizio dell'aristocrazia francese. E la committenza ricevuta in questa occasione da parte di Carlo Alberto è considerata dagli studiosi tra…

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Andrea Mantegna: Il Più Moderno Degli Antichi

Andrea Mantegna: il più moderno degli antichi

Oltre 130 opere in mostra nelle sale torinesi di Palazzo Madama, arrivate da alcune delle più grandi collezioni del mondo; un percorso espositivo che comprende, oltre ad alcune opere di Andrea Mantegna,  capolavori dei maggiori protagonisti del Rinascimento; una grande introduzione multimediale, allestita nella Corte medievale, per poter ammirare anche gli affreschi e le opere che non possono essere esposte per ragioni conservative. Tutto proposto in tre lingue – italiano, inglese e francese – con audioguida inclusa nel biglietto di ingresso e un orario di apertura prolungato fine alle 21 il giovedì e il sabato. Nell’intento di offrire, da un punto di vista non ancora del tutto esplorato, la rappresentazione di sé creata in sessant’anni di carriera da uno dei più importanti artisti del Rinascimento nell’Italia settentrionale.   Andrea Mantegna, rivivere l’antico… Una storia straordinaria, quella di Andrea Mantegna: un uomo e un artista che oggi forse definiremmo self made man. Dalle origini modeste alla corte dei Gonzaga grazie alle sue doti artistiche, gestite con appassionata intelligenza e grande capacità di costruire  relazioni e contatti. E sono proprio le sue opere, lette anche come documenti illuminanti sulla cultura e sull’ambiente in cui aveva scelto di vivere e di lavorare, a parlarci…

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Urbania: Un’Italia Da Scoprire

Urbania: un’Italia da scoprire

Si trova nelle Marche, poco distante da Pesaro-Urbino, ma la leggenda ne parla come di una Bologna in miniatura. “Quando si costruì Casteldurante i maestri muratori furono mandati a Bologna con dei mazzi di canne per misurare la larghezza delle vie e dei portici di quella città. Fatto ciò si incamminarono per il ritorno ma, stanchi, cominciarono ad usare quelle misure come bastone da viaggio che presto si accorciarono. Di conseguenza … tutto fu più piccolo nella nuova città delle Marche”. Stiamo parlando di Urbania, alias Casteldurante, alias Castel delle Ripe. Perché l’altra curiosità che la caratterizza sta proprio nella storia del suo nome, cambiato per ben tre volte dai capricci della storia: dal 1636 è Urbania, in onore di papa Urbano VIII, che la elevò a Diocesi convertendo il città il suo Castello. Qui, nel Palazzo in riva al fiume Metauro, autentico “luogo delle delizie”, durante il Rinascimento i Duchi della Rovere passavano le vacanze fra belle dame e poeti, ritemprandosi dalle fatiche della guerra. L’ultimo di loro, Francesco Maria I Della Rovere, stabilì qui la sua residenza, stregato dalla magia dei luoghi e morì proprio a Casteldurante nel 1631. Ora, dopo 400 anni, è arrivato per lui il momento di tornare…

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Anche Leonardo è Passato Di Qui

Anche Leonardo è passato di qui

Per chi non lo sapesse – e in effetti a saperlo finora erano davvero in pochi – Leonardo da Vinci ha visitato anche il Piemonte e di alcuni luoghi ha fatto oggetto di studio. A rivelarlo è Leonardo e il Piemonte, settima e ultima sezione della mostra organizzata dai Musei Reali di Torino per celebrare i cinquecento anni dalla sua morte: LEONARDO DA VINCI. DISEGNARE IL FUTURO, aperta al pubblico dal 16 aprile al 14 luglio 2019 nelle Sale Palatine della Galleria Sabauda di Palazzo Reale.  Un percorso che non si articola per sequenze cronologiche o biografiche, ma intorno al filo delle opere, nel tentativo di aiutare il visitatore a scandagliarne il senso.   Leonardo da Vinci: un naturalista? un ingegnere? un architetto?... La mostra, curata da Enrica Pagella, Francesco Paolo Di Teodoro e Paola Salvi, si snoda in un percorso a temi, che culmina, nella sezione centrale intitolata Autoritratto, con l’incontro con l’icona forse più celebre di tutta la storia dell’arte italiana. Nella penultima sezione poi, dedicata al Codice sul volo degli uccelli, ci si trova davanti a un’interessante curiosità: un piccolo taccuino dove, accanto a qualche schizzo dal vero tracciato a pietra rossa, compaiono i primi appunti sul volo…

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Torino, Città Di Madame … O Anche Di Madamin

Torino, città di Madame … o anche di Madamin

La Torino al femminile,  siano le signore in questione Madamin o Madame del presente o del passato,  pensa in grande per tradizione. Una tradizione che arriva da lontano, almeno dal tempo in cui  toccò a Cristina di Francia divenire la prima Madama Reale, reggente per il figlio minore Carlo Emanuele. La seguì presto, quasi ne fosse l’erede, sua nuora Maria Giovanna Battista di Nemours,  anche lei reggente in seguito alla vedovanza per il figlio, il futuro Vittorio Amedeo II. Due donne che a Torino attraversarono buona parte di un secolo, quel Seicento che si apriva allora al Barocco per approdare alla felice creatività di Filippo  Juvarra. Che, non a caso, fu chiamato in città da Maria Giovanna nel 1718 per realizzare il grandioso scalone d’onore della  “sua” Casa.   Le Madame Reali tornano a Palazzo Perché Palazzo Madama,  la Casa dei Secoli  come da sempre lo chiama la tradizione popolare per il fascino delle sue diverse architetture,  e che di Torino è cuore centrale e pulsante,  fu scelto dalle due Reggenti come loro abituale dimora. E proprio qui, nelle stanze dove le Regali Signore  hanno lasciato traccia del loro passaggio, è stata allestita questa mostra, bella e intrigante anche se declinata con una…

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Art For Excellence Al Palazzo Della Luce

Art for Excellence al Palazzo della Luce

Salito lo scalone d’onore che porta al primo piano scopriamo ad attenderci un ascensore, che però non abbiamo usato. Perché  in effetti non è fatto per scendere e salire nello spazio della vile materia, visto che questa Ascensione, pensata da Carlo Gloria per Ascot, rimanda a ben più nobili ed eteree elevazioni. Siamo all’interno del Palazzo della Luce di Torino, quello che ancora molti, e anch’io tra loro, ricordano come “Il Palazzo dell’Enel”, dove si andavano a pagare “le bollette”. Ora invece un sapiente restauro conservativo lo ha restituito alla città come splendido spazio espositivo.    Palazzo della Luce, dove l’arte è di casa Il Palazzo è stato immaginato così dall’architetto Angelo Ceresa ai primi del Novecento, che per costruirlo si è ispirato a Palazzo Madama e all’arte dello Juvarra: un interno dalla prestigiosa eleganza, con uno scenografico scalone marmoreo che porta all’ampio salone Aulico di rappresentanza, dalla bellissima volta decorata a rilevo di fiori in stucco. Ed è qui che l’arte contemporanea “si mette in mostra”, con una collezione di opere inedite che interpretano i valori di aziende d’eccellenza del territorio piemontese.  Un progetto di Arte For Excellence, nato con l’intento di «lavorare insieme e fare sistema tra arte…

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I Cani Si Mettono In Posa Alla Reggia

I Cani si mettono in posa alla Reggia

Come avranno fatto a metterli in posa? Questa è la domanda che un po’ tutti, e in particolare i padroni di un cane, non mancheranno di porsi visitando questa singolare mostra, CANI IN POSA-Dall’antichità ad oggi, aperta nella Sala delle Arti della Reggia di Venaria (TO) dal 28 ottobre 2018 al 10 febbraio 2019. E, come sta a significare il bellissimo levriero della locandina, nessun luogo più di questo, la “residenza di caccia” di Casa Savoia voluta da Carlo Emanuele II nella seconda metà del XVII secolo, è adatto a ospitare l’evento: la prima grande esposizione italiana sulla rappresentazione del cane nella storia dell’arte.   La Reggia: il riposo dei guerrieri e dei cacciatori Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1997, dopo un lungo periodo di oblio che l’aveva resa quasi impraticabile a causa del lungo degrado, la Reggia è stata riaperta al pubblico  nel 2007, dopo un rilevante e accuratissimo lavoro di restauro. Con i suoi 80.000 mq di edificio e 50 ettari di Giardini, adiacenti ai 3000 ettari del Parco de La Mandria, vanta una delle più alte espressioni del barocco non soltanto italiano, a partire dalla più nota di tutte, l’ormai conosciutissima Galleria di Diana. Qui la Corte sabauda veniva a…

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THE UNUSUAL IS NATURAL…a Torino

THE UNUSUAL IS NATURAL…a Torino

Andateci, se amate il cibo. Andateci, se il cibo lo odiate. Andateci se credete negli angeli, nei diavoli e nei gatti. E, soprattutto, andateci se siete in cerca di bellezza. Perché forse non salverà il mondo, ma in questo surreale, ironico, terso e concretissimo mondo che Marie Cécile Thijs ha voluto regalarci si vive davvero molto meglio. Almeno per il tempo, brevissimo e illimitato, che occupano i sogni.   La mostra a Palazzo Paesana The unusual is natural: il vino esplode nel frullatore aperto, come è giusto; i piselli sono sorretti dall’equilibrata precisione dello chef asiatico; e la gallina, finalmente liberata dall’umana perversione, ignora l’uovo, che forse non ha mai deposto. Sono candidi collari le ali degli angeli e indiscussi sovrani gli irraggiungibili gatti. E chissà se la fanciulla vestita d’argento, nel suo fluttuare sul velo di seta che la ritrae, ha segretamente incontrato l’eterea presenza fatta della sua stessa inconsistenza che – si dice – abita le stanze di questo meraviglioso Palazzo Paesana?   L’artista Marie Cécile Thijs viene dall’Olanda ed è cresciuta nella zona di confine con il Belgio. Lì ha respirato le influenze dei maestri fiamminghi, che scivolano nel surrealismo di Magritte completandosi con la sua, rasserenante…

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Il mondo filtrato dall’ “invenzione” dell’arte

Ce l’ho anch’io un ricordo di Casorati, anche se non proprio, come si dice, di prima mano. Una mattina di scuola, credo fossi in prima liceo, il mio professore di storia dell’arte, il pittore Riccardo Chicco, che di Casorati era stato allievo, ci raccontò di come aveva imparato a “fare” il nero. Tante righine di colori diversi tracciate una vicina all’altra e poi il dito del Maestro che ci passava sopra, confondendole. Ne era uscito un nero brillante e vivido, naturale e luminoso. E tutto nero, anzi nero su nero, è il primo quadro della mostra, quello che fece decidere Casorati di “fare il pittore”, il Ritratto della sorella Elvira che per me rimane uno dei più belli, e rivelatori. Non tanto perché sembra un po’ diverso dagli altri, più figurativo, meno geometrico e austero nonostante l’apparente non-colore, ma perché mi pare che qui l’autore dica anche qualcosa di sé. Il suo divertito amore per la pittura, per esempio, che può essere anche un serissimo gioco: la sorella trasformata in sdegnosa nobildonna, con tanto di stemma e nome in scrittura gotica. E già la voglia di raccontare il mondo e la vita non come appare, ma come è davvero, e…

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