Il Mondo Del Vino? Si Racconta A Priocca…

Il Mondo del Vino? si racconta a Priocca…

È un vero viaggio dei sensi, inaspettato quanto coinvolgente, quello che aspetta il visitatore di Wine Experience by Mondodelvino, lo spazio espositivo di recente apertura nella sede aziendale di Priocca, ai confini tra Langa e Roero. Un luogo già per sua natura vocato al limite: una porta che apre alle strade, e ai vigneti, del mondo. «La nostra è un’azienda un po’ particolare da raccontare, perché fatta di diverse anime, di diverse regioni  e di diversi territori – spiega il CEO di Mondodelvino, Lorenzo Martini – Una varietà che era indispensabile valorizzare, ma con un quid di diverso e di innovativo rispetto alla realtà delle tante, e belle, cantine che ci sono qua attorno. Ed è così che è nata l’idea del viaggio: una multimediale full immersion a 360° nell’esperienza del vino».    Il Mondo del Vino racconta… Il viaggio inizia lontano nel tempo, là dove Il nettare degli dei ha per la prima volta inebriato i sensi degli uomini. Un filmato suggestivo, dove donne e uomini d’oro – i nostri mitici e preziosi antenati – danzano l’epica del vino fino alle soglie della storia: l’eroe Odisseo, il narratore, che narra il suo viaggio; il patriarca Noè, che ha coltivato la…

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Un ReNero Si Affaccia Sul Monviso

Un ReNero si affaccia sul Monviso

Ecco il Monviso, il maestoso Re di Pietra, sovrastare all’orizzonte con tutta l’imponenza dei suoi 3800 metri il profilo delle Alpi Cozie. Chi, se non un altro Re potrebbe impunemente fronteggiarlo? Un Re assai diverso, per natura e per intenti, ma ben deciso a tenergli testa. È nato così il ReNero, il nuovo Piemonte Doc Pinot nero dell’azienda vitivinicola L’Autin, figlio dei centoventicinque vitigni di Pinot nero di Borgogna impiantati nel 2015 qui, a 1200 metri di altezza. L’ultima “concreta follia” di Mario Camusso, oggi pronta a scendere finalmente nei bicchieri.   Il ReNero si presenta Abbiamo incontrato il ReNero durante una cena-degustazione al Grand Hotel Sitea dove, insieme con altri vini de L’Autin, ha accompagnato i piatti pensati appositamente per lui dallo chef stellato Fabrizio Tesse e dalla sua Brigata. In particolare, l’abbinamento del Re è stato con il Cappello del prete, di cui ha perfezionato anche la cottura. La sua solida struttura, molto “francese” – la Borgogna di nascita non mente – lo rende infatti adatto particolarmente ai secondi piatti a base di carni rosse. A noi è piaciuta la sua eleganza, dal delicato bouquet di frutti rossi al calore della giusta persistenza. Di sicuro farà strada, dopo…

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Batasiolo: Il Vino Che Fa Bene Alla Ricerca

Batasiolo: il vino che fa bene alla ricerca

Frazione Annunziata de La Morra (CN), cuore delle colline  di Langhe. Paesaggio di vigneti e di cru, dove nascono i grandi rossi della tradizione piemontese. Di queste terre e di questi vini  Batasiolo è un ben noto punto di riferimento: una produzione annua di 2.5 milioni di bottiglie, di cui 300mila di Barolo e un mercato estero che vale il 50 per cento del suo fatturato.   Questa è l’azienda della famiglia Dogliani, che nel vino e con il vino ha scritto la storia di almeno tre generazioni. Con le radici ben fisse nel passato e lo sguardo proiettato verso il futuro.   Batasiolo, tra tradizione e innovazione Ed è soprattutto la visita alle cantine il migliore chiarimento della filosofia aziendale. Magari partendo proprio dall’ultima nata: la nuova grande area, tremila metri quadrati, destinata alla fruttaia per l’essicazione delle uve da passito, inaugurata a novembre 2019. Per passare poi agli spazi dove le bottiglie dei metodi classici vivono la loro fase di rifermentazione e continuare la visita attraversando i nuovi e ampi locali di lavorazione e stoccaggio. Gioiello finale: la barricaia, elegante nell’architettura e innovativa nella tecnologia. Un grande lavoro, fatto di passione e impegno, senza mai perdere di vista il mercato:…

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Un Omaggio Al GAVI, Il Più Cortese Dei Vini

Un omaggio al GAVI, il più Cortese dei vini

Certo, un vino bianco in terra di rossi, di grandi rossi come sono quelli piemontesi, un po’ sorprende e un po’ fatica a farsi strada. Difatti non è un caso se il GAVI DOCG è assai più noto, e forse più  apprezzato, fuori dai confini regionali. Anche da queste parti però capita a volte di dover scegliere “un bianco”. È in momenti come questi che io, poco incline ai fruttati e alle fragili strutture, mi accorgo che il GAVI mi piace. Mi piace il vino, e mi piace anche il suo nome: breve, rude, sintetico. Che sa di boschi, di terre selvagge, di colline profumate dal mare. E che poi, quando lo conosci meglio e lo scopri figlio di un vitigno di nobili ascendenze come il Cortese, capisci che poteva nascere soltanto in Piemonte. Il GAVI, un vino Cortese che si fa in quattro… Io lo preferisco fermo oppure, quando mi sento in vena di frivolezze, nella versione “bollicine”. Le sue tipologie ufficiali sono però quattro: Fermo, Frizzante, Spumante e Riserva. Così almeno dal 1998, anno in cui ottiene la DOCG. Più difficile dire da quale delle tre zone del suo terroir– terre rosse, più a nord; fascia centrale, fatta…

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Un Barolo Di Compleanno

Un Barolo di compleanno

Il compleanno non è il mio, e nemmeno la bottiglia di Barolo lo è. Ma sono la fortunata commensale di questa cena di compleanno, dove anche la cantina di famiglia ha voluto fare un regalo: un Barolo molto, ma molto d’annata.   Barolo: correva l’anno… Dimenticata in un angolo della cantina, questa bottiglia di Barolo di Brezza, anno 1982, è magicamente ricomparsa per un giorno di festa. Si decide di aprirla. Sul come sarà, o sul come potrebbe, o dovrebbe, essere già corrono le scommesse. Perché, essendo stata trovata “in piedi” non è certo stata conservata comme il faut. Perché, di sicuro, deve essere passata per parecchi traslochi. Perché, infine, nessuno ricorda come sia capitata in casa, o meglio in cantina. Insomma, apriamo. Anzi no: prima scaraffiamo. Almeno l’apertura sia secondo le regole.   Barolo di buon compleanno! Dopo un’apertura non facilissima – tappo sbriciolato, scaraffatura con filtro, faccio-quello-che-posso – il Barolo scende finalmente nei bicchieri. Profumo che si spande subito per la stanza, intenso e avvolgente: tabacco d’annata appena appassito con una punta di mandorla amara. Lo assaggio per prima: la mandorla, come mi aspettavo, c’è. Ma c’è anche dell’altro, molto molto altro. Si può bere, anzi si deve!!!…

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Cascina Faletta, Tra Green E Innovazione

Cascina Faletta, tra green e innovazione

L’acqua della piscina panoramica è calda tutto l’anno; dai vigneti circostanti ci si può incamminare per rilassanti passeggiate; le biciclette in dotazione sono tra i modelli più innovativi, e meno faticosi quando il sentiero si fa insidioso; a chi invece preferisce un relax totalizzante, a dare il benvenuto sarà il bicchiere di vino della casa, da sorseggiare comodamente seduti a un tavolo della veranda o del giardinetto, o pigramente allungati su una chaise lounge della terrazza al piano superiore, da cui la vista può spaziare davvero lontano.   Tre fucili vi difenderanno Tre fucili modello Carcano, avvolti nella carta di un giornale datato 1°gennaio 1947, sono il reperto più curioso, e tuttora misterioso, trovato durante i lavori di restauro dell’ottocentesca Cascina Faletta. Diventati da allora il simbolo-portafortuna della Tenuta, il glifo dei Tre Fucili  incrociati compare sulla targa all’ingresso, come sulle etichette dei vini dell’Azienda Agricola, a garantire serenità al relax  degli ospiti e tranquillità ai ribollire dei tini e delle botti. Perché l’intenzione dei proprietari, Elena e Giovanni, è innanzitutto quella di restituire al nostro tempo un luogo del passato preservandone il più possibile l’anima, utilizzando a questo scopo anche il meglio che il progresso tecnologico può offrire. In modo…

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La Signora Del Timorasso

La signora del Timorasso

«Eccolo qui, il “mio” vigneto di Timorasso: questo l’ho scoperto io, ed è stato la mia scommessa vincente! » Il sorriso di Elisa Semino è contagioso, come pure il suo entusiasmo. È lei, insieme con il fratello Lorenzo, la quarta generazione de La Colombera, azienda agricola di Vho, sulle colline che circondano Tortona, che sta lavorando alla riscoperta del Timorasso. E mentre ci racconta, in una bella mattina di questo dolcissimo ottobre, il suo cru del Montino, il loro vino più premiato negli ultimi anni,  indica anche  i campi di grano e di ceci che affiancano il vigneto.  «Noi restiamo comunque un’azienda agricola: – ci tiene a sottolineare –  mio padre non rinuncerebbe mai alla sua farinata del sabato!»   Il Timorasso, questo (non più) sconosciuto Vitigno autoctono a bacca bianca dei Colli Tortonesi dalla complessa coltivazione, il Timorasso è tornato alla ribalta grazie al caparbio impegno, iniziato negli anni ’90, da parte di alcuni  “pionieri” della zona, tra i quali ovviamente non poteva mancare una giovanissima Elisa, convinti delle sue straordinarie qualità una volta arrivato in bottiglia. Siamo sul declivio collinare che circonda Vho, dove il paesaggio dei vigneti, inframmezzato dai filari di peschi e ciliegi e dai campi di ceci e…

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Un Sakaposh Prende Casa A Torino

Un Sakaposh prende casa a Torino

Lo ha fermamente voluto lei, Luana Fondacaro, ingegnere pentito per amore del food,  questo singolare Sakaposh   di piazza Madama Cristina, aperto da poco più di un anno in quella che era stata un’abitazione privata di fine Ottocento. Già in precedenza trasformato in caffetteria, ora il locale, su due piani di salette comunicanti ma per un totale di circa cento coperti,  ha ritrovato il calore di una domestica intimità,  con il valore aggiunto di un’ospitale atmosfera dal tocco un po’ british. Luana ha infatti messo a frutto la sua esperienza di lavoro nel servizio di sala, dai pub agli hotel di lusso, degli ultimi anni trascorsi oltremanica. E dunque – come potrebbe mancare? – ha pensato anche a un piccolo, ma curatissimo, giardinetto interno, dove magari fermarsi a sorseggiare un aperitivo.   Sakaposh in cucina: tre percorsi più un ingrediente Con la collaborazione dello chef Federico Bellitti, nonchè della mamma che si occupa dei dolci, Luana propone, a ora di cena, quattro diverse tipologie di “percorso alimentare”, dove i piatti variano a seconda delle stagioni. Si va dal Falso di tradizione, al Vegetariano, per proseguire A mano libera  e terminare con la sorpresa dell’Ingrediente.Quattro piatti per ogni percorso, dall’antipasto al dolce, con la libertà di scegliere…

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Il Vino: Dono Degli Dei…e Talvolta Anche Dei Canonici

Il vino: dono degli Dei…e talvolta anche dei Canonici

Guida alle pillole economiche online kamagra oral jelly opinioni È nel solco della tradizione monferrina la Malvasia Greca, antico vitigno su cui la Famiglia Casalone ha scommesso fin dagli anni Ottanta del secolo scorso. Come assolutamente tradizionale è il loro Grignolino, che dà vita anche  a una preziosa e limitata edizione dedicata al quadro più famoso di Pietro Francesco Guala: I Canonici di Lu.Un bianco e un rosso. I vini perfetti per aprire e chiudere una storia che comincia circa tre secoli fa, con il primo antenato della famiglia: Petrus Ieronymus Casalone, nel 1734 colono e vignaiolo dei Marchesi Millo a Lu Monferrato…   Monvasia: una Malvasia dalla Grecia al Monferrato Arrivano dalla Grecia, e precisamente da Monemvasia, una cittadina del Peloponneso da cui i Veneziani li hanno importato in Italia nel XIII secolo, i vitigni oggi conosciuti come Malvasie. A loro appartiene la Malvasia Greca della tradizione monferrina, che la Famiglia Casalone coltiva a Lu Monferrato fino dagli anni Ottanta: una scommessa di Ernesto Casalone. « Una felicissima intuizione – spiega l’enologo di famiglia Giovanni Bailo – di fare già allora una Malvasia secca, quando ancora non era di moda!» Oggi dalla loro Monvasia nascono tre vini speciali: un bianco dai…

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A Torino è Tempo Di Vendemmia

A Torino è tempo di vendemmia

Prezzo più basso - kamagra oral jelly opinioni Veloce e sicuroFinalmente è iniziata la stagione della vendemmia e Torino non poteva mancare all’appello.   Perché qui, nell’antica capitale del Regno sabaudo poi divenuta la prima capitale dello Stato Unitario, c’è una vigna, anzi l’unica vigna metropolitana d’Italia e tra le poche in Europa, insieme a quelle di Parigi e Vienna: il Vigneto Reale di Villa della Regina di Torino. Una vigna con oltre 400 anni di storia restituita al suo splendore, tra il 2003 e il 2006, grazie a un complesso intervento di recupero e reimpianto promosso dal Ministero per i Beni Culturali e curato dalle Cantine Balbiano, in collaborazione con l’Università di Torino e il CNR.     A Torino c’è una Vigna in città Adagiata sul primo declivio della collina,  a pochi passi dal centro storico,  unica rimasta delle  tante che in passato circondavano Torino,  questa vigna sorge all’interno di una delle Residenze Reali Patrimonio Mondiale dell’Umanità. E tra questi filari lo sguardo sulla città ha un taglio inaspettato, un tempo privilegio soltanto delle regine di Casa Savoia e delle loro dame che qui, nella Villa, venivano a trascorrere giorni sereni  e spensierati, lontano dal rigore dell’etichetta di corte.   La Villa della Regina di Torino e la…

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