Tartufo di giorno …e tartufo di notte
Del perché in Toscana, l’altra eccellenza tartufigena italiana insieme con il Piemonte, la raccolta del Tuber Magnatum Pico, altrimenti detto Tartufo Bianco d’Alba e Acqualagna, debba avvenire rigorosamente alla luce del sole le ragioni sono curiosamente misteriose.
Tartufo di giorno…
«.Una risposta precisa non ce l’ho – ci dice Cristiano Savini, quarta generazione della Savini Tartufi di Forcoli (Pisa) – ma certo cercare il tartufo di giorno non influisce sulla qualità del prodotto: venite da noi a fare la prova!» Perché, se andate a visitare la loro azienda sulle colline pisane, i tartufi potete persino cercarveli di persona, guidati dall’esperienza loro …e dei loro cani “da trifola”. Se invece siete a Torino, magari soltanto di passaggio, i tartufi dell’Azienda Savini li troverete già pronti e a portata di mano. Dal 10 settembre infatti, nella Bottega di Luciano Savini ed Aurelio Barbero all’interno del Mercato Centrale, si è dato il via alla stagione del Tartufo Bianco, che in Toscana ha inizio proprio da questa data. Qui è presente una selezione di Tartufi toscani, cui si affiancheranno i Tartufi piemontesi appena la loro stagione avrà inizio. E tutto, come si conviene tra i cercatori toscani, avverrà alla luce del sole!
…tartufo di notte!
Finalmente al via anche in Piemonte la caccia al tartufo: nella notte – e sottolineo “notte” –
tra il 20 e il 21 di settembre i trifulau sono usciti, silenziosi e guardinghi, dalle loro case per sparire nel buio delle colline di Langa. Perché, diciamocelo pure, è anche all’oscurità di cui i tartufi sono figli che questi preziosi funghi ipogei (visto che tali sono in realtà) devono una parte non piccola del loro fascino. Crescono nascondendosi nel buio del sottosuolo anziché sotto le foglie del sottobosco, come fanno i loro fratelli del piano di sopra, e la raccolta “in notturna” non ha fatto che alimentare nei secoli il mistero delle loro origini. Per Plinio il tartufo “sta fra quelle cose che nascono, ma non si possono seminare”; per Plutarco “nasce dall’azione combinata dell’acqua, del calore e del fulmine”; e infine, secondo la tradizione popolare, “i tartufi non crescono più se vengono visti”. Non c’è da stupirsi se con questo “frutto delle streghe” dai poteri, si dice, infallibilmente afrodisiaci, si preparavano misteriose pozioni magiche… Potrete sperimentare tutto il loro odoroso potere, oltre che alla Bottega di Luciano Savini ed Aurelio Barbero all’interno del Mercato Centrale di Torino, anche alla prossima Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, che aprirà i battenti ad Alba dal 5 ottobre al 24 novembre.
Info:
www.savinitartufi.it
www.fieradeltartufo.org