Ziccat: Il Cioccolato Attraversa Torino

Ziccat: il cioccolato attraversa Torino

L'Impacto dei Farmaci sulla Salute Pubblica Italiana pillole per erezioneDa via Bardonecchia, la prima sede (vedi) dove c’è il grande laboratorio, a piazza Borromini, sulla riva del Po, la strada è lunga. Come lunghi sono i sessant’anni di attività che Ziccat, storica cioccolateria artigianale, ha voluto festeggiare regalandosi questo nuovo, elegante, punto vendita, attrezzato anche  per dimostrazioni live della lavorazione del cioccolato. E, sia detto per inciso, lungo il tragitto nulla si è perso della varietà e della qualità delle proposte. Anzi.   Ziccat: sessant’anni di giovinezza In occasione dell’evento, il team Ziccat, forte anche della collaborazione delle “nuove leve” Alexis Rosso, Vincenzo Iarniccio e Lorenzo Melchiorre, ha voluto aggiungere ai suoi prodotti ormai ben noti e collaudatissimi – uno per tutti: il preferito – due novità, pensate sotto forma di praline dal cuore dolcissimo. Una infatti racchiude una riduzione di Collina Torinese Cari DOC dell’Azienda Balbiano: uno storico e rarissimo vino da dessert che nasce dal vigneto della Villa della Regina, e ganache al Cassis; l’altro invece un infuso di frutti rossi, selezionato da The Tea, e ganache al fondente. Non resta quindi che prepararsi per l’assaggio. E se siete indecisi tra quale delle due sedi scegliere, un consiglio: perché non provarle…

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Succede, Tra I Corridoi Del Salone Del Gusto 2018…

Succede, tra i corridoi del Salone del Gusto 2018…

Tra i corridoi dell’appena concluso Salone del Gusto 2018 è avvenuto, come spesso capita nel mondo del food,un incontro felice: quello tra la mortadella e la birra. Ottimi infatti i panini farciti con il Salame Rosa, certificato bio dell’Azienda Artigianquality, che da generazione lavora dentro “le antiche mura” del centro storico, e le birre artigianali del torinese Birrificio Madama. Tanto felice quest’incontro che da esso è scaturito un lieto evento: la nascita della Mortadella alla Birra!   Artigianquality: mortadelle a Bologna Tra gli amici che hanno assaggiato il Salame Rosa, passando davanti al piccolo stand di Artigianquality al Salone del Gusto,  sono stati soprattutto i Piemontesi a gradirlo: secondo me per la sua capacità di “evocare” il ricordo del salame cotto, fiore all’occhiello tra i salumi di tradizione regionale. Per me, che delle mortadelle emiliane sono da sempre un’estimatrice convinta, si è trattato invece della scoperta di una sorta di anello di congiunzione tra due Regioni che mi sono entrambe molto care: potere unificante del food! Se poi la mortadella, felice incontro tra i corridoi del Salone, si imbatte nella birra…   Birra Madama: artigiani a Torino Porta avanti dal 2014 un nuovo modo di fare birra e, al tempo stesso, un nuovo…

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Un Dilemma Al Salone Del Gusto Di Torino: Che Cosa C’è Nella Formaggiera?

Un dilemma al Salone del Gusto di Torino: che cosa c’è nella formaggiera?

Non possiedo una “formaggiera” per la semplice ragione che sono cresciuta ignorandone l’esistenza. Non l’ho mai vista comparire in tavola, durante la mia infanzia emiliana, né in casa né in occasione delle, allora rare,  uscite in trattoria. Il Parmigiano, anzi per la precisione ‘l fürmai, “il formaggio” per antonomasia - così come il maiale, sempre da quelle parti, è ‘l ‘nimäl, “l’animale” e tanto basta -  veniva sempre regolarmente grattugiato al momento sul piatto di tortelli, di cappelletti asciutti e in brodo, o sulla semplice pastasciutta quotidiana. Che esistessero oggetti chiamati “formaggiere” lo imparai più tardi al mio arrivo in Piemonte, contemporaneamente alla scoperta che qui esistesse un altro “formaggio da grattare” dal curioso nome di Grana. Di cui poi imparai a conoscere pregi e difetti, ma soprattutto le differenze con l’amato fürmai del loco natio.   Parmigiano Reggiano Dop: questo è  ‘l fürmai Ancora oggi, pur con qualche distinguo, l’Emilia è la terra della sacralità del   Parmigiano. Qui  puoi ancora trovare osti che non soltanto ti servono il pezzo di Parmigiano corredato di grattugia perché tu possa dosarlo a piacere, ma te lo presentano con tanto di nome del produttore e mesi di stagionatura, nonchè di numero di “casello”,…

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A Torino C’è CAMERA POP: I Mitici Anni ’60

A Torino c’è CAMERA POP: i mitici anni ’60

Attraversare Marylin. E dal mondo del, cosiddetto, reale si passa nel mondo del, cosiddetto, immaginario. Perché lei è la chiave che apre la porta che, ma soltanto in apparenza, li divide e li unisce. Per arrivare al bellissimo allestimento, opera di Carlo Spinelli, della mostra “CAMERA POP. La fotografia nella Pop Art di Warhol, Schifano& Co.” si passa infatti attraverso una tenda-pannello che altri non è se non la fotografia di Marylin, premessa alla sua più famosa icona: il portfolio del 1967 di Andy Warhol. E che senza fotografia non esisterebbe la pop star è orami una formula ben nota, che anche il Direttore di CAMERA nonché curatore della mostra, Walter Guadagnini, non dimentica di citare: “In questo senso – continua – la fotografia è stata, per gli artisti Pop, non soltanto una fonte di ispirazione, ma un vero e proprio strumento di lavoro, una parte essenziale della loro ricerca”.   CAMERA POP: da Hamilton a Warhol. E viceversa Perché, se il 90% delle opere in mostra – 150 tra quadri, fotografie, collage, grafiche – nascono comunque da una fotografia, due sono i numi tutelari di questa straordinaria avventura: Richard Hamilton con il suo famoso collage fotografico “What is it that…

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A Torino è Tempo Di Vendemmia

A Torino è tempo di vendemmia

Prezzo più basso - kamagra oral jelly opinioni Veloce e sicuroFinalmente è iniziata la stagione della vendemmia e Torino non poteva mancare all’appello.   Perché qui, nell’antica capitale del Regno sabaudo poi divenuta la prima capitale dello Stato Unitario, c’è una vigna, anzi l’unica vigna metropolitana d’Italia e tra le poche in Europa, insieme a quelle di Parigi e Vienna: il Vigneto Reale di Villa della Regina di Torino. Una vigna con oltre 400 anni di storia restituita al suo splendore, tra il 2003 e il 2006, grazie a un complesso intervento di recupero e reimpianto promosso dal Ministero per i Beni Culturali e curato dalle Cantine Balbiano, in collaborazione con l’Università di Torino e il CNR.     A Torino c’è una Vigna in città Adagiata sul primo declivio della collina,  a pochi passi dal centro storico,  unica rimasta delle  tante che in passato circondavano Torino,  questa vigna sorge all’interno di una delle Residenze Reali Patrimonio Mondiale dell’Umanità. E tra questi filari lo sguardo sulla città ha un taglio inaspettato, un tempo privilegio soltanto delle regine di Casa Savoia e delle loro dame che qui, nella Villa, venivano a trascorrere giorni sereni  e spensierati, lontano dal rigore dell’etichetta di corte.   La Villa della Regina di Torino e la…

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Meliga Day A Sant’Ambrogio Di Torino

Meliga Day a Sant’Ambrogio di Torino

La Stampa Italiana e la Copertura Mediatica del Cialis cialis 10 mg prezzoLa tradizione le vuole per celebrare il Santo patrono, nella prima domenica intorno al 21 novembre, ma il loro sapore è, da sempre, quello della festa. Stiamo parlando delle Paste di Meliga, indiscusse protagoniste del Meliga Day in occasione dell’ 11° Sagra delle Paste di Meliga a Sant’Ambrogio di Torino nel prossimo week end 28-30 settembre.   Un Santo eremita, un’Abazia e…una Pasta di Meliga Curioso che il protettore di Sant’Ambrogio non sia, come sembrerebbe scontato, il Santo vescovo milanese, bensì san Giovanni Vincenzo, un eremita che arrivava da Ravenna e che scelse per sé le grotte di queste montagne come  luogo d’elezione per una vita di preghiera in solitudine. È vero che eravamo intorno all’anno Mille, quando da queste parti forse non c’era troppo affollamento, ma è anche vero che il Santo Eremita non limitò la sua attività alla meditazione. La tradizione attribuisce infatti proprio a lui una delle imprese più impegnative, e al tempo stesso misteriose, della spiritualità monastica cristiana ed europea: la costruzione dell’Abazia di San Michele della Chiusa, meglio conosciuta come Sacra di San Michele. Ecco allora che, per celebrarlo nel giorno della sua…

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A Langhirano Il Prosciutto Galloni Sale In Terrazza

A Langhirano il prosciutto Galloni sale in terrazza

Come acquistare Tadalafil a buon mercato con il viagra dopo essere venuto A Langhirano c’è un Giardino pensile di 2000 mq, pieno di piante mescolate a curiose opere d’arte che si specchiano su magici laghetti. Tutt’intorno a noi,  in una vista a 360°, le colline lungo il greto del torrente Parma, che respirano l’aria fresca del “Marino” e aspettano gli eventi, con la pazienza dei secoli. Perché qui, sotto di noi che da veri privilegiati godiamo di questo panorama unico,  il lavoro prosegue: i prosciutti dell’Azienda Galloni non possono concedersi soste. Sono passati poco più di due anni dall’improvviso incendio che, in poche ore, ha distrutto  buona  parte dei capannoni, mandando così in fumo anni di lavoro e provocando danni per oltre 20 milioni di euro. Un disastro da cui era possibile uscire in un solo modo: ripartendo alla grande.    Galloni: dall’incendio alla rinascita “Forse tutto questo non oggi non ci sarebbe – racconta, guardandosi intorno,  Luca Galloni, terza generazione della famiglia – se quel giorno di luglio del 2016 non fosse scoppiato l’incendio. Invece non soltanto non abbiamo mai fermato la produzione, ma ci siamo messi all’opera per riprogettare il nostro  futuro”. E il futuro adesso è qui, in…

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A Collecchio C’è Un Bistrot

A Collecchio c’è un Bistrot

Gli Aggiornamenti Legislativi sull'Acquisto di Pillole in Italia cialis generico spedizione gratuita “ Come la natura la mia cucina segue le stagioni, e come le stagioni cambia volto”. E il “nuovo volto” di Roberto Pongolini, partito dalla stellata Cantinetta di Felino e arrivato al Borgo 20 di Parma, è ora un Cerchio ancora non chiuso, e dunque foriero di nuove sorprese. Per adesso la novità è questo piccolo Bistrot a Collecchio (PR)– una trentina di posti al massimo, ma “non voglio le tavolate” – fuori dal caos cittadino, dove ritrovarsi con calma e, soprattutto, ritrovare la voglia di sperimentare. Ci sono arrivata grazie al Settembre gastronomico di Parma, cuore indiscusso della Food Valley.   Il Cerchio, semplicemente un Bistrot Una apparente semplicità di arredi attenta però a ogni dettaglio – qui i tavoli, ingegnosamente, non “ballano”: verificate - fa sì che l’attenzione sia tutta concentrata su quello che arriva nel piatto. E che Roberto, coadiuvato dall’attenta presenza della moglie Paola, sarà felice di raccontarvi senza alcuna invadenza.   Il Cerchio nella terra dei salumi Se lo stendisalume è una divertente, e felicissima, conferma che siamo in una terra dove tutto quel che nasce dal maiale, anzi dal ‘nimäl, è un frutto…

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Una Tavola Per Mille: A Parma Si Può

Una tavola per mille: a Parma si può

Un tadalafil generico in farmacia siti sicuri per comprare viagra online sellino inadeguato, la manutenzione ordinaria/straordinaria delle compresse rivestite con l'eccezione del penetrating pc tempo prezioso. Mille convitati che, la sera dello scorso 4 settembre, si siedono a tavola tutti insieme sotto le stelle di piazza Garibaldi, protetti dallo sguardo benevolo, e di sicuro consenziente, del Generale in persona, lui che di grandi numeri ha una certa esperienza. È la Cena dei Mille, cucinata e servita dagli chef  del Consorzio Parma Quality Restaurants, capitanati per l’occasione da Massimo Spigaroli, con la collaborazione di Cheftochef Emilia Romagna e la partecipazione straordinaria di Carlo Cracco. Cose che succedono qui a Parma,  Città creativa Unesco della Gastronomia e prossima Capitale della Cultura 2020, ma soprattutto cuore e anima della Food Valley d’Italia.   Cena dei Mille: il menu In apertura, un originale Gazpacho alla Parmigiana, con cannolo di tosone ripieno di ricotta accompagnato da acciughe, cui ha fatto seguito Lo Scrigno di Parma: un trionfo di ravioli su fonduta di caciotta di Parmigiano Vacche Rosse racchiuso in una sfoglia tricolore. Ottimo secondo “della tradizione”, firmato da Enrico Bergonzi, la  Coscia d'oca in confit con millefoglie di verdure e croccante al Prosciutto di Parma. E finalmente,…

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Torino Restaurant Week: Un Invito A Tavola!

Torino Restaurant week: un invito a tavola!

Le Farmacie Online: Sicurezza e Convenienza acquistare cialis“Grandi e gobbuti, quasi a forma di sella”. Così li ha descritti Giovanni Goria, uno dei massimi esperti di cucina piemontese. Aggiungendo, se mai ce ne fosse bisogno: “non accettare giammai di farli con la raviolatrice, anche se te la regalassero”. Con questa premessa, la voglia di farne l’esperienza diventa subito irresistibile. Stiamo parlando degli agnolotti gobbi ai tre arrosti, glorioso primo piatto della tradizione, dedicato, insieme con altre prelibatezze, ai turisti in giro per la città in occasione di Terra Madre Salone del Gusto 2018. Perché Torino, con la sua “effervescente realtà culinaria”- come sottolinea il Direttore di Turismo Torino e Provincia,  Daniela Broglio - sta sempre più rafforzando l’immagine di “capitale del gusto” italiano” che stiamo portando avanti in sinergia con la Città di Torino e la Camera di Commercio”.   Torino Restaurant week: la scoperta della tradizione Per una settimana intera, dal 17 al 24 settembre, menu speciali con ricette della tradizione saranno presentati in 39 locali della città: 3 portate con vini della provincia di Torino in abbinamento, il tutto ad un prezzo fisso di 30€ a persona inclusivo di acqua, caffè e coperto. “Questo abbinamento di piatti tradizionali con i vini…

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