Con La Zucca Si Fa Anche Il Flan

Con la zucca si fa anche il flan

Rispetto al 2019 l’audience dei siti farmaceutici Cialis che vendono prodotti acquistare cialis di bellezza e farmaci otc (senza obbligo di prescrizione medica).Stagione di zucca, che per fortuna è piuttosto lunga e si presta a molte varianti. Ecco una proposta di Dario, che funziona da antipasto, da piatto unico, da aperitivo, da merenda... Trovatele voi una collocazione INGREDIENTI: polpa di zucca già cotta gr.250 besciamella gr.250 (una confezione già pronta) 4 uova parmigiano grattugiato gr.250 sale e pepe q.b. PER LA BESCIAMELLA: Se non volete usare quella già pronta, potete prepararla con ¼ di latte, una noce di burro e due cucchiai di farina bianca. In un pentolino, stemperate la farina col burro fino a farne un impasto dorato, quindi versate il latte poco alla volta mescolando velocemente per non fare grumi PREPARAZIONE: Dopo che avrete cotto la zucca, preferibilmente in forno per poterla pelare meglio, mettetela in una terrina e aggiungete la besciamella, il parmigiano grattugiato e le uova, che avrete sbattuto a parte. Versate quindi il composto in 4/6 stampini imburrati e cuoceteli  a bagno maria in forno a 160 gradi per circa 40 minuti  

Read More
Conoscete Il Canavese? E La Sua Zuppa?

Conoscete il Canavese? E la sua Zuppa?

Una zuppa tradizionale del Canavese, la zona del Piemonte che sta tra Torino e Ia Valle d’Aosta, che nasce come recupero degli avanzi. Per questo la ricetta può variare di famiglia in famiglia, in particolare nell’utilizzo del formaggio, che spesso è una toma tipica della zona, e nell’aggiunta o meno della salsiccia. Se invece non avete avanzi, ma volete la zuppa, ecco come farla. E sarà ottima in compagnia di un vino locale, come un “romantico” Erbaluce…   INGREDIENTI: Un grosso cavolo verza tagliato a metà fontina d’Aosta (o toma) gr. 300 pane raffermo tagliato a fette gr.500 un porro acqua burro q.b. parmigiano grattugiato due cucchiai sale e pepe q.b. Aggiunta eventuale: salsiccia a pezzetti o speck a dadini   PREPARAZIONE: Pulite il cavolo staccando con cura le foglie. Fare appassire con il burro un po' di cavolo e il porro affettato finemente e tenetelo da parte. Scottare le foglie del cavolo in modo da produrre un brodo vegetale. Quindi, procedete alla preparazione: in una pirofila imburrata, fate uno strato col cavolo  appassito, poi fate uno strato con le foglie cotte, uno con le fette di pane su cui metterete la fontina a fettine, .ricoprite di nuovo con le…

Read More
La Barbera Di Romano Dogliotti

La barbera di Romano Dogliotti

Apro La Solista dell’Azienda Agricola “La Caudrina” di Romano Dogliotti, Barbera d’Asti DOCG 1999, per una cena a casa, pochi amici ben scelti. E anche il menu prevede pochi, e altrettanto ben scelti, piatti, tra quelli che piacciono a me: salsiccia di Bra, tajarin agli asparagi, assaggi di tome d’alpeggio. Con un finale di martin sec cotti, appunto, nella barbera. Mentre verso il vino mi chiedo: perché un moscatista della prima ora, come Romano Dogliotti, ora anche presidente del Consorzio dell’Asti DOCG, si preoccupa di vinificare  una barbera? Bene, fatta la domanda, cerco di darmi una risposta.   Dalla barbera al moscato. O viceversa Il suo moscato me l’ha versato nel bicchiere lui stesso, durante la mia  visita alla Caudrina. Nel suo racconto, un’avventura che tuttora continua, compare spesso l’immagine di suo padre, Redento, e di un progetto che li ha uniti da sempre. «Voleva che facessi l’aviatore – sorride al ricordo – ma già da ragazzo io pensavo al vino. Allora, erano gli anni ’60, si pigiava a mano: la pressa lavorava tutta la notte e si dormiva due ore quando andava bene…Ma siamo stati noi tra i primi a imbottigliare il moscato, quando nessuno ancora ci credeva! » E  mentre…

Read More
Caseificio Bertinelli, Dove Il Casaro è Donna

Caseificio Bertinelli, dove il casaro è donna

Se la frase non fosse abusata, si potrebbe dire che questo è un lavoro insolito per una donna.  Lei conferma: « Che ci sia un’altra donna che fa la mia professione, almeno da queste parti, non l’ho mai saputo. Quando ero giovane io, perché era impensabile, oggi… il perché non lo so davvero». A raccontare è Katia, la “casara” del Caseificio Bertinelli di Noceto (PR), un’azienda agricola “2.0 che ha fatto della creatività il suo punto di forza”, come loro stessi si definiscono. E di questa “forza”, il lavoro di Katia è uno dei fattori determinanti.     Una donna per casaro Il casaro, per chi non lo sapesse, è colui (o colei) che si occupa della lavorazione del latte e della sua trasformazione in formaggio. Un lavoro che ha le sue origini nella notte dei tempi e che oggi è sicuramente supportato dalla tecnologia, ma che continua a non differire poi troppo da quello che succedeva nel passato più remoto: latte, caglio e … un intelligente uso dell’esperienza. Con l’aggiunta di qualche piccolo “segreto”, che fa parte del patrimonio di conoscenze  conquistato sul campo. «Avevo 22 anni quando ho cominciato – continua a raccontare Katia – e ho potuto…

Read More
Art For Excellence Al Palazzo Della Luce

Art for Excellence al Palazzo della Luce

Salito lo scalone d’onore che porta al primo piano scopriamo ad attenderci un ascensore, che però non abbiamo usato. Perché  in effetti non è fatto per scendere e salire nello spazio della vile materia, visto che questa Ascensione, pensata da Carlo Gloria per Ascot, rimanda a ben più nobili ed eteree elevazioni. Siamo all’interno del Palazzo della Luce di Torino, quello che ancora molti, e anch’io tra loro, ricordano come “Il Palazzo dell’Enel”, dove si andavano a pagare “le bollette”. Ora invece un sapiente restauro conservativo lo ha restituito alla città come splendido spazio espositivo.    Palazzo della Luce, dove l’arte è di casa Il Palazzo è stato immaginato così dall’architetto Angelo Ceresa ai primi del Novecento, che per costruirlo si è ispirato a Palazzo Madama e all’arte dello Juvarra: un interno dalla prestigiosa eleganza, con uno scenografico scalone marmoreo che porta all’ampio salone Aulico di rappresentanza, dalla bellissima volta decorata a rilevo di fiori in stucco. Ed è qui che l’arte contemporanea “si mette in mostra”, con una collezione di opere inedite che interpretano i valori di aziende d’eccellenza del territorio piemontese.  Un progetto di Arte For Excellence, nato con l’intento di «lavorare insieme e fare sistema tra arte…

Read More
Zucca, Per Far “passare” L’autunno

Zucca, per far “passare” l’autunno

Una ricetta di stagione, di sicuro molto nota in molteplici varianti: questa è la mia. Ho cambiato qualcosa nella Ricetta della mamma, per esempio il tipo di zucca. Ho usato infatti questa zucca, che non conoscevo e che  ho seminato nell’orto su consiglio del mio fornitore. Si chiama Uchiki Kuri ed è ottima in tante preparazioni, visto che ha il vantaggio di poter essere utilizzata con la buccia, che da cotta diventa tenerissima. Ecco che cosa ho fatto.   INGREDIENTI: zucca (ho usato la Kuri, ma potete sostituirla) gr. 500 pulita castagne gr. 200 circa da crude lenticchie già pronte in lattina da  gr.250 una cipolla rossa di Tropea 2 foglie di alloro acqua 1, 50 litro olio extra vergine di oliva 2 cucchiai 1 dado da brodo vegetale   PREPARAZIONE: Incidete la buccia delle castagne e mettetele a bollire con le foglie di alloro per 30/40 minuti circa. Al termine le lascerete raffreddare un po’ e poi le sbuccerete togliendo anche la pellicina interna. Nel frattempo, pulite la zucca senza sbucciarla e tagliatela a pezzetti. Quindi mettetela a rosolare brevemente, soltanto per qualche minuto, nell’olio insieme con la cipolla affettata e qualche pezzetto di dado. Aprite la lattina e…

Read More
Elogio Dei Bruscolini

Elogio dei bruscolini

Questa ricetta non l’ho trovata sul Quaderno della mamma ma nella memoria, mia e di tutti quelli che come me sono stati bambini tra gli anni ‘50/’60 del, come ora si dice, dell’ahimè “secolo scorso”. I bruscolini altro non sono che i semi di zucca, frutto ora di stagione, semplicemente abbrustoliti nel forno e poi salati. Sono le mie madelaines. Sere d’estate al mare, cinema all’aperto, omino all’ingresso che vendeva i bruscolini in cartocci di carta di giornale (non inorridite, siamo tutti sopravvissuti): una tentazione irresistibile, a un costo davvero irrisorio. Quando ho scoperto che i miei giovani amici non li conoscevano, ho avuto pietà di loro e li ho preparati per un aperitivo. Che siano meglio delle patatine e delle noccioline non l’ho detto io. La ricetta è intuitiva ma ve la do lo stesso.   INGREDIENTI: semi di zucca (di qualunque tipo): una manciata abbondante sale q.b.   PREPARAZIONE: Pulite i semi dai filamenti della zucca, lavateli sotto l’acqua corrente e poi asciugateli in un canovaccio. Metteteli su una teglia da forno, su cui avrete disteso un foglio di carta da forno opportunamente bagnato e strizzato. Accendete il forno a 180° e lasciate cuocere per una ventina di minuti…

Read More
Mazzetti, Una Famiglia Di Distillatori

Mazzetti, una famiglia di distillatori

Ad accompagnarci nella visita  è uno dei gattini di casa, che per unirsi a noi ha per un momento abbandonato la sua tranquilla siesta in cortile sotto il piacevole sole di ottobre: «L’unico problema è non accorgersi di loro mentre accompagniamo i visitatori  – commenta sorridendo Fabrizio Mazzetti facendoci strada – e chiuderli dentro, col rischio di ritrovarli un po’ troppo “inebriati”… » Preoccupazione forse inutile qui, nell’Antica Distilleria d’Altavilla, in una famiglia dove  si produce grappa da sei generazioni: anche gli animali domestici, di sicuro, sono di tempra robusta!   La Distilleria dove passa il treno… Siamo ai piedi della collina, non a caso a due passi dall’antica Stazione di Altavilla Monferrato, il Tramways del Monferrato, da dove arrivavano vinacce dalle migliori cantine dell’Astigiano per essere trasformate in grappa e in questa veste ripartire:  l’Antica Distilleria di Altavilla nasce qui nel 1846 su iniziativa di Filippo Mazzetti. Sei generazioni lo separano dal suo bis-bis nipote Filippo, l’attuale titolare, insieme con la moglie Laura e i figli Fabrizio e Alessandro, dell’azienda di famiglia. Una storia, quella dei distillatori Mazzetti, che si intreccia e si confonde con quella del territorio e che si ritrova nelle sale del Museo del Tramways e nei percorsi, che da…

Read More
Funghi Trifolati: Dal Raccoglitore Al Consumatore

Funghi trifolati: dal raccoglitore al consumatore

Casa di campagna, tardo pomeriggio di un venerdì di novembre: nel giardino sono nati i funghi! Li vede un amico, micologo esperto, e sentenzia: «Sono chiodini, funghi semplici ma buoni. Commestibili, ma con qualche attenzione nella preparazione. Ti spiego come fare». E ora io lo spiego anche a voi, visto che ho seguito i suoi  consigli con attenzione e i funghi li ho raccolti, cucinati e mangiati. Con soddisfazione e…senza conseguenze.   INGREDIENTI: Una manciata di funghi chiodini, appena raccolti Aglio. 2 spicchi Prezzemolo: una manciata Mezzo dado per brodo vegetale Olio extravergine di oliva q.b. Bicarbonato in polvere, un pizzico Sale q.b.   PREPARAZIONE: Date ai funghi una lavata superficiale e poi metteteli a bagno, per una decina di minuti, in acqua fredda cui avrete aggiunto un pizzico di bicarbonato: è una precauzione disinfettante. Intanto pulite e tritate aglio e prezzemolo e tenetelo da parte; mettete a bollire una pentola con acqua e sale. Togliete i funghi dall’acqua con un mestolo forato, in modo da lasciare sul fondo eventuali residui di terra; metteteli nelle pentola quando l’acqua bolle e lasciateli sobbollire per circa 15 minuti. Quindi scolateli, anche in questo caso con un mestolo forato, e disponeteli su di…

Read More
Le Nocciole Di Corilu

Le nocciole di Corilu

Corilu: un nome breve e divertente, per un frutto che da sempre trasmette allegria. Era così per i Romani, che regalavano rami di nocciolo per augurare felicità, ed è ancora così per noi, quando pensiamo alle noccioline come compagne di un momento di relax. Corylus, che a Lu ha trovato da sempre il suo luogo di elezione. Una scelta della natura che uomini di buona volontà hanno avuto la felice intuizione di saper valorizzare al momento giusto.   Corilu: nocciole in cooperativa A Lu oggi ci sono 300 h di noccioleto, tra terreni di proprietà della cooperativa e quelli di altre aziende del territorio, che in lei hanno spesso un punto di riferimento. La Corilu infatti innova e sperimenta in collaborazione con le  università di Torino e Piacenza e qui arrivano tecnici da tutto il mondo, persino dal Cile, dall’Armenia e dalla Georgia, per imparare come si fa. Una bella storia, nata nei primi anni Ottanta del secolo scorso dalla fiducia reciproca di un gruppo di amici che hanno deciso di unire le loro forze per migliorare il futuro comune. Oggi la produzione della Corilu, la Nocciola Piemonte IGP, ha raggiunto un’eccezionale qualità universalmente riconosciuta, grazie anche alla cura che qui viene messa…

Read More