Una “Grammatica In Tasca” Di Un Paio Di Jeans

Una “Grammatica in tasca” di un paio di jeans

Confrontare Prezzi: viagra 50 mg prezzo in farmacia Risparmiare sull'Acquisto di PilloleDel romanzo, di quelli tradizionali solidamente narrativi, ha la scorrevolezza e la consequenzialità logica, che di solito mancano alla grammatica-manuale. Una trama che si ramifica, si chiarisce, e si semplifica, man mano che la “storia” procede. E infine si ferma, proprio là dove la mia curiosità di filologa riemerge e vorrebbe invece vederla andare avanti: che cosa c’è oltre la parola? Ma questa è, appunto, un’altra storia. Che poi una tua ex allieva – forse di un’altra vita? certe volte me lo chiedo – scriva un libro, e soprattutto scriva una Grammatica, ti fa tirare un sospiro di sollievo. La ragazza è cresciuta, e per fortuna è cresciuta bene. Nonostante me.   Una Grammatica in tasca È davvero da tenere in tasca questa piccola, densa, Grammatica, anche se mi auguro si trasformi presto in una APP, forse più alla portata dei giovani fruitori, gli studenti in particolare, fornitori loro malgrado di una buona dose di “materia prima”. Un libro è un libro, lo so. E so bene che cosa significhi l’odore della carta stampata, la pulizia dei caratteri, l’invito della pagina luminosa e ordinata. Un fascino cui è difficile…

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Forza, Dolce Carlotta!

Forza, dolce Carlotta!

altro kamagra 100 mg prezzo in farmacia La scuola da cui viene è quella, unica davvero, di Mirko Turconi al Lounge Bar del Piano35. Ma lo stile, anche lui unico, è suo e suo soltanto. Lei è Carlotta Linzalata, tra le poche barlady italiane e, forse proprio perché donna in un mondo ancora troppo maschile, una che in fatto di mixology non è seconda a nessuno.     Carlotta Linzalata a Mediterranean Inspiration Sarà lei infatti a rappresentare l’Italia, domenica 2 settembre, a Ibiza per l’ottava edizione di Mediterranean Inspiration dopo aver sbaragliato sette concorrenti a La Plage Resort di Taormina. A garantirle l’accesso alla finale sono stati Utopia e Povron Tonic: il primo, un low alcohol con al massimo 25 ml di Gin Mare e sei ingredienti a scelta; il secondo, un iconico long drink reinterpretato. A Ibiza Carlotta se la vedrà con altri sette, agguerritissimi, mixologist, anch’essi risultati finalisti nelle precedenti selezioni di tutto il mondo. Obiettivo del contest, promosso da Gin Mare, è quello di creare un cocktail ispirato alla gastronomia con Gin Mare e Parmigiano Reggiano, scelti a rappresentare i valori mediterranei del marchio.   Gin Mare e Parmigiano Reggiano Da un lato c’è Gin Mare, realizzato…

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REIS, Cibo Libero Di Montagna

REIS, Cibo Libero Di Montagna

La Psicologia dietro l'Uso e l'Acquisto del Viagra effetti viagra Una strada, quella per arrivarci, che fa pensare. Uno: ma come si farà a salire su di qui quest’inverno? Due: ma qui ci vieni soltanto se ne hai davvero voglia. Io la voglia ce l’ho, davvero. Convinta che sia comunque un’esperienza da tentare e curiosa di scoprire dove affondano queste Reis, sicuramente così diverse dalle mie, che se ne stanno profondamente abbarbicate nella (per me) confortevole sicurezza dell’asfalto cittadino.   Reis: una casa di montagna L’arrivo è sullo spiazzo di una vecchia casa di montagna, allegramente accolti dall’entusiasmo di un giovane border collie che ci accompagna all’ingresso. All’interno, spartano come ci si aspetta che sia, sale una ripida scala che porta alla cucina – una rapida occhiata la rivela luminosa e ben attrezzata – per poi proseguire, sempre senza sconti per le inadeguate gambe cittadine, fino alla piccola sala da pranzo. Sorridenti ragazze salgono e scendono senza problemi, facendo continuamente la spola tra ordinazioni e piatti in arrivo.   Reis: una cucina (anche) di montagna Dal tavolo d’angolo, a fianco della finestra che apre sullo stretto pendio, la saletta si lascia osservare nella sua prevedibile, ma non scontata, austerità. Sotto…

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Tre Funghi, Una Cena

Tre funghi, una cena

Ecco i funghi: tre porcini (peso totale: hg 2.66). Con loro mi sono divertita a costruire una cena per due persone, dall’antipasto al secondo. Ricette di assoluta semplicità, sia per gli ingredienti che per la procedura, che appartengono alla tradizione, quindi un po’ a tutti noi. I funghi non li ho raccolti io, ma acquistati da fonte sicura: con l’augurio che la stagione, finalmente, sia iniziata!   Antipasto: insalata di porcini 1 fungo porcino (il terzo, di media misura, nella foto); prezzemolo tritato q.b. olio extra vergine di oliva q.b. Affettate il fungo il più sottile possibile, mettetelo in piatto di portata e condite.     Primo piatto: tajarin con funghi porcini 1 fungo intero e un gambo di fungo (il secondo, il più piccolo, nella foto e il gambo del primo) hg 1.5 tajarin freschi prezzemolo e aglio tritati q.b. olio extra vergine di oliva q.b un pezzetto di dado vegetale In una padella antiaderente fate un soffritto leggero con l’aglio e il prezzemolo tritati, sbriciolate il pezzetto di dado. Tagliate a fette non troppo sottili il fungo e il gambo, quindi metteteli a soffriggere pochi minuti e spegnete. Mettete a bollire l’acqua per la pasta, ricordando che i…

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Anchoateca La Mutua: Un’esperienza Inedita

Anchoateca La Mutua: un’esperienza inedita

Anchoateca. Un’insegna che suonerebbe per lo meno strana, quando non incomprensibile, se non ci trovassimo a Santoña, che delle “acciughe del Cantabrico” è una delle capitali riconosciute. Però attenzione: l’Anchoateca La Mutua, tienda-bar nel cuore della città vecchia, è davvero la prima Anchoateca del mundo come sottolinea la sua divertente insegna. Un’esperienza che non possiamo perdere!   Anchoateca La Mutua: un luogo unico al mondo Il locale è spartano, come si addice a una gestione giovane e disinvolta. Tavoli di legno grezzo, un bancone-bar tinteggiato di verde su cui troneggiano le spine delle birre, scaffali verdi alle pareti con interessanti bottiglie di vini locali e una nutrita serie di scatole e scatolette – di acciughe sotto sale ma anche di tonno, merluzzo o altre conserve – nonché qualche pubblicazione food da consultare o da acquistare. A proposito, sapevate che sono stati proprio gli italiani, pescatori provenienti in maggioranza dalla Sicilia, a importare da queste parti l’arte della salatura sul finire del XIX secolo? A loro memoria, sul lungoporto di Santoña qualche anno fa è stata posta una stele. In qualche modo la fama delle “acciughe del Cantabrico” dunque ci appartiene… Ma questa è un’altra storia.   Anchoateca La Mutua: la…

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Persi Pien: Parliamone Ancora

Persi pien: parliamone ancora

Parliamo ancora di persi pien: ci sarà anche troppo tempo per rimpiangerli! Segue un breve aggiornamento sulla mia ultima produzione.   Persi pien: la ricetta La ricetta è sempre la stessa, quella della Sagra delle pesche ripiene di Vauda Canavese. La variante, invece, sta nella cottura, questa volta in un autentico forno a legna. Complici le vacanze di agosto, ho scovato un autentico forno “di campagna”, di antica data ma tuttora perfettamente funzionante, in cui sperimentare. E i consigli su come comportarmi sono arrivati, ovviamente, da Francesco Eblovi dell’Hr Valli di Lanzo di Ceres.     Persi pien: la cottura La teglia è stata infornata a cottura del pane terminata, forno spento da pochissimo, e attentamente sorvegliata. Il tempo di cottura potrebbe dunque variare, a seconda della situazione. Posso dire che in questo caso si è trattato di una quarantina di minuti. Risultato, lo vedete, ottimo. Ma chissà che non si possa ancora migliorare!  

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Le Pesche Ripiene? Fatte!

Le pesche ripiene? fatte!

La ricetta qui sotto viene dalla "Sagra delle pesche ripiene" di Vauda Canavese, in corso dal 4 all'11 agosto 2018, arrivata felicemente  alla sua diciottesima edizione. Dopo aver raccontato delle mie felici Sagre passate, in attesa dell'assaggio dei persi in preparazione alla Baraca di Vauda, mi sono detta: perché non provare anch'io? E nella foto si vede la mia teglia in uscita dal forno. La mia ricetta ha qualche piccola variante rispetto all'originale. Non ho messo l'uvetta, per scelta: un tocco esotico che non amo troppo.  Al rhum ho sostituito l'alchermes: in Emilia è il liquore per i dolci per eccellenza. Ho tenuto più scarso lo zucchero... però voi non siete obbligati a farlo! Il risultato? Ottimo! Ma il sublime si raggiunge soltanto con il forno a legna di Vauda: non dimenticatelo!   La Nostra Ricetta "Persi pin" Ingredienti: 6 pesche 250 gr. amaretto d'Italia di Matilde Vicenzi 50 gr. zucchero 100 gr cacao in polvere 100 gr uvetta sultanina 1 uovo un bicchierino di rhum un pizzico di sale Mettete in ammollo l’uvetta per 20 minuti. Lavate le pesche, asciugatele, dividetele a metà senza sbucciarle ed eliminate il nocciolo. Togliete un po’ di polpa al centro, raccoglietela in una ciotola, aggiungete…

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Vauda, Il Paese Dei “persi Pien”

Vauda, il paese dei “persi pien”

I persi pien di Francesco? Non me li perderei per niente al mondo. Lo dico da quando li ho scoperti, o meglio da quando ho cominciato a frequentare la Sagra. Perché dei persi pien di Francesco avevo già fatto scorpacciate nel suo ristorante in tempi remotissimi, eppure quelli della Sagra… Ma andiamo con ordine. Persi pien: una Sagra che dura Francesco è Francesco Eblovi, chef insieme con Samuele Riva dell’Hr Valli di Lanzo di Ceres. E la Sagra è la “Sagra della pesca ripiena di Vauda di Rocca Canavese”, in programma dal 4 al 11 agosto e arrivata ormai alla sua 18a edizione. Francesco, che ne è stato presidente per anni, continua a esserne una delle sue “anime” più vitali. Ma che cosa avranno mai di tanto speciale i persi di questa festa? Una domanda destinata a restare senza risposta se non venite ad assaggiare. Perché in nessun luogo al mondo, neanche nelle cucine del ristorante di Francesco – e mi dispiace dirlo – le “pesche ripiene” hanno lo stesso, inarrivabile, sapore.   Persi pien: una ricetta segretissima Il segreto sta, molto probabilmente, nella cottura, che qui viene fatta ancora, come tradizione vuole, nel forno a legna. Ma forse sta…

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Torino, Una Mongolfiera E Una Luna Ritrosa

Torino, una mongolfiera e una luna ritrosa

A Torino c’è una regola non scritta, e finora comunque non violata: niente può essere più alto della Mole. Lo hanno scoperto, a loro spese, i costruttori dei pochi, pochissimi, -per la verità, due – grattacieli che finora hanno osato innalzarsi nel cielo cittadino. E sarà forse anche per questo che non sembrano profilarsi all’orizzonte altri cultori della materia. Così, con i suoi 167 e rotti metri, l’ardita e stravagante costruzione Antonelliana continua a svettare sul profilo della città, dalle colline alle Alpi passando per il Po, la Dora e l’ansa della Stura. Ma… c’è sempre un “ma”. E c’è sempre un modo per contravvenire alle regole, soprattutto quando – siamo pur sempre a Torino – si riesce a farlo senza venir meno alla sacralità della tradizione. Anzi, quando è la tradizione stessa a chiederlo.   Una mongolfiera sopra Torino Era infatti l’11 dicembre 1783 quando un “pallone aerostatico”, uno dei primi nella storia dell’aviazione italiana, di proprietà di tre soci dell’Accademia della Scienza di Torino, Roberto De Lemanon, Carlo Antonio Galeani-Napione di Cocconato e Giuseppe Amedeo Corte di Bonvicino, decollò in città, da uno spiazzo tra le case del Borgo Dora, suscitando la meraviglia degli astanti. Non c’è dunque…

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Non C’è Spreco Alla Tavola Delle AFFINITA’

Non c’è spreco alla tavola delle AFFINITA’

Se è vero che la vita è l’arte dell’incontro, la tavola è certo tra i luoghi migliori dove quest’arte merita di venir praticata. Ne sa qualcosa AFFINI - nomen omen, direbbero gli antichi - locale nel cuore del torinese San Salvario, di cui Davide Pinto è patron e anima instancabile, dove dall’esercizio della mixology e del food pairing si è approdati al progetto AFFINITA’: una serie di appuntamenti socio-gastronomici a tema, che già stanno dando frutti interessanti. Così, lo scorso 28 giugno, alla tavola delle AFFINITA’ si è parlato, e cucinato, sul tema “Non spreco e sostenibilità”. I due giovani chef Yari Sità e Luca Zara, sperimentando sul campo e facendo interagire tra loro “cucina liquida” e “cucina di tradizione”, hanno cercato di valorizzare al meglio le “affinità” nascoste fra culture, culinarie e non solo, talvolta agli antipodi soltanto in apparenza. Sono nati così una serie di piatti accomunati da un unico elemento: gli ingredienti, per la maggior parte…in scadenza di mercato! Per un’autentica, e del tutto insospettabile, “cucina degli avanzi”. AFFINITA' senza spreco: i piatti Noi ricordiamo, in particolare, la Tataki di vitello marinato in carpione alla soia 48 ore con piccola giardiniera di Yari, a cui Luca ha contrapposto…

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