Un Omaggio Al GAVI, Il Più Cortese Dei Vini

Un omaggio al GAVI, il più Cortese dei vini

Certo, un vino bianco in terra di rossi, di grandi rossi come sono quelli piemontesi, un po’ sorprende e un po’ fatica a farsi strada. Difatti non è un caso se il GAVI DOCG è assai più noto, e forse più  apprezzato, fuori dai confini regionali. Anche da queste parti però capita a volte di dover scegliere “un bianco”. È in momenti come questi che io, poco incline ai fruttati e alle fragili strutture, mi accorgo che il GAVI mi piace. Mi piace il vino, e mi piace anche il suo nome: breve, rude, sintetico. Che sa di boschi, di terre selvagge, di colline profumate dal mare. E che poi, quando lo conosci meglio e lo scopri figlio di un vitigno di nobili ascendenze come il Cortese, capisci che poteva nascere soltanto in Piemonte. Il GAVI, un vino Cortese che si fa in quattro… Io lo preferisco fermo oppure, quando mi sento in vena di frivolezze, nella versione “bollicine”. Le sue tipologie ufficiali sono però quattro: Fermo, Frizzante, Spumante e Riserva. Così almeno dal 1998, anno in cui ottiene la DOCG. Più difficile dire da quale delle tre zone del suo terroir– terre rosse, più a nord; fascia centrale, fatta…

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Un Barolo Di Compleanno

Un Barolo di compleanno

Il compleanno non è il mio, e nemmeno la bottiglia di Barolo lo è. Ma sono la fortunata commensale di questa cena di compleanno, dove anche la cantina di famiglia ha voluto fare un regalo: un Barolo molto, ma molto d’annata.   Barolo: correva l’anno… Dimenticata in un angolo della cantina, questa bottiglia di Barolo di Brezza, anno 1982, è magicamente ricomparsa per un giorno di festa. Si decide di aprirla. Sul come sarà, o sul come potrebbe, o dovrebbe, essere già corrono le scommesse. Perché, essendo stata trovata “in piedi” non è certo stata conservata comme il faut. Perché, di sicuro, deve essere passata per parecchi traslochi. Perché, infine, nessuno ricorda come sia capitata in casa, o meglio in cantina. Insomma, apriamo. Anzi no: prima scaraffiamo. Almeno l’apertura sia secondo le regole.   Barolo di buon compleanno! Dopo un’apertura non facilissima – tappo sbriciolato, scaraffatura con filtro, faccio-quello-che-posso – il Barolo scende finalmente nei bicchieri. Profumo che si spande subito per la stanza, intenso e avvolgente: tabacco d’annata appena appassito con una punta di mandorla amara. Lo assaggio per prima: la mandorla, come mi aspettavo, c’è. Ma c’è anche dell’altro, molto molto altro. Si può bere, anzi si deve!!!…

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Olfattorio A Torino: Il Bar…di Baudelaire

Olfattorio a Torino: il bar…di Baudelaire

Il mio profumo? …quello del giardino della mia infanzia… dello champagne bevuto  una sera lontana… della biblioteca dove ho preparato la tesi… della spezie di quel piatto orientale… Sono appena entrata  ed eccomi già in viaggio: nel lontano, a ritroso nel tempo, in un futuro possibile e ancora inesplorato. Alla ricerca di qualcosa che mi appartiene e che sto tentando di afferrare. È quello che succederà anche a voi appena messo piede in questo piccolo, e vastissimo, Olfattorio, il “bar à parfums” di Torino che si affaccia un po’ defilato su piazza Bodoni. Guidati con attenzione e con estrema competenza, vi troverete catapultati in un mondo di sensazioni che certo sarebbe piaciuto a Baudelaire così attento a indagare le correspondencesche si intrecciano nella Natura.   Olfattorio: profumi anche sens alcol Come anche qui ci ricordano, è infatti sempre la Francia a dominare nel mondo dei profumi e delle essenze. Dunque non è un caso che nel torinese Olfattorio sia stata di recente presentata l’ultima linea di profumi creata dalla mitica Goutal: quattro suoi “classici” ripensati in un’ innovativa versione sens alcol. E siccome siamo pur sempre in un “bar”, per l’occasione non poteva mancare un’offerta di cockail,  preparati sulla base…

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Erbaluce Caluso Passito 2009: Così Buono Da…fumarselo!

Erbaluce Caluso Passito 2009: così buono da…fumarselo!

Hanno vinto il campionato del mondo di Fumo Lento agli Habanos World Challenge il 22 febbraio scorso all’Avana. Sono Aurelio Tufano e Giulio Amaturo, piemontesi con l’orgoglio per la loro terra. Una delle prove consisteva nell'abbinare un sigaro con un vino/distillato e loro hanno optato per il Caluso Passito 2009 della Cantina Produttori Erbaluce di Caluso. «Abbiamo voluto portare un vino del nostro territorio in questa competizione, dove – hanno raccontato qualche sera fa nella bella cornice del Castello di Pavone Canavese – non mancano certo le bevande blasonate, come i rhum da 1000 euro a bottiglia. E abbiamo vinto, insieme con questo passito come terzo compagno di squadra: un compagno semplice ma efficace, che con la sua schiettezza sa arrivare al naso e al palato di chiunque».   Erbaluce di Caluso DOCG: passito e… Il Caluso Passito DOCG, insieme con i suoi fratelli-di-vitigno, io l’ho incontrato  al Castello di Pavone Canavese lo scorso 29 maggio 2019 durante una piacevole serata di degustazioni e assaggi. I vini protagonisti erano quelli della Cantina Produttori Erbaluce di Caluso: 160 soci per una superficie vitata di circa 30 ettari, in cui l’Erbaluce, come è ovvio, è il vitigno che regna incontrastato. A me è piaciuto…

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La Barbera Di Romano Dogliotti

La barbera di Romano Dogliotti

Apro La Solista dell’Azienda Agricola “La Caudrina” di Romano Dogliotti, Barbera d’Asti DOCG 1999, per una cena a casa, pochi amici ben scelti. E anche il menu prevede pochi, e altrettanto ben scelti, piatti, tra quelli che piacciono a me: salsiccia di Bra, tajarin agli asparagi, assaggi di tome d’alpeggio. Con un finale di martin sec cotti, appunto, nella barbera. Mentre verso il vino mi chiedo: perché un moscatista della prima ora, come Romano Dogliotti, ora anche presidente del Consorzio dell’Asti DOCG, si preoccupa di vinificare  una barbera? Bene, fatta la domanda, cerco di darmi una risposta.   Dalla barbera al moscato. O viceversa Il suo moscato me l’ha versato nel bicchiere lui stesso, durante la mia  visita alla Caudrina. Nel suo racconto, un’avventura che tuttora continua, compare spesso l’immagine di suo padre, Redento, e di un progetto che li ha uniti da sempre. «Voleva che facessi l’aviatore – sorride al ricordo – ma già da ragazzo io pensavo al vino. Allora, erano gli anni ’60, si pigiava a mano: la pressa lavorava tutta la notte e si dormiva due ore quando andava bene…Ma siamo stati noi tra i primi a imbottigliare il moscato, quando nessuno ancora ci credeva! » E  mentre…

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La Signora Del Timorasso

La signora del Timorasso

«Eccolo qui, il “mio” vigneto di Timorasso: questo l’ho scoperto io, ed è stato la mia scommessa vincente! » Il sorriso di Elisa Semino è contagioso, come pure il suo entusiasmo. È lei, insieme con il fratello Lorenzo, la quarta generazione de La Colombera, azienda agricola di Vho, sulle colline che circondano Tortona, che sta lavorando alla riscoperta del Timorasso. E mentre ci racconta, in una bella mattina di questo dolcissimo ottobre, il suo cru del Montino, il loro vino più premiato negli ultimi anni,  indica anche  i campi di grano e di ceci che affiancano il vigneto.  «Noi restiamo comunque un’azienda agricola: – ci tiene a sottolineare –  mio padre non rinuncerebbe mai alla sua farinata del sabato!»   Il Timorasso, questo (non più) sconosciuto Vitigno autoctono a bacca bianca dei Colli Tortonesi dalla complessa coltivazione, il Timorasso è tornato alla ribalta grazie al caparbio impegno, iniziato negli anni ’90, da parte di alcuni  “pionieri” della zona, tra i quali ovviamente non poteva mancare una giovanissima Elisa, convinti delle sue straordinarie qualità una volta arrivato in bottiglia. Siamo sul declivio collinare che circonda Vho, dove il paesaggio dei vigneti, inframmezzato dai filari di peschi e ciliegi e dai campi di ceci e…

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Torino, Dove I Portici Sono Di…vini: Parola Di Cavour

Torino, dove i Portici sono Di…vini: parola di Cavour

Le Innovazioni Future del Cialis: Cosa Aspettarci pillola cialisChi meglio del conte di Cavour può farsi garante della bontà e della qualità del vino del Piemonte? Lui che primo aveva intuito le potenzialità dei vigneti di casa, nebbiolo in testa, quando ancora alla Corte di Torino si bevevano esclusivamente etichette francesi? E che tanto operò in merito da convincere persino la marchesa Giulia di Barolo ad assecondarlo in un’impresa che cambiò il futuro vitivinicolo dell’intera Regione. Eccolo infatti – perché, si sussurra, lui Torino non l’ha mai davvero lasciata – farsi incontro ai visitatori di questo evento autunnale, per il secondo anno consecutivo capace di trasformare  il centro cittadino nella grande Festa della Vendemmia che sono i Portici Divini 2018. Già, perché Torino, per chi ancora non lo sapesse, ha anche lei il suo vino, frutto nientemeno che di una Vigna Reale...   Sotto i Portici, a Palazzo Birago e… Dal 19 al 28 ottobre 2018 ci saranno dieci giorni di eventi, più intensi nei due fine settimana, che avranno come luoghi deputati, oltre i tanti locali che aderiscono all’iniziativa, i chilometrici Portici cittadini e il centralissimo Palazzo Birago. Sarà qui in particolare che, coadiuvati dall’esperienza di Alessandro Felis, gli…

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Il Vino: Dono Degli Dei…e Talvolta Anche Dei Canonici

Il vino: dono degli Dei…e talvolta anche dei Canonici

Guida alle pillole economiche online kamagra oral jelly opinioni È nel solco della tradizione monferrina la Malvasia Greca, antico vitigno su cui la Famiglia Casalone ha scommesso fin dagli anni Ottanta del secolo scorso. Come assolutamente tradizionale è il loro Grignolino, che dà vita anche  a una preziosa e limitata edizione dedicata al quadro più famoso di Pietro Francesco Guala: I Canonici di Lu.Un bianco e un rosso. I vini perfetti per aprire e chiudere una storia che comincia circa tre secoli fa, con il primo antenato della famiglia: Petrus Ieronymus Casalone, nel 1734 colono e vignaiolo dei Marchesi Millo a Lu Monferrato…   Monvasia: una Malvasia dalla Grecia al Monferrato Arrivano dalla Grecia, e precisamente da Monemvasia, una cittadina del Peloponneso da cui i Veneziani li hanno importato in Italia nel XIII secolo, i vitigni oggi conosciuti come Malvasie. A loro appartiene la Malvasia Greca della tradizione monferrina, che la Famiglia Casalone coltiva a Lu Monferrato fino dagli anni Ottanta: una scommessa di Ernesto Casalone. « Una felicissima intuizione – spiega l’enologo di famiglia Giovanni Bailo – di fare già allora una Malvasia secca, quando ancora non era di moda!» Oggi dalla loro Monvasia nascono tre vini speciali: un bianco dai…

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A Torino è Tempo Di Vendemmia

A Torino è tempo di vendemmia

Prezzo più basso - kamagra oral jelly opinioni Veloce e sicuroFinalmente è iniziata la stagione della vendemmia e Torino non poteva mancare all’appello.   Perché qui, nell’antica capitale del Regno sabaudo poi divenuta la prima capitale dello Stato Unitario, c’è una vigna, anzi l’unica vigna metropolitana d’Italia e tra le poche in Europa, insieme a quelle di Parigi e Vienna: il Vigneto Reale di Villa della Regina di Torino. Una vigna con oltre 400 anni di storia restituita al suo splendore, tra il 2003 e il 2006, grazie a un complesso intervento di recupero e reimpianto promosso dal Ministero per i Beni Culturali e curato dalle Cantine Balbiano, in collaborazione con l’Università di Torino e il CNR.     A Torino c’è una Vigna in città Adagiata sul primo declivio della collina,  a pochi passi dal centro storico,  unica rimasta delle  tante che in passato circondavano Torino,  questa vigna sorge all’interno di una delle Residenze Reali Patrimonio Mondiale dell’Umanità. E tra questi filari lo sguardo sulla città ha un taglio inaspettato, un tempo privilegio soltanto delle regine di Casa Savoia e delle loro dame che qui, nella Villa, venivano a trascorrere giorni sereni  e spensierati, lontano dal rigore dell’etichetta di corte.   La Villa della Regina di Torino e la…

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Tre Funghi, Una Cena

Tre funghi, una cena

Ecco i funghi: tre porcini (peso totale: hg 2.66). Con loro mi sono divertita a costruire una cena per due persone, dall’antipasto al secondo. Ricette di assoluta semplicità, sia per gli ingredienti che per la procedura, che appartengono alla tradizione, quindi un po’ a tutti noi. I funghi non li ho raccolti io, ma acquistati da fonte sicura: con l’augurio che la stagione, finalmente, sia iniziata!   Antipasto: insalata di porcini 1 fungo porcino (il terzo, di media misura, nella foto); prezzemolo tritato q.b. olio extra vergine di oliva q.b. Affettate il fungo il più sottile possibile, mettetelo in piatto di portata e condite.     Primo piatto: tajarin con funghi porcini 1 fungo intero e un gambo di fungo (il secondo, il più piccolo, nella foto e il gambo del primo) hg 1.5 tajarin freschi prezzemolo e aglio tritati q.b. olio extra vergine di oliva q.b un pezzetto di dado vegetale In una padella antiaderente fate un soffritto leggero con l’aglio e il prezzemolo tritati, sbriciolate il pezzetto di dado. Tagliate a fette non troppo sottili il fungo e il gambo, quindi metteteli a soffriggere pochi minuti e spegnete. Mettete a bollire l’acqua per la pasta, ricordando che i…

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