Benvenuti Al Caffè Dell’Orologio

Benvenuti al Caffè dell’Orologio

Il Caffè dell'Orologio a San Salvario L'Orologio è quello lì, un po' monumento storico e un po' riferimento di quartiere, appeso sul  muro all'angolo tra via Morgari e via Belfiore, nel cuore di un San Salvario meno modaiolo e forse più autentico. Stretto infatti com'è tra l'impegno laico  della Casa di quartiere e quello salesiano  del Sacro Cuore di Maria, questo giovane  Caffè - la sua apertura data dal luglio scorso -  è, per sua stessa definizione, "un non-luogo" dove tutte le realtà si sentono rappresentate. Perché se è vero - sono sempre parole loro - che "in ogni città c'è un Caffè dell'Orologio", questo è la piola dove cucina, vino, tradizioni e cultura parlano piemontese.     All'Orologio per la marenda sinoira Siamo arrivati qui un autunnale lunedì sera, in ora di tardo aperitivo o, come è meglio dire da queste parti, di marenda sinoira.  Dalla Carta del giorno, scegliendo vista l'ora le "mezze porzioni" - qui si può, evviva!- abbiamo assaggiato, nell'ordine:  friciulin di patate, caldi, croccanti e morbidi al punto giusto;  lumache fritte con farina di mais e maionese al bagnetto verde, tanto originali quanto davvero eccellenti; un vitello tonnato come tradizione comanda, e un altrettanto piemontesissimo…

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Champagne Day 2022: Se Il Futuro Ha Un Cuore Antico

Champagne day 2022: se il futuro ha un cuore antico

Quando il Piemonte contadino incontra lo champagne "...i piatti che raccontano un territorio e il mondo contadino: ricordi della mia infanzia, gusti e profumi di un mondo passato... che per me rimarrà sempre attuale". Così lo scorso 28 ottobre al Valadess at Lanss di Ceres lo chef ha presentato il suo menu per lo Champagne day 2022, la ricorrenza mondiale che si celebra il quarto venerdì di ottobre di ogni anno. E quale vino, se non quello che   la "campagna" ce l'ha addirittura nel nome, poteva valorizzare al meglio la cena della festa? Che anche noi abbiamo felicemente celebrato. I piatti del passato traghettano nel futuro Una cucina d'autunno delle famiglie contadine, dove la saggezza del passato si accorda con un fiducioso progetto sul futuro. Dove La Supa..."la zuppa alla canavesana" diventa un timballo da porzionare più facilmente senza che nulla venga tolto a profumi e sapori con cui un tempo si celebrava il giorno dei morti; e La Petite-Marmitte di porri, patate e castagne d'Almese restituisce alla piccola frazione di una montagna che si va sempre più spopolando il valore della sapiente ricchezza del suo festoso piatto "povero" anche grazie all'aggiunta di freschi porcini dell'ultima ora.  Da sempre sostanzioso…

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Melanzane Di Fine Stagione: Si Può Fare!

Melanzane di fine stagione: si può fare!

In questo scampolo di fine estate che sta per scivolare nell'inverno, anche l'orto sta continuando a dare i suoi frutti, tra cui le ultime melanzane. Non più così piene ed esuberanti  da poterle utilizzare nature, o comunque con il minimo di elaborazione possibile: allora che cosa farne? Un aiuto viene dal Quaderno della mamma, dove ho trovato la ricetta delle polpette. Per un sostanzioso antipasto; per un secondo vegetariano, anzi quasi vegan se non fosse per le uova necessarie a legare; o per accompagnare un aperitivo un po' più sfizioso del solito. Ecco dunque la ricetta INGREDIENTI (per 4 persone): 2 melanzane lunghe di media grandezza 2 cucchiai di parmigiano grattugiato 2 uova pangrattato q.b. un pizzico di zucchero basilico, prezzemolo, noce moscata, sale, pepe q.b. farina per infarinare le polpette olio vegetale per friggere PREPARAZIONE: Sbucciate le melanzane, tagliatele e pezzi e privatele dei semi, quindi gettatele in acqua bollente già salata e lasciatele cuocere per 10/12 minuti. Dovete poi scolarle e strizzarle con cura, avvolte in uno strofinaccio, come vuole la tradizione,  o anche, come faccio io, schiacciandole con un batticarne in uno scolapasta; mettetele quindi in un tritatutto elettrico insieme con gli altri ingredienti: parmigiano, uova, prezzemolo…

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La Zucca? La Trovate A Piozzo

La zucca? la trovate a Piozzo

Piozzo: zucca e...birra Ma birra e zucca vanno d'accordo? Sembrerebbe proprio di sì, visto che a Piozzo, il paese in provincia di Cuneo dove è nata la birra Baladin, anche quest'anno, dal 30 settembre al 2 ottobre,  si è tenuta la Fiera della Zucca, giunta ormai alla sua 27° edizione.   Storia antica quella delle zucche coltivate qui dai lapacusse  -  così vengono scherzosamente soprannominati gli abitanti della zona - che oggi possono vantare ben 400 qualità di questo versatile ortaggio, biologico per definizione. La zucca infatti, una volta che il suo seme è stato piantato, non richiede cure particolari e tanto meno l'uso degli antiparassitari. Una storica Fiera della Zucca E di sicuro, vista l'imminenza di Halloween, molti dei numerosi visitatori avranno approfittato dell'occasione per fare scorta di AspenF1, la varietà più diffusa per essere intagliata con ottimi risultati. Non poi così rappresentata - e noi lo diciamo senza rammarico alcuno -  tra  la variegata e variopinta varietà di esemplari di ogni specie, forma e colore di Cucurbita, che avevano il loro trionfo nel Belvedere dell'Albarosa. Qui è stata infatti allestita l'interessante mostra tecnico scientifica, unica in Italia, con più di 600 varietà di zucche provenienti da tutto il mondo.…

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La Bastiglia? È In Val Di Lanzo

La Bastiglia? È in Val di Lanzo

Una piccola Parigi ...   E anche il 14 luglio 2022 ha visto espugnare la Bastiglia, caduta sotto i colpi, pardon i botti, dei tappi delle bottiglie di champagne che saltavano l'uno dopo l'altro fino a perderne il conto. Maison Drappier per questa 22° edizione della Presa della Bastiglia guidata, come sempre, dalla squadra vincente dell'Hotel Ristorante Valli di Lanzo di Ceres: Samuele Riva, Francesco Eblovi e Mara Vana, con la collaborazione, per questo evento speciale, del sommelier Roberto Ramondetti.     Saltano i primi tappi ...e fanno il botto! La serata inizia con l'aperitivo, servito sulla strada davanti al ristorante, trasformata per l'occasione in un parigino bistrot all'aperto. Poltroncine di vimini, i tavoli con gli stuzzichini - fritti, salumi e...golosissime galuperie - e quello, trionfale, con gli champagne in accompagnamento: Drappier Brut Nature Pinot Noir e Drappier Extra Brut Clarevallis, versati senza risparmio, come sarà per tutto il corso dell'evento. Nell'aria le note della Marseillaise precedono quelle de La Montanara: una piccola Parigi di montagna ci accoglie nella sua avvolgente serenità.   Maison Drappier espugna la fortezza E viene il momento di entrare in sala per la cena, quest'anno calibrata sulle temperature anomale - qui a Ceres per la…

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Funghi, Finalmente! Ecco Il Primo Piatto

Funghi, finalmente! Ecco il primo piatto

Finalmente i funghi! Li ho aspettati più di un anno, visto che la scorsa stagione non si sono quasi fatti vedere. E adesso, pare che promettano bene. Questi sono i miei "primi" del 2022: una pasta al sugo e un piatto di funghi fritti! Cominciamo dalla pasta. Ho scelto i tajarin, ma va benissimo anche la pasta secca a vostro gusto. Il risultato finale è stato ottimo. Merito, soprattutto, dei funghi! INGREDIENTI (per 2 persone): gr. 200 di tajarin gambi di due funghi porcini di media dimensione 1/2 litro  di brodo di verdura prezzemolo aglio: uno spicchio olio EVO, q.b. sale, pepe, q.b. PREPARAZIONE: Preparate i funghi, senza lavarli: strofinate, eventualmente sbucciate, e tagliate a dadini i gambi. Le cappelle mettetele da parte, serviranno per i fritti in seguito. Tenete pronto in caldo  il brodo, intanto  in una padella, o meglio ancora in un pentolino dai bordi alti, antiaderente, far soffriggere dolcemente con poco olio EVO un trito di prezzemolo e aglio, cui aggiungerete quasi subito i funghi. Dopo 5/6 minuti aggiungete il brodo, magari in più riprese e fatelo sfumare a mezza copertura per circa 15/20 minuti. Mentre il sugo cuoce, preparate una pentola con acqua e sale dove,…

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Quando Il Mare Va Alla Montagna…

Quando il mare va alla montagna…

Quando il mare va alla montagna, la montagna, quella Piemontese beninteso, che altro può fare se non accoglierlo? È con questa filosofia che all'Hotel Ristorante Valli di Lanzo di Ceres hanno pensato di organizzare una cena tutta "di mare". Attenzione, però: il "mare", qui,  è quello filtrato attraverso i saperi (e i sapori) di una cucina che alle sue tradizioni non intende certo abdicare. "Ci sono piatti di pesce che anche io preparo da anni - ci spiega Francesco Eblovi - soprattutto in circostanze particolari, come le Cene della Vigilia o i Cenoni di Capodanno. E altri che invece hanno stimolato la mia fantasia. Questa volta ho provato a metterli insieme". Noi fortunati siamo le felicissime cavie di questo esperimento.   Dalle vecchie conoscenze... Cominciamo dalle "vecchie conoscenze", come la catalana di gamberi, splendida apertura di rito delle Feste Natalizie, qui affiancata dalle, goduriosissime, acciughine in frittura: così morbide e croccanti al tempo stesso che è davvero difficile trattenersi dal bis. Ma ecco arrivare in tavola, a consolarci, la prima "contaminazione" della serata: l'insalata di calamari e piovra con puntarelle ed agretti, piacevole freschezza primaverile sottolineata dalla viola edule che l'accompagna. E con il salmone all'acetosella, piatto principe di Michel Troisgros…

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L’Erbaluce Passito? Provatelo Con La Colomba!

L’Erbaluce passito? Provatelo con la Colomba!

Con Pasqua ormai alle porte la festa questa volta si farà? A ogni buon conto noi ci siamo, come si dice,  portati avanti con i lavori, incontrando gli amici per un primo brindisi. L'occasione è stata la presentazione, da parte della Cantina dei Produttori Erbaluce di Caluso, della loro attività e dei loro vini. Una storia, quella della Cantina, iniziata nel 1975 con 13 soci e che ora ne conta ben 160, circa l'80% dei produttori di Caluso. "La Cantina dei Produttori  - spiega il presidente Bartolomeo Merlo - era nata come forma di aggregazione di un gruppo di agricoltori che lavoravano anche in fabbrica. Il nostro obiettivo, già allora, non era soltanto quello di produrre insieme il vino, ma anche quello di evitare l'abbandono delle nostre colline. Direi che in questi anni qualche obiettivo l'abbiamo raggiunto!". Una ragione in più per festeggiare insieme.   L'Erbaluce a Posto Ristoro La location scelta per l'evento è un luogo davvero singolare. Si chiama Posto Ristoro ed è un tapas bar situato all'interno di un ex- officina meccanica riconvertita in palestra, che condivide  lo spazio disponibile con attività di  coworking e con una galleria d'arte. Il tutto, in totale anonimato, nel cortile di…

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Ragoût De Homard: Nel Lontano De L’Île

Ragoût de homard: nel lontano de l’Île

L’Île in questione è la francese Île de Sein, piccolo comune nell’Oceano Atlantico a 8 km dalla penisola di Bretagna. Scoperta da me quasi per caso ormai molti anni fa e da allora divenuta luogo del cuore: un colpo di fulmine cui non è stata estranea la sua cucina. Pochi ed essenziali piatti dei pescatori, che vivono dei frutti di questo mare burrascoso però ricco si crostacei. Qui ho scoperto l’homard, che in italiano possiamo malamente tradurre con “astice” anche se, in questo caso, la sostanza non corrisponde del tutto alla forma. Perché l’homard de Sein, soprattutto se cucinato à l’ancienne, come ormai è ben difficile riuscire a ritrovare anche sull’isola, non assomiglia a nient’altro che a se stesso. E siccome un “ritorno al futuro” sull’Île sembra sempre più sfumare nel lontano, ecco il mio viaggio nel tempo. Necessariamente à rebours…come nella migliore tradizione francese!   Un avvertimento: un piatto laborioso, non difficile ma che richiede una lunga preparazione e…un po’ di coraggio, ahimè!   INGREDIENTI   Un homard da 1,5 kg Olio e.v.o: due cucchiai Burro demi-sel: 50 gr 4 cipolle 4 carote 2 spicchi d’aglio 1 peperone 1 kg di patate 1 bicchiere di vino bianco secco 1…

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