Questa volta i tre gufi… hanno portato bene!

Malanghero, frazione di San Maurizio Canavese in provincia di Torino, è un paesino piccolissimo, che si sviluppa lungo via Aldo Devietti Goggia – non sono riuscita a sapere chi fosse, attendo notizie – che praticamente fiancheggia la pista di atterraggio   dell’aeroporto di Caselle. Rumori di jet e quiete dei campi si alternano con accettabile regolarità, almeno nelle ore del giorno di cui sono stata testimone, e l’atmosfera è quella di un tranquillo luogo di campagna, dove questa piacevole “taverna” sembra perfettamente a suo agio.

Sarà perché di questi tempi la trattoria “fa tendenza”, sarà perché la cucina è davvero di quelle che invogliano, ma qui – alla faccia della crisi, ma questo è un altro discorso – bisogna assolutamente prenotare se si vuol essere sicuri di trovare un posto. Il menu è raccontato a voce e oscilla tra la tradizione canavesana dell’abbondante tagliere di salami  e del salignun, sempre presenti tra gli antipasti, ai piatti tipici di stagione della tradizione italiana. Oggi a pranzo, per esempio, ho assaggiato ottime tagliatelle, rigorosamente fatte in casa, con i  funghi porcini (e che erano freschi si sentiva), un abbondante piatto di funghi fritti (a me piacciono) nonché un davvero, ma davvero autentico bonet.
bonetPerò la scelta era ampia anche per i “carnivori”, con piatti assolutamente non banali. Bella  la carta dei vini, proporzionata al locale e al territorio, con qualche puntata nella Francia degli champagnes e una simpatica indicazione dei produttori più “amati” dai proprietari, tra cui ho scelto un gradevolissimo nebbiolo di Sergio Giuliano di Serralunga d’Alba che non conoscevo. Ultima, ma non in ordine di importanza, la professionalità e la cortesia della giovane sommelier in sala. Troppi locali, ormai, ne sottovalutano l’importanza.

La Taverna dei Tre Gufi – www.tavernatregufi.it

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