La Stalla Che Non Ti Aspetti

La stalla che non ti aspetti

In una tersa e ventosissima giornata di fine marzo eccoci arrivati alla nostra mèta: la stalla. Il paesaggio intorno disegna una campagna aperta e ordinata, con le Alpi sullo sfondo, sempre maestose anche se non così innevate come forse dovrebbero. Sarà perché non ci sono più le stagioni di una volta? Il capannone davanti a noi spalanca le sue porte, rivelando un lunghissimo susseguirsi di mucche – di bovine pardon, come è corretto chiamarle – che ci osservano incuriosite. E allora l’interrogativo si ripropone: che anche le stalle non siano più quelle di una volta? Incuranti dei nostri dilemmi, le bovine continuano a ruminare tranquille, fronteggiandosi dai due lati del camminamento centrale di là dalle loro ben fornite mangiatoie. Non sembrano per nulla turbate dalla nostra presenza, da vere staravvezze al ruolo di protagoniste della scena. Siamo a Rocca dei Baldi, in provincia di Cuneo, nell’Azienda Agricola di Mauro e Luciano Comino: neanche 50 anni in due e un entusiasmo contagioso nel raccontare la loro avventura.   Non ci sono più le stalle di una volta… «Rimettere le vacche al centro dell’attenzione – spiega Luciano, mentre ci guida all’interno della grande stalla – questo il nostro progetto. Un obiettivo chiaro da…

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La Dieta Al Ristorante? A Torino Si Può…

La dieta al ristorante? A Torino si può…

Che a Torino l’attenzione a una pausa pranzo light, ma non per questo scarna e tristanzuola, si stia sempre più diffondendo è una realtà ormai inconfutabile. Breve e ancora rimpianta parentesi le 500Calorie di via San Quintino, primo felicissimo esempio cittadino di buona tavola a “basso conteggio”, ora assai degnamente sostituite nella stessa sede, e nell’attenzione al mangiar sano ed equilibrato, dagli autorevoli fornelli del Chiodi Latini New Food. Nella poco distante via San Dalmazzo, la giovane gestione dell’Angolo16 ha in carta l’Angolo del Benessere, un menu dietetico attentamente studiato per chi rifugge dagli eccessi. E l’elenco potrebbe continuare, visto che quasi ogni luogo di ristorazione cittadina offre almeno una possibilità di piatto a basso impatto calorico.  Ma non è forse Torino il luogo magico dove l’innovazione sa farsi strada?   Giampy, dove lo chef cucina con la dietologa Il passo in più lo hanno fatto al Giampy di via Nizza, dove di casa è la cucina della tradizione mediterranea. Grazie ai consigli della dott.ssa Teresa Mannarino, dietista ed esperta di nutrizione naturale, è stata inaugurata la Formula-Salute, con la proposta, per il pranzo dal lunedì al sabato, di un menu, composto di tre piatti, attentamente calibrato su base settimanale. Saranno dunque gli…

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A Cena Col Caffè, Però Dell’Honduras

A cena col caffè, però dell’Honduras

Che con il caffè si possa cucinare non è una novità, ma perché i piatti funzionino ci vuole davvero un buon caffè e …un vero cuoco. C’erano tutti e due gli elementi alla tavola di Affini lo scorso martedì 30 ottobre: una serata riuscita!   Il caffè dell’Honduras Il caffè viene dalla coltivazione Finca Rio Colorado in Honduras e a presentarlo c’è il suo capataz Francisco Panchito Villeda, un piccolo produttore cui però è stata affidata la guida della Finca in quanto socio di Umami Area Honduras. Che, come spiega il coffee expert Andrej Godina, è un progetto nato “al fine di investire e dare maggior valore aggiunto a questa splendida terra ricca di tradizione e capace di produrre un ottimo caffè speciality”. Umami Area Honduras ha perciò acquistato una piantagione di caffè adiacente al parco nazionale della Celaque, Patrimonio Universale UNESCO, che si estende per 45 ettari tra il rio Colorado e il rio Aruco. Una piantagione, continua Godina, che “ nel breve verrà convertita in produzione biologica e che ha iniziato a sostenere corsi di formazione gratuiti per i soci della cooperativa”. Un ottimo progetto per un ottimo caffè. Provarlo per credere.   L’Honduras nel piatto…e nel bicchiere Opera di…

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La Fiera? L’ho Scoperta In Tram, Anzi In Gustotram

La Fiera? L’ho scoperta in tram, anzi in Gustotram

Che sia difficile convincere i Torinesi a uscire dai confini della loro amata città ben  lo sanno i Chieresi, loro vicini “di collina”. Così, per invitarli al 40° compleanno della loro Fiera di San Martino che si svolgerà dal 9 al 13 novembre 2018, sono arrivati nientemeno che …in tram.   Sul Gustotram: una cena, e una Fiera, assai speciali A bordo del Gustotram, la vettura storica attrezzata per cenare mentre si visita il centro storico di Torino, il sindaco di Chieri Claudio Marzano e l’assessore alle Attività Produttive del Comune di Chieri Marina Zopegni hanno raccontato il loro impegno per la riuscita della festa: la 40° edizione è dedicata a tutti i curiosi e gli appassionati di cibo che, in cinque giorni, potranno intraprendere un percorso che, dalle eccellenze del territorio chierese li porterà alle tavole del mondo. E la cena sul tram, nel bel mezzo del traffico e del passeggio cittadino all’ora dello shopping, è stata un felice anticipo del world food and ethnic cousine che sarà al centro del programma della Fiera.   Sul Gustotram: cucina di territorio e cucine del mondo Piatti del territorio e piatti etnici nati da prodotti a km0. Dall’esperienza, e dalle mani, di…

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Torino, Dove I Portici Sono Di…vini: Parola Di Cavour

Torino, dove i Portici sono Di…vini: parola di Cavour

Le Innovazioni Future del Cialis: Cosa Aspettarci pillola cialisChi meglio del conte di Cavour può farsi garante della bontà e della qualità del vino del Piemonte? Lui che primo aveva intuito le potenzialità dei vigneti di casa, nebbiolo in testa, quando ancora alla Corte di Torino si bevevano esclusivamente etichette francesi? E che tanto operò in merito da convincere persino la marchesa Giulia di Barolo ad assecondarlo in un’impresa che cambiò il futuro vitivinicolo dell’intera Regione. Eccolo infatti – perché, si sussurra, lui Torino non l’ha mai davvero lasciata – farsi incontro ai visitatori di questo evento autunnale, per il secondo anno consecutivo capace di trasformare  il centro cittadino nella grande Festa della Vendemmia che sono i Portici Divini 2018. Già, perché Torino, per chi ancora non lo sapesse, ha anche lei il suo vino, frutto nientemeno che di una Vigna Reale...   Sotto i Portici, a Palazzo Birago e… Dal 19 al 28 ottobre 2018 ci saranno dieci giorni di eventi, più intensi nei due fine settimana, che avranno come luoghi deputati, oltre i tanti locali che aderiscono all’iniziativa, i chilometrici Portici cittadini e il centralissimo Palazzo Birago. Sarà qui in particolare che, coadiuvati dall’esperienza di Alessandro Felis, gli…

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Ziccat: Il Cioccolato Attraversa Torino

Ziccat: il cioccolato attraversa Torino

L'Impacto dei Farmaci sulla Salute Pubblica Italiana pillole per erezioneDa via Bardonecchia, la prima sede (vedi) dove c’è il grande laboratorio, a piazza Borromini, sulla riva del Po, la strada è lunga. Come lunghi sono i sessant’anni di attività che Ziccat, storica cioccolateria artigianale, ha voluto festeggiare regalandosi questo nuovo, elegante, punto vendita, attrezzato anche  per dimostrazioni live della lavorazione del cioccolato. E, sia detto per inciso, lungo il tragitto nulla si è perso della varietà e della qualità delle proposte. Anzi.   Ziccat: sessant’anni di giovinezza In occasione dell’evento, il team Ziccat, forte anche della collaborazione delle “nuove leve” Alexis Rosso, Vincenzo Iarniccio e Lorenzo Melchiorre, ha voluto aggiungere ai suoi prodotti ormai ben noti e collaudatissimi – uno per tutti: il preferito – due novità, pensate sotto forma di praline dal cuore dolcissimo. Una infatti racchiude una riduzione di Collina Torinese Cari DOC dell’Azienda Balbiano: uno storico e rarissimo vino da dessert che nasce dal vigneto della Villa della Regina, e ganache al Cassis; l’altro invece un infuso di frutti rossi, selezionato da The Tea, e ganache al fondente. Non resta quindi che prepararsi per l’assaggio. E se siete indecisi tra quale delle due sedi scegliere, un consiglio: perché non provarle…

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Succede, Tra I Corridoi Del Salone Del Gusto 2018…

Succede, tra i corridoi del Salone del Gusto 2018…

Tra i corridoi dell’appena concluso Salone del Gusto 2018 è avvenuto, come spesso capita nel mondo del food,un incontro felice: quello tra la mortadella e la birra. Ottimi infatti i panini farciti con il Salame Rosa, certificato bio dell’Azienda Artigianquality, che da generazione lavora dentro “le antiche mura” del centro storico, e le birre artigianali del torinese Birrificio Madama. Tanto felice quest’incontro che da esso è scaturito un lieto evento: la nascita della Mortadella alla Birra!   Artigianquality: mortadelle a Bologna Tra gli amici che hanno assaggiato il Salame Rosa, passando davanti al piccolo stand di Artigianquality al Salone del Gusto,  sono stati soprattutto i Piemontesi a gradirlo: secondo me per la sua capacità di “evocare” il ricordo del salame cotto, fiore all’occhiello tra i salumi di tradizione regionale. Per me, che delle mortadelle emiliane sono da sempre un’estimatrice convinta, si è trattato invece della scoperta di una sorta di anello di congiunzione tra due Regioni che mi sono entrambe molto care: potere unificante del food! Se poi la mortadella, felice incontro tra i corridoi del Salone, si imbatte nella birra…   Birra Madama: artigiani a Torino Porta avanti dal 2014 un nuovo modo di fare birra e, al tempo stesso, un nuovo…

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Un Dilemma Al Salone Del Gusto Di Torino: Che Cosa C’è Nella Formaggiera?

Un dilemma al Salone del Gusto di Torino: che cosa c’è nella formaggiera?

Non possiedo una “formaggiera” per la semplice ragione che sono cresciuta ignorandone l’esistenza. Non l’ho mai vista comparire in tavola, durante la mia infanzia emiliana, né in casa né in occasione delle, allora rare,  uscite in trattoria. Il Parmigiano, anzi per la precisione ‘l fürmai, “il formaggio” per antonomasia - così come il maiale, sempre da quelle parti, è ‘l ‘nimäl, “l’animale” e tanto basta -  veniva sempre regolarmente grattugiato al momento sul piatto di tortelli, di cappelletti asciutti e in brodo, o sulla semplice pastasciutta quotidiana. Che esistessero oggetti chiamati “formaggiere” lo imparai più tardi al mio arrivo in Piemonte, contemporaneamente alla scoperta che qui esistesse un altro “formaggio da grattare” dal curioso nome di Grana. Di cui poi imparai a conoscere pregi e difetti, ma soprattutto le differenze con l’amato fürmai del loco natio.   Parmigiano Reggiano Dop: questo è  ‘l fürmai Ancora oggi, pur con qualche distinguo, l’Emilia è la terra della sacralità del   Parmigiano. Qui  puoi ancora trovare osti che non soltanto ti servono il pezzo di Parmigiano corredato di grattugia perché tu possa dosarlo a piacere, ma te lo presentano con tanto di nome del produttore e mesi di stagionatura, nonchè di numero di “casello”,…

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A Torino è Tempo Di Vendemmia

A Torino è tempo di vendemmia

Prezzo più basso - kamagra oral jelly opinioni Veloce e sicuroFinalmente è iniziata la stagione della vendemmia e Torino non poteva mancare all’appello.   Perché qui, nell’antica capitale del Regno sabaudo poi divenuta la prima capitale dello Stato Unitario, c’è una vigna, anzi l’unica vigna metropolitana d’Italia e tra le poche in Europa, insieme a quelle di Parigi e Vienna: il Vigneto Reale di Villa della Regina di Torino. Una vigna con oltre 400 anni di storia restituita al suo splendore, tra il 2003 e il 2006, grazie a un complesso intervento di recupero e reimpianto promosso dal Ministero per i Beni Culturali e curato dalle Cantine Balbiano, in collaborazione con l’Università di Torino e il CNR.     A Torino c’è una Vigna in città Adagiata sul primo declivio della collina,  a pochi passi dal centro storico,  unica rimasta delle  tante che in passato circondavano Torino,  questa vigna sorge all’interno di una delle Residenze Reali Patrimonio Mondiale dell’Umanità. E tra questi filari lo sguardo sulla città ha un taglio inaspettato, un tempo privilegio soltanto delle regine di Casa Savoia e delle loro dame che qui, nella Villa, venivano a trascorrere giorni sereni  e spensierati, lontano dal rigore dell’etichetta di corte.   La Villa della Regina di Torino e la…

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Meliga Day A Sant’Ambrogio Di Torino

Meliga Day a Sant’Ambrogio di Torino

La Stampa Italiana e la Copertura Mediatica del Cialis cialis 10 mg prezzoLa tradizione le vuole per celebrare il Santo patrono, nella prima domenica intorno al 21 novembre, ma il loro sapore è, da sempre, quello della festa. Stiamo parlando delle Paste di Meliga, indiscusse protagoniste del Meliga Day in occasione dell’ 11° Sagra delle Paste di Meliga a Sant’Ambrogio di Torino nel prossimo week end 28-30 settembre.   Un Santo eremita, un’Abazia e…una Pasta di Meliga Curioso che il protettore di Sant’Ambrogio non sia, come sembrerebbe scontato, il Santo vescovo milanese, bensì san Giovanni Vincenzo, un eremita che arrivava da Ravenna e che scelse per sé le grotte di queste montagne come  luogo d’elezione per una vita di preghiera in solitudine. È vero che eravamo intorno all’anno Mille, quando da queste parti forse non c’era troppo affollamento, ma è anche vero che il Santo Eremita non limitò la sua attività alla meditazione. La tradizione attribuisce infatti proprio a lui una delle imprese più impegnative, e al tempo stesso misteriose, della spiritualità monastica cristiana ed europea: la costruzione dell’Abazia di San Michele della Chiusa, meglio conosciuta come Sacra di San Michele. Ecco allora che, per celebrarlo nel giorno della sua…

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