La Bastiglia? È In Val Di Lanzo

La Bastiglia? È in Val di Lanzo

Una piccola Parigi ...   E anche il 14 luglio 2022 ha visto espugnare la Bastiglia, caduta sotto i colpi, pardon i botti, dei tappi delle bottiglie di champagne che saltavano l'uno dopo l'altro fino a perderne il conto. Maison Drappier per questa 22° edizione della Presa della Bastiglia guidata, come sempre, dalla squadra vincente dell'Hotel Ristorante Valli di Lanzo di Ceres: Samuele Riva, Francesco Eblovi e Mara Vana, con la collaborazione, per questo evento speciale, del sommelier Roberto Ramondetti.     Saltano i primi tappi ...e fanno il botto! La serata inizia con l'aperitivo, servito sulla strada davanti al ristorante, trasformata per l'occasione in un parigino bistrot all'aperto. Poltroncine di vimini, i tavoli con gli stuzzichini - fritti, salumi e...golosissime galuperie - e quello, trionfale, con gli champagne in accompagnamento: Drappier Brut Nature Pinot Noir e Drappier Extra Brut Clarevallis, versati senza risparmio, come sarà per tutto il corso dell'evento. Nell'aria le note della Marseillaise precedono quelle de La Montanara: una piccola Parigi di montagna ci accoglie nella sua avvolgente serenità.   Maison Drappier espugna la fortezza E viene il momento di entrare in sala per la cena, quest'anno calibrata sulle temperature anomale - qui a Ceres per la…

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Si Chiama Eros L’asparago Di Santena

Si chiama Eros l’asparago di Santena

Piacevano così tanto a Luigi XIV, il Re Sole, che il suo giardiniere - così almeno si racconta - glieli faceva trovare anche in pieno inverno! Dalle nostre parti fu invece il conte di Cavour, a metà Ottocento, a dare nuovo impulso alla loro coltivazione nella sua tenuta di Santena, in provincia di Torino. Parliamo degli asparagi, la cui area nel Piemonte di oggi si è decisamente  estesa: comprende un altopiano argilloso di circa 400 chilometri quadrati che, da Santena, si  collega a città quali Chieri, Poirino, Pralormo, fino a Montà d’Alba. Questo è il Pianalto, un territorio molto particolare,  ereditato dal pleistocene come risultato di processi ecologici lontani nel tempo. L'asparago, il re degli ortaggi L'asparago di Santena e delle Terre del Pianalto, le cui cultivar sono riconducibili agli ecotipi Marte, Eros, Gijmlin,  è considerato il re degli ortaggi, riconosciuto dal 1999 quale PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale). È verde con sfumature violacee e si caratterizza per un sapore dolce e delicato. Ha una lunghezza media di 22 cm e la parte colorata comprende circa il 65% della lunghezza totale. Quest'anno la stagione è iniziata con un po' di ritardo, a causa del freddo primaverile che ha rallentato lo sviluppo…

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Torta Di Pasquetta

Torta di Pasquetta

L'ho chiamata così non soltanto perché l'ho fatta per il pranzo di Pasquetta, ma anche perché è una mia interpretazione della tradizionale Torta Pasqualina, di cui non volevo usurpare il nome. Si tratta in realtà di una "variazione sul tema" assai poco audace: con quello che ho trovato in casa - per fortuna sono in campagna, e questo aiuta - con l'aggiunta di pochi, ma indispensabili, ingredienti acquistati. Ecco il risultato. INGREDIENTI gr. 500 circa di spinaci già sbollentati 1 manciata di erbe dell'orto: prezzemolo, salvia, melissa, cipollina gr.200 di ricotta vaccina (bene anche di pecora o capra) uova 5 (le mie fortunatamente di galline del pollaio) 2/3 cucchiaiate di Parmigiano Reggiano DOP grattugiato al momento sale, pepe, noce moscata (grattugiata al momento) q.b. 2 rotoli di pasta brisé già pronta (la riuscita è sempre garantita) PREPARAZIONE Tritare gli spinaci insieme con le erbe (io uso il tritatutto elettrico, va benissimo) quindi metterli in una terrina e mescolarli con la ricotta, il Parmigiano, un uovo, sale, pepe e noce moscata. Accendere il forno e portarlo a temperatura. Questa volta ho provato con il forno ventilato: temperatura a 150° e un'ora abbondante. Se usate il forno normale, temperatura a 180° per…

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Quando Il Mare Va Alla Montagna…

Quando il mare va alla montagna…

Quando il mare va alla montagna, la montagna, quella Piemontese beninteso, che altro può fare se non accoglierlo? È con questa filosofia che all'Hotel Ristorante Valli di Lanzo di Ceres hanno pensato di organizzare una cena tutta "di mare". Attenzione, però: il "mare", qui,  è quello filtrato attraverso i saperi (e i sapori) di una cucina che alle sue tradizioni non intende certo abdicare. "Ci sono piatti di pesce che anche io preparo da anni - ci spiega Francesco Eblovi - soprattutto in circostanze particolari, come le Cene della Vigilia o i Cenoni di Capodanno. E altri che invece hanno stimolato la mia fantasia. Questa volta ho provato a metterli insieme". Noi fortunati siamo le felicissime cavie di questo esperimento.   Dalle vecchie conoscenze... Cominciamo dalle "vecchie conoscenze", come la catalana di gamberi, splendida apertura di rito delle Feste Natalizie, qui affiancata dalle, goduriosissime, acciughine in frittura: così morbide e croccanti al tempo stesso che è davvero difficile trattenersi dal bis. Ma ecco arrivare in tavola, a consolarci, la prima "contaminazione" della serata: l'insalata di calamari e piovra con puntarelle ed agretti, piacevole freschezza primaverile sottolineata dalla viola edule che l'accompagna. E con il salmone all'acetosella, piatto principe di Michel Troisgros…

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L’Erbaluce Passito? Provatelo Con La Colomba!

L’Erbaluce passito? Provatelo con la Colomba!

Con Pasqua ormai alle porte la festa questa volta si farà? A ogni buon conto noi ci siamo, come si dice,  portati avanti con i lavori, incontrando gli amici per un primo brindisi. L'occasione è stata la presentazione, da parte della Cantina dei Produttori Erbaluce di Caluso, della loro attività e dei loro vini. Una storia, quella della Cantina, iniziata nel 1975 con 13 soci e che ora ne conta ben 160, circa l'80% dei produttori di Caluso. "La Cantina dei Produttori  - spiega il presidente Bartolomeo Merlo - era nata come forma di aggregazione di un gruppo di agricoltori che lavoravano anche in fabbrica. Il nostro obiettivo, già allora, non era soltanto quello di produrre insieme il vino, ma anche quello di evitare l'abbandono delle nostre colline. Direi che in questi anni qualche obiettivo l'abbiamo raggiunto!". Una ragione in più per festeggiare insieme.   L'Erbaluce a Posto Ristoro La location scelta per l'evento è un luogo davvero singolare. Si chiama Posto Ristoro ed è un tapas bar situato all'interno di un ex- officina meccanica riconvertita in palestra, che condivide  lo spazio disponibile con attività di  coworking e con una galleria d'arte. Il tutto, in totale anonimato, nel cortile di…

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Non Chiamatelo “turismo Lento” (parte Seconda)

Non chiamatelo “turismo lento” (parte seconda)

I nostri dintorni: questi sconosciuti A Pinerolo il pulmino ci lascia nella parte alta della città, sul piazzale della Basilica di San Maurizio,  testimone di un tempo in cui era qui il centro della vita economica e politica dell'antico ducato. La sua fondazione risale infatti almeno all'XI sec. e con i continui restauri arriva fino al XIX. Ora però  di quel passato glorioso resta soltanto il ricordo e, se non altro, lo splendido panorama che da qui si gode e che nelle belle giornate permette di spaziare con lo sguardo fino a Torino. Attira a un tratto la nostra attenzione un curioso cippo marmoreo posizionato lungo il viale d'accesso alla Basilica. Ricorda che qui  erano il Castello e le mura della Cittadella, ora scomparsi del tutto ma ancora al centro di racconti suggestivi. Si dice infatti che nei  loro sotterranei sia stato a lungo imprigionato anche il misterioso personaggio nascosto  dalla leggendaria "Maschera di ferro". E così, fantasticando, iniziamo la discesa a valle imboccando via Principi d'Acaja. Percorrendo Pinerolo Lungo questo percorso storico, che collegava l'alto centro cittadino con la zona pianeggiante, incontriamo l'eleganza dei palazzi nobiliari tra medioevo e rinascimento, tra cui il Palazzo D'Andrade, più noto come La…

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Non Chiamatelo “turismo Lento”

Non chiamatelo “turismo lento”

Un itinerario di prossimità nelle terre del Pinerolese In un contesto nel quale il turismo sembra precipitato in una crisi dalla quale fatica a risollevarsi, ad essere riscoperto è stato il turismo di prossimità. Quello che, senza grandi spostamenti, consente di scoprire mondi suggestivi a pochi passi da casa. Eccoci dunque su un pulmino che, in 15 minuti, dalle porte di Torino ci porta ad Orbassano. A Orbassano, dove c'è una cascina del '500 Qui ad attenderci c'è la Cascina Gorgia, oggi un agriturismo dalle molte sfaccettature all'interno del Parco di Stupinigi, che  ancora trasuda il fascino dei secoli che si porta addosso. Ad attendere i visitatori nel Parco - 10.000 mq recintati - troverete una carrozza d'epoca pronta ad accompagnarvi in un suggestivo tour d'altri tempi. Qui i bambini possono giocare in sicurezza in uno spazio organizzato per loro, o prenotarsi per altre attività: dal contatto con gli animali della fattoria alle incursioni in cucina dove mettere le mani in pasta. E la cucina è ovviamente quella del territorio, con una vasta sala ristorante per ospitare cerimonie e  matrimoni ma aperto anche alla sosta dei turisti in visita. Che qui possono poi fare la spesa allo Spaccio di vendita:…

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A Torino Si Va A Tavola Con Il Re

A Torino si va a tavola con il Re

Per una nuova Sala da pranzo, deve essere nuovo anche il corredo da tavola. Soprattutto quando la sala è quella di un Palazzo reale e la tavola da apparecchiare è quella di un Re. Così deve aver pensato  Carlo Alberto di Savoia-Carignano, da poco divenuto Re di Sardegna, quando si è preoccupato di apportare al suo palazzo quegli indispensabili cambiamenti per renderlo, anche negli arredi, all'altezza delle altre Case regnanti europee.  Senza ovviamente dimenticarsi della Sala da pranzo: perché, come dice la saggezza popolare,  seduti a tavola si ragiona meglio. Soprattutto quando la tavola è apparecchiata con un corredo  in argento di eleganza tutta francese, all'epoca il massimo della raffinatezza possibile. Che ora è visibile anche a noi "moderni" nella mostra SPLENDORI DELLA TAVOLA al Palazzo reale di Torino, dal 17 marzo al 17 luglio 2022.   Un servizio da tavola da Re Della creazione dei 164 preziosi esemplari qui presentati - una minima parte dei 1832 elementi che corrispondono al totale del corredo - si era occupata la bottega orafa di Charles -Nicolas Odiot, tra le più celebri al servizio dell'aristocrazia francese. E la committenza ricevuta in questa occasione da parte di Carlo Alberto è considerata dagli studiosi tra…

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Valli Di Lanzo: è Carnevale A Ceres

Valli di Lanzo: è Carnevale a Ceres

Il Carnevale, almeno lui, è rispettoso del calendario. È arrivato puntuale anche quest'anno al Valli di Lanzo di Ceres dove gli chef, Samuele Riva e Francesco Eblovi, lo hanno voluto festeggiare a modo loro, divertendosi tra i fornelli. A tutto beneficio degli ospiti alla tavola del giovedì grasso, che hanno così beneficiato di un  fritto misto... con sorpresa finale. Ma cominciamo dall'inizio, come è giusto che sia: in ordine di portata.   Valli di Lanzo: un misto di trenta fritti  Il fritto misto del Valli di Lanzo, come ben sanno i fedelissimi, contempla trenta portate, tutte fritte al momento e immediatamente servite quasi senza soluzione di continuità, se non per un breve stacco, e cambio di piatto, fra i salati e i dolci. Si inizia con i ravioli alla piemontese, morbidi e croccanti, e si prosegue con le carni - questa volta ad accompagnare la cotoletta c'era la foglia di borragine -  e le frattaglie, anche le meno consuete, come il fegato di coniglio, servito dopo quello più classico di vitello, le animelle, il cervello, i filoni... Che, è vero, oggi non tutti sanno più apprezzare come meritano. Ma un assaggio di prova?   Valli di Lanzo: lo chef si diverte…

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Gli Gnocchi, Anche Non Di Giovedì

Gli gnocchi, anche non di giovedì

Sul “Quaderno delle ricette” della mamma gli gnocchi non compaiono. La ragione è molto semplice: piatto troppo facile, e quotidiano, per dover tramandare ai posteri come si fa. Ho imparato invece, frequentando tavole diverse da quella emiliana, che così non è. L’uovo nell’impasto, per esempio: voi lo mettete? Ma certo che no! E le dosi di farina e patate, come le calcolate? Ma certo che si calcolano sul campo! Con queste doverose premesse, ecco la mia ricetta: infallibile, garantisco.   INGREDIENTI: farina bianca 00: circa 300 gr. Aumentabili q.b. patate (da gnocchi): 4/5 di medie dimensioni sale necessario uno schiacciapatate manuale   PREPARAZIONE:   La difficoltà sta nella scelta delle patate: io mi fido del mio fornitore, diversamente non saprei come consigliarvi. Perché se le patate non sono “da gnocchi”, c’è poco da fare: il piatto finale non sarà mai di quelli memorabili. Ciò detto, si comincia. Mettete a bollire le patate in acqua salata con la buccia finché risulteranno morbide pungendole con la forchetta. Nel frattempo avrete preparato sulla spianatoia la farina a fontana, su cui schiaccerete le patate pelandole via via che le toglierete dall’acqua bollente. Impastate subito (vi scotterete un po’, ma non c’è alternativa) ed eventualmente…

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