Un’estate Al Gusto Di Montagna

Un’estate al gusto di montagna

    L’estate che è appena iniziata, e forse l’autunno che la seguirà, non sembrano davvero favorire sogni di vacanze esotiche. Un’occasione allora da non sottovalutare per scoprire, o anche riscoprire, tutto quello – e non è davvero poco – che il nostro Paese può offrire. E concederci finalmente quella gita “fuori porta” che non riuscivamo mai a programmare, cominciando proprio da qui: dalle montagne dietro casa.         Le valli alpine a due passi da Torino Anche per chi già ben le conosce, la Savoia, l’Alta Savoia e le valli alpine in provincia di Torino hanno ancora molto da raccontare, soprattutto in fatto di tradizioni gastronomiche. Se poi pensiamo che questo è un territorio che soltanto confini geografici relativamente recenti hanno formalmente diviso, l’esplorazione si fa ancora più interessante. Questo ha pensato il progetto ALCOTRA Interreg V France-Italie quando si è posto l’obiettivo di valorizzare un’identità storica come il territorio alpino in stretto legame con la storia di Casa Savoia. E doppiamente interessante è farlo armati di…forchetta e coltello!     Le Montagne sono à la carte Questo è l’obiettivo di Montagne à la carte, il percorso curato da Turismo del Gusto/Tourisme di goût: dal 3 luglio…

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Beaulard, Dove Cucinano I Folletti

Beaulard, dove cucinano i folletti

  È lei “il folletto dei fornelli”, attenta a sfornare manicaretti nella cucina del suo piccolo ristorante, La Table Dlouz Amis di Beaulard, con la stessa professionale cura che avrà in quella di casa vostra, solo che glielo chiediate. Come poi riesca a districarsi tra il suo lavoro di cuoca, i corsi di cucina per bambini e adulti, le ricerche di antiche ricette e antichi utensili e la spesa quotidiana a km0, sempre pronta a dispensare il suo sorriso contagioso a tutti coloro che hanno la fortuna di incontrarla, resta un mistero. Un mistero che Silvia Merlo forse vi svelerà se verrete a osservarla da vicino nel suo piccolo regno tra le montagne.     Una cucina che parla patouà Così abbiamo fatto noi, grazie al progetto europeo Turismo del Gusto/Tourisme du Goût che ci ha portato a conoscere alcune particolari realtà del territorio alpino tra Italia e Francia più strettamente legato alla storia di Casa Savoia. E l’arrivo a La Table Dlouz Amis di Beaulard è stato uno dei momenti più significativi.   Basta infatti concedersi una breve passeggiata per il piccolo centro storico del paese per scoprire come qui il legame con le tradizioni passate sia ancora vivo…

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Risole In Quaresima

Risole in Quaresima

Così, per festeggiare l’arrivo della mia nuova planetaria, acquisto oltremodo azzeccato che consiglio vivamente, ho deciso di impastare. E di fare le risole. Un ricordo d’infanzia, questa volta legato al Piemonte, in particolare alla signora Maggiorina, la vicina di casa con cui la mamma aveva stretto una bella amicizia. E con cui lo scambio di ricette era proficuo per entrambe.   Le risole di Villanova Mondovì Le risole in questione, che poi non ho mai più ritrovato, le preparava per Carnevale la signora Maggiorina, originaria appunto di Villanova. E ai miei occhi di bambina quei fiorellini appena toccati dalla marmellata sembravano una meraviglia. Il sapore, è vero, non differiva da quello degli intrigoni materni, ma l’aspetto! Quello sì! E così ho chiesto lumi sulla loro esecuzione. Che, come sempre, è più macchinoso da spiegare che da fare.   Risole, il fiore del Carnevale La ricetta dell’impasto è quella classica, che non sto a ripetere. Una volta tirata la sfoglia, piuttosto sottile, ricavate con due bicchieri dei dischetti, uno più grande  e uno più piccolo, cui farete quattro piccoli tagli a croce nel margine. Quindi sovrapponeteli a coppie e schiacciate bene nel centro per unirli. Vanno poi fritti, uno/due alla volta, in…

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Per San Valentino? Fuggite In Portogallo!

Per San Valentino? Fuggite in Portogallo!

Voglia di primavera per questa festa ancora invernale ma che già profuma dei primi, timidi, fiori. Nei giardini sono sbocciate le forsizie, gialla “bellezza fugace” che nel loro fresco colore, augurale per chi come noi vive in questi tempi faticosi, è un preludio alla speranza. E allora festeggiamolo, questo San Valentino! Regaliamoci un momento di pausa, tutti noi che, di sicuro, innamorati lo siamo da sempre: di un amore, di un amante, di un amico, di un sogno, di un progetto…   San Valentino: la fuga d’amore! Perché allora non concedersi una “fuga d’amore”? per esempio in Portogallo, non troppo lontano da casa ma nemmeno, banalmente, dietro l’angolo. E non dite che non si può: al sogno nessuno ha ancora messo divieti! E una cena romantica non ha bisogno di troppe cornici. Lo chef Fabio Montagna, che della cucina portoghese è diventato un sicuro interprete, grazie alla sua conoscenza del bacalhau, il merluzzo islandese, ha ideato un menu San Valentino all’insegna dei suoi sapori, i suoi liquori e i grandi vini da gustare comodamente a casa, sia a pranzo sia a cena, con il servizio asporto o la consegna a domicilio.   San Valentino: il menu bacalhau Il menu prevede come aperitivo la Ginja tonic per accompagnare due classici petiscos, bolinhos de bacalhau con…

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100Vini&Affini: Dove, Se Non Al Green Pea?

100Vini&Affini: dove, se non al Green Pea?

Non manca certo, né poteva essere diversamente, l’attenzione al food nel panorama di Green Pea, il primo Green Retail Park al mondo.  Dedicato al tema del Rispetto e a quello della Sostenibilità, il suo ideatore, Oscar Farinetti, ha voluto che nascesse a Torino, la città – sono parole sue – “più innovativa d’Italia”. Eccolo, in tutta l’imponenza dei suoi cinque piani e dei suoi 15.000 mq, questo originale pisello verde pronto a cambiare il mondo, o per lo meno a intervenire in certe nostre modalità di approccio a bisogni e abitudini: l’energia, il movimento, la casa, l’abbigliamento, il tempo libero… e dunque anche il food. Perché, ne è convinto Oscar Farinetti, from duty to beauty: dobbiamo sperimentare una nuova attenzione sociale e un nuovo modo di intendere il consumismo. Una sensibilità, questa, che Davide Pinto di Affini ha dimostrato già da tempo di possedere e saper mettere in pratica.   100Vini&Affini: dove il green si fa Bellezza All’ingresso del terzo piano di Green Pea, quello dedicato, appunto, alla Bellezza, subito si apre davanti al visitatore la curiosa sagoma di un elegante bistrot in divertente stile pop: 100Vini&Affini.Terza insegna del gruppo Affini, dopo Affini San Salvario Riv.1 e Affini Porta Palazzo Riv.2,…

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Un Aperitivo A Caraglio: Osteria De Il Nanetto

Un aperitivo a Caraglio: Osteria de Il Nanetto

Un aperitivo all’aperto? Sembra questa la formula vincente del momento. Il modo più semplice per superare gli ultimi scrupoli che la post-quarantena porta con sé:  una breve parentesi di ritrovata normalità, cui aggiungere  l’esperienza di una nuova scoperta. Eccomi pronta per l’avventura di oggi: un aperitivo all’Osteria de Il Nanetto, aperta da pochissimo nel Filatoio Rosso di Caraglio. Perché dopo la prova-delivery della cucina del Nanetto, che porta la firma di Nicola di Tarsia, nostra felice conoscenza ai tempi del torinese Berbel, è venuto il momento della prova-dal-vero.   Osteria de Il Nanetto: un nuovo bistrot Ci sediamo volentieri, visto che la stagione lo consente, a uno dei tavolini preparati all’aperto, nel suggestivo cortile interno. Dietro l’ampia vetrata che chiude il lato di fondo si intravede l’ampia sala del ristorante, quasi solenne con i lunghi tovagliati ora ben distanziati tra loro come normativa comanda. Davvero buona, allora, l’idea di contrapporgli il piccolo bistrot interno, con il calore dei suoi arredi di legno,  ben pensati nella loro disinvolta eleganza. Ma parliamo dell’aperitivo: siamo qui per questo! Almeno per il momento, in attesa di una prossima cena al bistrot: presto, molto presto, anzi prestissimo   Osteria del Nanetto: aperitivo…per ora Con un…

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San Quintino Resort: Appuntamento D’estate

San Quintino Resort: appuntamento d’estate

Con l’arrivo del sole di prima estate, mai come quest’anno così atteso, la memoria accarezza un ricordo. Ci vuole una tavola cui sedersi, qualcuno con cui condividerlo, il luogo giusto dove ritrovarsi: sono soprattutto queste le “cose belle”. Eccoci dunque qui, al San Quintino Resort  di Busca, dove il nostro pranzo ha inizio. La sala che ci ospita si apre, ariosa,  sul giardino fiorito; ci sono tovaglie candide sui tavoli ben distanziati, una musica appena accennata sul sottofondo e, al di sopra dell’imposto  bavaglio, ci sorridono gli occhi di chi ci accoglie. L’inizio promette.   San Quintino Resort: si comincia… La prima “cosa bella” sono gli appetizer: divertenti, fantasiosi, tutti diversi fra loro per ingredienti e sapori, come se fosse un piccolo, ma ben calibrato, percorso di degustazione.  Dal mini-bombolone  al parmigiano, al quadretto di tramezzino di anguilla affumicata, all’audace scodellino con trippa e cozze, all’assaggio di gelato di porcini e nocciole tostate, per chiudere in gloria con  la crème brûlé au fois gras. Tutto quello che arriverà in tavola dopo dovrà far i conti con questo piccolo incanto: una bella sfida!   San Quintino Resort:… e si continua Avversario di tutto rispetto gli spaghetti burro affumicato vongole ricci di mare…

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Hermanos Frias De Val: Un Vino Dalla Rioja

Hermanos Frias de Val: un vino dalla Rioja

La prima emozione è quella della scoperta: del luogo, del suo paesaggio, del vino. La seconda, meno immediata ma proprio per questo più intensa, è quella della giusta condivisione di quel vino, in altro tempo e in altro contesto. E allora vuol dire che ci siamo. Succede di rado, ma succede. Come con questa bottiglia degli Hermanos Frias de Val:  Spagna, Villabuena nella Rioja alavesa, una Reserva 2011 Hermanos Frias de Val, Tempranillo 100%. Non è l’unico vino che ho assaggiato, per la prima volta, nella loro Bodega l’estate di due anni fa: i  Blanco sono altrettanto sorprendenti. Né l’unico di cui potrei parlare per prove ulteriori, l’ultima delle quali, appunto, qualche sera fa a cena.  Ma le emozioni…meglio viverle – e raccontarle –  una alla volta!   Rioja, tierra tranquilla y amable Sono una viaggiatrice pigra, lo confesso. Poche mète al mondo valgono la rottura dei miei confortanti, e faticosamente conquistati, equilibri. Quando però questo succede, e scopro che ne è valsa la pena, ecco la meraviglia. Così è stato quando ho incontrato la Rioja. Che non conoscevo, e che adesso è entrata di diritto tra i miei luoghi del cuore. Una imprevedibile “Langa” che però si dilata allo scorrere dello…

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LA Valle Grana E La Polenta Bastarda

LA Valle Grana e la polenta bastarda

Se dare a qualcuno del bastardo di solito non viene percepito come un complimento, a Caraglio, nella cuneese Valle Grana, non sempre è così. Bastarda si chiama infatti  una particolare polenta, introvabile altrove, così buona da averle persino intitolato una Sagra. Quest’anno, il non-a-caso bisesto 2020, sarà difficile riuscire a organizzarla, ma ciò non toglie che tutti possano prepararsi la polenta a casa, soprattutto in questi giorni di interminabile inverno. La sua ricetta è semplicissima, e non differisce certo da quella delle altre polente. Ma il suo pregio sta tutto nella farina, il suo ingrediente base: un misto di cinque antiche varietà autoctone, riscoperte e rimesse in coltivazione, dopo molti anni di accurate ricerche, da Lucio Alciati, infaticabile e appassionato ricercatore di prelibatezze locali. E a lui si deve anche il recupero della leggenda, da cui tutto è nato…   Una bastarda polenta del…diavolo! Lo zampino del diavolo! Come poteva non entrare in una storia legata ai sudori della terra? E come poteva l’intera faccenda non concludersi bene, cioè del tutto al contrario delle sataniche intenzioni? Perché in queste vicende del saggio tempo antico, il diavolo, in fondo, è quasi sempre un “buon diavolo”, più buontempone che davvero satanico. E anche il…

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Maison Pic: Dove Brillano Le Stelle

Maison Pic: dove brillano le stelle

  Bene, ho acquisito una certezza. Che in Francia, forse più e meglio che in Italia, la cuisine di uno “stellato” è ben autre chose rispetto a quella di ristoranti o trattorie pur di ottima tradizione. Perché qui può succedere, grazie alla ben calibrata armonia di sentori e sapori che si accostano, si fondono e si separano, di arrivare a vivere e a condividere le suggestioni di una visione del mondo. Se poi lo chef in questione è una cheffe –neologismo necessario? - il valore aggiunto è indiscutibile. Almeno secondo me.   La Cuisine di una Dame   Una sola cheffe in terra di Francia ha conquistato, e conserva senza intoppi già dall’ormai lontano 2007, le Tre Stelle Michelin. È Anne-Sophie Pic, terza generazione di una famiglia di ristoratori della Drôme senza tuttavia essere, curiosamente, una “figlia d’arte” nel senso pieno del termine:  le “stelle” infatti  sono tutte sue e sue soltanto. Frutto dell’amore per una traditio gelosamente conservata, ma  anche giustamente  tradita. L’unico modo possibile per  consegnare, con fantasia e coraggio, il passato a un nuovo, inedito, futuro.   Come in una Maison… Forse è per questo che la Maison Pic,  dove c’è anche il ristorante storico di Madame, si trova…

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