Risole Di Carnevale - Ph Silvana Delfuoco
Risole di Carnevale - ph Silvana Delfuoco

Risole in Quaresima

Così, per festeggiare l’arrivo della mia nuova planetaria, acquisto oltremodo azzeccato che consiglio vivamente, ho deciso di impastare. E di fare le risole. Un ricordo d’infanzia, questa volta legato al Piemonte, in particolare alla signora Maggiorina, la vicina di casa con cui la mamma aveva stretto una bella amicizia. E con cui lo scambio di ricette era proficuo per entrambe.

La sfoglia per le risole – ph Silvana Delfuoco

 

Le risole di Villanova Mondovì

Le risole in questione, che poi non ho mai più ritrovato, le preparava per Carnevale la signora Maggiorina, originaria appunto di Villanova. E ai miei occhi di bambina quei fiorellini appena toccati dalla marmellata sembravano una meraviglia. Il sapore, è vero, non differiva da quello degli intrigoni materni, ma l’aspetto! Quello sì! E così ho chiesto lumi sulla loro esecuzione. Che, come sempre, è più macchinoso da spiegare che da fare.

I dischetti delle risole – ph Silvana Delfuoco

 

Risole, il fiore del Carnevale

La ricetta dell’impasto è quella classica, che non sto a ripetere. Una volta tirata la sfoglia, piuttosto sottile, ricavate con due bicchieri dei dischetti, uno più grande  e uno più piccolo, cui farete quattro piccoli tagli a croce nel margine. Quindi sovrapponeteli a coppie e schiacciate bene nel centro per unirli. Vanno poi fritti, uno/due alla volta, in un pentolino con olio abbondante (per chi, come me, non ha la friggitrice), lasciati intiepidire prima di “toccarli” al centro con una marmellata rossa (fragole o ciliegie o lamponi) e, una volta fredde, cosparsi di zucchero a velo.

Risole pronte da friggere – ph Silvana Delfuoco

Come sempre, meglio gustare le risòle il giorno dopo.

Se ci riuscite…

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