STUDIOFOOD33: La Ricetta Dei Caponet

STUDIOFOOD33: la ricetta dei caponet

Questa ricetta dei caponet viene gentilmente offerta dallo chef Fabio Lepiani Esposito di STUDIOFOOD33 , che si trova a Torino, in via dei Mille al numero 33, appunto.  Abbiamo scoperto questo simpatico luogo di Cooking Experience durante la presentazione del menu di primavera  di Torino Restaurant Week: lo chef ha cucinato per noi e davanti ai nostri occhi, svelando i suoi segreti…e quelli dei caponet. Che adesso vi riveliamo.     Caponet (dosi per 5 persone)   INGREDIENTI 1 cavolo verza 1 spicchio d’aglio 1 rametto di rosmarino 1 scalogno 2 foglie di salvia 2 uova gr 100 formaggio Grana grattuggiato gr 250 carne macinata mista gr 100 salsiccia di maiale gr 50 mollica di pane bianco farina00 q.b. burro q.b. olio evo q.b. vino bianco q.b. noce moscata q.b. sale e pepe q.b. brodo vegetale, se necessario   PREPARAZIONE Staccare delicatamente 12 foglie di cavolo e scottarle (3-4 per volta) per circa 1 minuto in abbondante acqua salata in ebollizione; scolarle e farle asciugare distese su un canovaccio. In una pentola scaldare poi una noce di burro e 2 cucchiai d’olio con il rosmarino, la salvia, l’aglio intero e lo scalogno tritato; unire quindi le carni macinate e la salsiccia e…

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Roccaverano, Il Paese Della Robiola

Roccaverano, il paese della Robiola

In queste valli la conoscono dalla notte dei tempi, quando mucche e pecore già pascolavano insieme lungo i pendii della futura Langa Astigiana in attesa che a loro si aggiungessero le capre, dono dei Saraceni, venuti a soggiornare per un po’ da queste parti. È da allora che la Robiola, presto diventata di Roccaverano, deve aver definito il suo processo produttivo, arrivato pressoché immutato fino ai nostri giorni.     Una Robiola, anzi due Col passare del tempo, è vero, le capre hanno conquistato il palato, e forse anche il cuore, degli amanti della Robiola, tanto che la DOP, di cui il 2019 celebra i primi 40 anni, prevede una doppia etichettatura. Il bollino del Consorzio con il numero progressivo di marchiatura e il codice dell’azienda produttrice sarà infatti a sfondo ocra per quelle prodotte con il latte crudo di sola capra, e invece a sfondo bianco per quelle ottenute da latte misto. In entrambi i casi, fresca o stagionata, sempre  nella stessa zona di produzione, tra Langa Astigiana e Val Bormida, nei dintorni di Roccaverano.   Roccaverano, il paese della Robiola Il più alto, il più esteso, il più identitario fra i paesi del territorio, che domina dall’alto, sul crinale…

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Ristorant Valadess At Lanss: Da Natale A Capodanno

Ristorant Valadess at Lanss: da Natale a Capodanno

Un viaggio di sapori tra le cucine d’Italia è stata la sorpresa di Natale di Samuele Riva e Francesco Eblovi agli ospiti della loro tavola al Valadess at Lanss, il Ristorante Albergo Valli di Lanzo di Ceres. Perché anche questo è un modo, anzi forse proprio il miglior modo in questi tempi di confuso ecumenismo, per rispettare la tradizione della Festa. Così, da un paesino di montagna nel cuore del Piemonte, il calore del Natale si è allargato a tutta la Penisola. Un menu davvero natalizio Curiosando tra i piatti – impossibile citarli tutti -  raccontiamo quelli che a noi sono piaciuti di più. Come  il nostro cappon magro dove i profumi della tradizione ligure già facevano immaginare  un anticipo di primavera; in ottimo, per quanto insolito, accordo  con gli aromi della cipolla ripiena delle valli di Lanzo toma di Lanzo e timo serpillo, calda consolazione alle brume invernali. Come l’indovinato matrimonio tra sud e nord del gateau di patate napoletano con contorno di cavoli di Montalto, che fa sperare in un felice proseguo di future, altrettanto armoniche, unioni. Il tutto inframezzato da una indispensabile, corroborante, zuppa di ceci  e concluso con un assaggio di panettoni, tutti rigorosamente artigianali. E…

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Nel Canavese C’è Un Castello: San Martino A Parella

Nel Canavese c’è un Castello: San Martino a Parella

C’era una volta, e c’è ancora nel Canavese, un avito Castello che rinasce dall’oblio. E, naturalmente, c’è anche un  moderno Cavaliere errante che, sotto le vesti di uno Chef di talento,  arriva al momento giusto per  completare l’opera. Il Castello è quello di San Martino a Parella, poco lontano da Ivrea, immerso nella quiete e nel fascino del suo antico parco. Lo Chef è Massimo Masciaga, che dalle sue esperienze nelle grandi cucine del mondo è approdato a questa una nuova avventura: tra le pareti trasparenti di un “magico” cubo a vista…                                                                                                                              Vistaterra: il recupero del Castello Transitare davanti alla cucina a vista è l’indispensabile passaggio per le Sale da pranzo: a noi è toccata l’accogliente Sala dei Conti, con il suo bel camino in pietra verde. Perché il progetto di ristorazione, qui al Castello di Parella, prevede diverse soluzioni…

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Conoscete Il Canavese? E La Sua Zuppa?

Conoscete il Canavese? E la sua Zuppa?

Una zuppa tradizionale del Canavese, la zona del Piemonte che sta tra Torino e Ia Valle d’Aosta, che nasce come recupero degli avanzi. Per questo la ricetta può variare di famiglia in famiglia, in particolare nell’utilizzo del formaggio, che spesso è una toma tipica della zona, e nell’aggiunta o meno della salsiccia. Se invece non avete avanzi, ma volete la zuppa, ecco come farla. E sarà ottima in compagnia di un vino locale, come un “romantico” Erbaluce…   INGREDIENTI: Un grosso cavolo verza tagliato a metà fontina d’Aosta (o toma) gr. 300 pane raffermo tagliato a fette gr.500 un porro acqua burro q.b. parmigiano grattugiato due cucchiai sale e pepe q.b. Aggiunta eventuale: salsiccia a pezzetti o speck a dadini   PREPARAZIONE: Pulite il cavolo staccando con cura le foglie. Fare appassire con il burro un po' di cavolo e il porro affettato finemente e tenetelo da parte. Scottare le foglie del cavolo in modo da produrre un brodo vegetale. Quindi, procedete alla preparazione: in una pirofila imburrata, fate uno strato col cavolo  appassito, poi fate uno strato con le foglie cotte, uno con le fette di pane su cui metterete la fontina a fettine, .ricoprite di nuovo con le…

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Caseificio Bertinelli, Dove Il Casaro è Donna

Caseificio Bertinelli, dove il casaro è donna

Se la frase non fosse abusata, si potrebbe dire che questo è un lavoro insolito per una donna.  Lei conferma: « Che ci sia un’altra donna che fa la mia professione, almeno da queste parti, non l’ho mai saputo. Quando ero giovane io, perché era impensabile, oggi… il perché non lo so davvero». A raccontare è Katia, la “casara” del Caseificio Bertinelli di Noceto (PR), un’azienda agricola “2.0 che ha fatto della creatività il suo punto di forza”, come loro stessi si definiscono. E di questa “forza”, il lavoro di Katia è uno dei fattori determinanti.     Una donna per casaro Il casaro, per chi non lo sapesse, è colui (o colei) che si occupa della lavorazione del latte e della sua trasformazione in formaggio. Un lavoro che ha le sue origini nella notte dei tempi e che oggi è sicuramente supportato dalla tecnologia, ma che continua a non differire poi troppo da quello che succedeva nel passato più remoto: latte, caglio e … un intelligente uso dell’esperienza. Con l’aggiunta di qualche piccolo “segreto”, che fa parte del patrimonio di conoscenze  conquistato sul campo. «Avevo 22 anni quando ho cominciato – continua a raccontare Katia – e ho potuto…

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Mazzetti, Una Famiglia Di Distillatori

Mazzetti, una famiglia di distillatori

Ad accompagnarci nella visita  è uno dei gattini di casa, che per unirsi a noi ha per un momento abbandonato la sua tranquilla siesta in cortile sotto il piacevole sole di ottobre: «L’unico problema è non accorgersi di loro mentre accompagniamo i visitatori  – commenta sorridendo Fabrizio Mazzetti facendoci strada – e chiuderli dentro, col rischio di ritrovarli un po’ troppo “inebriati”… » Preoccupazione forse inutile qui, nell’Antica Distilleria d’Altavilla, in una famiglia dove  si produce grappa da sei generazioni: anche gli animali domestici, di sicuro, sono di tempra robusta!   La Distilleria dove passa il treno… Siamo ai piedi della collina, non a caso a due passi dall’antica Stazione di Altavilla Monferrato, il Tramways del Monferrato, da dove arrivavano vinacce dalle migliori cantine dell’Astigiano per essere trasformate in grappa e in questa veste ripartire:  l’Antica Distilleria di Altavilla nasce qui nel 1846 su iniziativa di Filippo Mazzetti. Sei generazioni lo separano dal suo bis-bis nipote Filippo, l’attuale titolare, insieme con la moglie Laura e i figli Fabrizio e Alessandro, dell’azienda di famiglia. Una storia, quella dei distillatori Mazzetti, che si intreccia e si confonde con quella del territorio e che si ritrova nelle sale del Museo del Tramways e nei percorsi, che da…

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Le Nocciole Di Corilu

Le nocciole di Corilu

Corilu: un nome breve e divertente, per un frutto che da sempre trasmette allegria. Era così per i Romani, che regalavano rami di nocciolo per augurare felicità, ed è ancora così per noi, quando pensiamo alle noccioline come compagne di un momento di relax. Corylus, che a Lu ha trovato da sempre il suo luogo di elezione. Una scelta della natura che uomini di buona volontà hanno avuto la felice intuizione di saper valorizzare al momento giusto.   Corilu: nocciole in cooperativa A Lu oggi ci sono 300 h di noccioleto, tra terreni di proprietà della cooperativa e quelli di altre aziende del territorio, che in lei hanno spesso un punto di riferimento. La Corilu infatti innova e sperimenta in collaborazione con le  università di Torino e Piacenza e qui arrivano tecnici da tutto il mondo, persino dal Cile, dall’Armenia e dalla Georgia, per imparare come si fa. Una bella storia, nata nei primi anni Ottanta del secolo scorso dalla fiducia reciproca di un gruppo di amici che hanno deciso di unire le loro forze per migliorare il futuro comune. Oggi la produzione della Corilu, la Nocciola Piemonte IGP, ha raggiunto un’eccezionale qualità universalmente riconosciuta, grazie anche alla cura che qui viene messa…

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Cascina Faletta, Tra Green E Innovazione

Cascina Faletta, tra green e innovazione

L’acqua della piscina panoramica è calda tutto l’anno; dai vigneti circostanti ci si può incamminare per rilassanti passeggiate; le biciclette in dotazione sono tra i modelli più innovativi, e meno faticosi quando il sentiero si fa insidioso; a chi invece preferisce un relax totalizzante, a dare il benvenuto sarà il bicchiere di vino della casa, da sorseggiare comodamente seduti a un tavolo della veranda o del giardinetto, o pigramente allungati su una chaise lounge della terrazza al piano superiore, da cui la vista può spaziare davvero lontano.   Tre fucili vi difenderanno Tre fucili modello Carcano, avvolti nella carta di un giornale datato 1°gennaio 1947, sono il reperto più curioso, e tuttora misterioso, trovato durante i lavori di restauro dell’ottocentesca Cascina Faletta. Diventati da allora il simbolo-portafortuna della Tenuta, il glifo dei Tre Fucili  incrociati compare sulla targa all’ingresso, come sulle etichette dei vini dell’Azienda Agricola, a garantire serenità al relax  degli ospiti e tranquillità ai ribollire dei tini e delle botti. Perché l’intenzione dei proprietari, Elena e Giovanni, è innanzitutto quella di restituire al nostro tempo un luogo del passato preservandone il più possibile l’anima, utilizzando a questo scopo anche il meglio che il progresso tecnologico può offrire. In modo…

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Ad Asti C’è L’Hotel Castello…

Ad Asti c’è l’Hotel Castello…

Pochi passi in salita, lasciata l’auto nell’ampio parcheggio al di là della strada – ma di lato c’è anche un facilmente accessibile ingresso disabili – e la città è già dimenticata. Una felice posizione, accanto alle Antiche Mura cittadine, e un’accurata attenzione all’acustica degli spazi interni hanno fatto dell’Hotel Castello e del suo Ristorante Cambiocavallo, aperto anche agli ospiti esterni, due luoghi per una sosta davvero rilassante.   Un hotel italiano… Girando per le stanze dell’hotel, due sono gli aspetti che subito colpiscono favorevolmente: la generosità dello spazio e i bagni – evviva – tutti dotati di finestre. E l’apparente semplicità degli arredi riflette invece una essenziale sobrietà d’intenti, dove nulla è superfluo ma tutto è stato attentamente pensato. Di sicuro una sorpresa soprattutto per gli stranieri che qui cominciano ad arrivano numerosi – l’affollatissima Langa è proprio a due passi – e che così potranno apprezzare l’autentica ospitalità italiana. Che continua, piacevolmente, al momento dei pasti.   …e un ristorante monferrino Un menu davvero generoso quello proposto da Pier Mario Monzeglio, il giovane nuovo chef impegnato nelle cucine del Cambiocavallo, il ristorante dell’Hotel Castello. Un trionfo il suo bollito misto con le salse, omaggio al Monferrato, come pure la…

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