Valle Grana, parte seconda: söfran
Soffia il vento dello zafferano, in questa strana estate di canicole e di piogge improvvise. Soffia da più parti; sarà per il suo bellissimo colore, o per il sapore che dà ai suoi risotti; o forse per tutte le nuove ricette che, in questi tempi di food diffuso, attorno a lui vanno pian piano costruendosi. Una coltivazione dello zafferano che scopro assai diffusa, qui in Italia, anche in zone in apparenza non deputate. Come potrebbe sembrare, e non lo è, la Valle Grana.
Söfran in Valle Grana: una storia secolare
Lo zafferano, o meglio il söfran,come si dice in dialetto piemontese, veniva coltivato già nel XV secolo sulle colline del Marchesato di Saluzzo, di cui a quel tempo faceva parte anche la Valle Grana. Una presenza storica, quindi, di cui la presentazione commerciale durante la “Prima esposizione agraria-industriale-artistica della provincia di Cuneo” nel 1870 da parte di un cittadino di Caraglio, Antonio Delpuy, fu la consacrazione ufficiale. Eppure, e qui sta la vera stranezza, si è arrivati fino al marzo 2015 per vedere la costituzione del primo Consorzio di Tutela, Promozione e Valorizzazione del Söfran-Zafferano di Caraglio e della Valle Grana: e nel frattempo?
Söfran in Valle Grana: ieri…
Coltivato, e utilizzato, per secoli soprattutto come merce di scambio o, più semplicemente, come colorante, in pochi hanno pensato allo zafferano come spezia per cucinare. Può stupire, ma in realtà la spiegazione è molto semplice: era un vero e proprio “oro rosso”, troppo costoso per “sprecarlo” così banalmente!
Per questo nelle zone di produzione dello zafferano – e non soltanto in Valle Grana – di solito non esistono ricette tradizionali che lo prevedano come ingrediente. Salvo, s’intende, risotto e ossobuco alla milanese: da sempre un ottimo mercato, quello lombardo!
…e oggi
Ben confezionato nel suo vasetto di vetro, che nell’etichetta ne attesta il riconoscimento ufficiale come P.A.T. (Prodotto Agrotradizionale del Piemonte), adesso il söfran della Valle Grana è finalmente pronto per entrare in cucina. E in una cucina, possibilmente, ricca di fantasia e buon gusto. Che altro vi piacerebbe assaggiare, che non sia un risotto?
Info:
www.zafferanovallegrana.it
E’ sempre un piacere leggerti Silvana, anche se a volte la mia dieta ne risente:)P
Però come coniughi i piatti con la storia e le località da visitare è veramente fantastico:)
Continua così
Grazie, Fabiano! la tua approvazione è preziosa!!!