B.RILLO: Quando A Contagiare è L’entusiasmo

B.RILLO: quando a contagiare è l’entusiasmo

Se non fosse per il sorriso “imbavagliato” che ci accoglie e per la “striscia” sul pavimento che ci indica implacabile di non avvicinarci più del giusto al bancone d’ingresso, il salto all’indietro  nel tempo sarebbe perfetto. Il modo migliore per lasciarsi alle spalle, per una sera almeno, questo increscioso periodo non ancore del tutto trascorso, e rasserenarsi nel pregustare una cena molto attesa: il nostro sabato-vigilia-di- Pasqua, allora rinviato sine die. E il die è finalmente arrivato.   B.RILLO: un nome tutto da scoprire   La scelta di pochi tavoli ben distanziati e gli studiatissimi arredi essenziali, nelle due salette di questo fresco ristorante, si è rivelata vincente.  Finita la “quarantena” è bastato rendere inoffensivo il quaderno-menu, imbavagliato nella plastica “sanificata” a ogni passaggio di mano, e distanziare l’arrivo degli ospiti, rigorosamente su appuntamento, perché non si “assembrino” all’ingresso e infine…riaprire la porta! L’entusiasmo di questi due giovani, assolutamente contagioso, si è dimostrato molto più forte di qualsiasi malevolo virus. Non per nulla si chiamano B.RILLO ! E lasciamo volentieri il compito a chi ci legge di scoprire il perché.   B.RILLO: prima che cambi il menu Menu stagionale qui al B.RILLO e quindi sulla soglia del cambiamento. Noi però siamo…

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HR Valli Di Lanzo…in Fiore

HR Valli di Lanzo…in fiore

E sono tornata! Come se fosse – ma in effetti lo era – la cosa più naturale del mondo. Come se questi mesi di state-tutti-in-casa non fossero mai esistiti. Perché non potevo certo mancare all’ appuntamento di primavera: quello, sempre attesissimo, con l’uovo sodo e il tarassaco selvatico.   HR Valli di Lanzo en printemps La primavera quest’anno è già un po’ avanzata, ma il tarassaco ha voluto aspettarmi. «Davvero l’ultimo della stagione – ha detto Francesco, portandolo in tavola – non più così delicato, ma ancora fresco e croccante». Gli sorridevano gli occhi, al di sopra della “mascherina”, perché è lui l’artefice della raccolta di questa spontanea meraviglia, che cresce sotto l’ultima neve del Pian della Mussa e che soltanto in pochi, ormai, sanno riconoscere e apprezzare. Colori, profumi e sapori di questo piatto restituiscono senso al tempo che è passato: forse non tutto è stato inutile, se siamo di nuovo qui. E certo non è stato inutilmente speso da chi, qui al Valadess d’Lans, progetta la propria cucina.  Per esempio, arricchendola di un’inedita primavera…   HR Valli di Lanzo: fiori e food «La milanese piace sempre a tutti. Piace molto anche a noi – a parlare è la “mascherina”…

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Quando La Salvia Stuzzica

Quando la salvia stuzzica

Questo esperimento è tutto mio, ma l’aiuto della Mamma non manca mai. Dal suo Quaderno ho ripreso infatti la Pastella, quella per i fritti di verdura. Che lei, a sua volta, aveva ripreso dal suo beneamato Pellegrino Artusi, con qualche personale aggiustamento. Con questa Pastella ho preparato il mio primo stuzzichino da aperitivo a base di foglie di Salvia moscatella. Giusto per evitare esotiche tempure, che pure apprezzo, ma che non so riprodurre. E giusto per dimostrare che la nostra arte culinaria non è seconda a nessun’altra. Risultato ottimo, ve lo garantisco.   INGREDIENTI Qualche foglia di Salvia moscatella, a seconda delle dimensioni (3/4/5…) Per la pastella: gr.100 farina bianca 1 uovo una tazza d’acqua freddissima 1 cucchiaio d’olio EVO 1 cucchiaio di cognac /grappa/acquavite/vino bianco secco… sale q.b. olio per friggere   PREPARAZIONE Calcolate di iniziare qualche ora (3/4/5) prima del momento di servire (va mangiato caldo), perché la pastella, semplicissima da preparare, ha però un tempo di attesa. Per prima cosa, mettete una tazza d’acqua in freezer, dove resterà per 10/15 minuti. Intanto pesate la farina,  mettetela in una ciotola adatta, dove aggiungerete il sale, il rosso d’uovo (il bianco va da parte in frigo perché sarà montato…

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Il Giardino Dei Semplicissimi: Salvia E…salvia

Il Giardino dei Semplicissimi: salvia e…salvia

Intanto, si fa presto a dire “salvia”. Che “le” salvie siano più d’una, anzi siano un numero abbastanza considerevole, l’ho scoperto da poco. A me sembrava già una raffinatezza averne, nel mio Giardino, due diverse: quella comune,  a tutti ben nota, che Linneo ha chiamato officinalis, e quella detta “moscatella”, ovverossia sclarea, dalle foglie molto più grandi, che è il nuovo acquisto di questa primavera. E che è ormai anche ben cresciutella.   Semplicissimi: salvie… Che la salvia sia un’erba che fa bene lo dice già il suo nome: pronta a “salvare”, cioè a conservare la salute. Lo pensavano già gli antichi, fino a farne una sorta di rimedio universale, capace di curare tutti i mali: dalle proprietà afrodisiache al dono della fecondità, al talismano contro le energie negative, capace persino – secondo i Celti – di resuscitare i morti. Molto più semplicemente, io la ritengo il migliore dei condimenti, insieme con burro e parmigiano, per i miei amati tajarin o, meglio ancora, per i più elaborati tortelli d’erba, che soltanto così danno il meglio di sé. E poi c’è la nuova moscatella.  Per lei ho pensato di sperimentare: un mix tra Piemonte ed Emilia per uno stuzzichino da aperitivo…   Semplicissimi:…

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Il Giardino Dei Semplicissimi: Dolce Melissa

Il Giardino dei Semplicissimi: dolce melissa

Il suo nome pare venga dal greco, meli: dolce come il miele, davvero? Mah! La melissa del mio Giardino ha sì un sapore gradevole, però sa piuttosto di limone e profuma di menta. Certo, una dolcezza che non ha portato fortuna alla bella ninfa Melissa, di cui si era invaghito il solito dio Apollo. Troppo dedito a lei, si dimenticava spesso di portare in giro per il cielo il carro del sole, con conseguenza ovviamente nefaste per i poveri terrestri. Così gli dei intervennero, prendendosela, come è ovvio, con la povera ninfa. Trasformata, in men che non si dica, in una bella piantina verde, mentre lo sbadato Apollo trovò presto di che consolarsi. Come sempre capita in questi casi.   Semplicissima melissa, verde e rigogliosa Anche la mia melissa è una bella piantina, verde e rigogliosa: adesso non ha ancora i fiori – saranno bianco-rosa, se ben ricordo – ma è già molto piacevole a vedersi. Da quando fa parte della mia “dotazione”, mi ha sempre dato buone soddisfazioni. Intanto è perenne: va e viene da sola, senza bisogno di particolari attenzioni. Ottima nelle insalate, cui aggiunge un tocco di fresco, la uso spesso anche nelle frittate, insieme con altre…

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Hermanos Frias De Val: Un Vino Dalla Rioja

Hermanos Frias de Val: un vino dalla Rioja

La prima emozione è quella della scoperta: del luogo, del suo paesaggio, del vino. La seconda, meno immediata ma proprio per questo più intensa, è quella della giusta condivisione di quel vino, in altro tempo e in altro contesto. E allora vuol dire che ci siamo. Succede di rado, ma succede. Come con questa bottiglia degli Hermanos Frias de Val:  Spagna, Villabuena nella Rioja alavesa, una Reserva 2011 Hermanos Frias de Val, Tempranillo 100%. Non è l’unico vino che ho assaggiato, per la prima volta, nella loro Bodega l’estate di due anni fa: i  Blanco sono altrettanto sorprendenti. Né l’unico di cui potrei parlare per prove ulteriori, l’ultima delle quali, appunto, qualche sera fa a cena.  Ma le emozioni…meglio viverle – e raccontarle –  una alla volta!   Rioja, tierra tranquilla y amable Sono una viaggiatrice pigra, lo confesso. Poche mète al mondo valgono la rottura dei miei confortanti, e faticosamente conquistati, equilibri. Quando però questo succede, e scopro che ne è valsa la pena, ecco la meraviglia. Così è stato quando ho incontrato la Rioja. Che non conoscevo, e che adesso è entrata di diritto tra i miei luoghi del cuore. Una imprevedibile “Langa” che però si dilata allo scorrere dello…

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Torta Di Mandorle Di Un Tempo Che Fu

Torta di mandorle di un tempo che fu

Direttamente da un tempo che ormai posso ben definire remoto arriva questa Torta di mandorle: variante "soffice", è bene specificarlo. La ricetta, anche se l’ho ritrovata sul Quaderno della mamma, in realtà anche per lei è stata una scoperta. L’ha imparata, infatti, dalla cugina di mio padre, la signora Giovanna, in quel di Castell’Arquato, ridente “borgo”, come si dice adesso, del Piacentino, di cui è originaria la mia famiglia paterna. Questa è la Torta “soffice”, quella più difficile da realizzare, a fronte della essenzialità degli ingredienti; ne esiste infatti  una variante “ dura”, meno impegnativa. Il segreto stava ( e sta tuttora) nel montare “a neve” ben ferma gli albumi, cui è affidata in toto – non è previsto infatti l’uso di altro lievitante – la leggerezza del risultato finale. E se pensate che, ai tempi, non si faceva uso di altro strumento se non di una forchetta tenuta da una mano ferma e capace, non vi stupirete del risultato non  sempre garantito. Un altro piccolo segreto, ahimè non più recuperabile, era la cottura in forno. All’epoca – e ancora negli anni ‘ 60, l’ho detto – le  torte venivano “portata a cuocere” dal panettiere del paese, che le infornava…

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Marmellate Di Primavera: Rabarbaro

Marmellate di primavera: rabarbaro

La ricetta, questa volta, è dell’amica Daniela, ma interpretazione ed esecuzione sono, forzatamente,  mie: la distanza, ma soprattutto l’urgenza di sperimentare la “materia prima” ormai pronta, nel Giardino dei Semplicissimi, per essere raccolta lo esigevano. Sempre con la  supervisione delll’amica via WhatsApp sono felicemente arrivata alla fine dei miei due primi vasetti. Come,  ora ve lo racconto.     INGREDIENTI: (per due vasetti di marmellata)   gr.600 circa gambi di rabarbaro (da pulire) gr. 150 zucchero, meglio se di canna 1 limone biologico litri 1 circa di acqua     PREPARAZIONE: Pulire i gambi del rabarbaro togliendo i filamenti più duri, tagliarli a pezzetti e immergerli in un contenitore (plastica o terracotta) di medie dimensioni, in cui avrete già spremuto il limone e messo la sua buccia esterna tagliata a pezzetti. Se volete, aggiungete pure anche lo zucchero: io, questa volta, l’ho messo in fase di cottura, penso il risultato finale non cambi di molto. Lasciate riposare il tutto per una notte o più (dodici ore circa). Prima di iniziare la cottura, preparate i vasetti, procedendo alla sanificazione secondo le vostre abitudini. Io ho usato vasetti nuovi che, per precauzione ho fatto bollire qualche minuto in una pentola piena d’acqua avvolti…

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Parmigiano Reggiano DOP: Quando Il Made In Italy è Vincente

Parmigiano Reggiano DOP: quando il Made in Italy è vincente

  La notizia è di quelle che allargano il cuore: il ben noto colosso americano delle zuppe Campbell’s ha comunicato di accettare le richieste del Consorzio di Tutela del Parmigiano Reggiano DOP di eliminare dalle etichette dei suoi prodotti qualsiasi riferimento al Re dei Formaggi. Una bella vittoria per il Made in Italy, da sempre oggetto di invidie e di penose imitazioni da parte di tutti coloro che “vorrebbero ma non possono”, che suona particolarmente importante in questi giorni difficili per tutto il settore enogastronomico del nostro Paese.     Parmigiano in prima linea E che a vincere una battaglia di questa portata, che non a torto qualcuno ha paragonato alla lotta di Davide contro Golia, sia stato il Consorzio del Parmigiano Reggiano non stupisce nemmeno troppo, visto che da tempo è in prima linea nel difendere l’integrità e l’originalità del suo marchio, che soprattutto all’estero è sentito come sinonimo di “buon cibo italiano”. Risale infatti a qualche mese fa il ricorso depositato contro la Kraft Foods Group Brands LLC che sta tentando di ottenere la registrazione del ‘KRAFT PARMESAN CHEESE’ come marchio ufficiale in Nuova Zelanda, dove il Consorzio da oltre 20 anni ha registrato il marchio Parmigiano Reggiano. E ci sono…

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Il Giardino Dei Semplicissimi: L’Erba Di San Pietro

Il Giardino dei Semplicissimi: l’Erba di San Pietro

"Fammi la frittata con l’Erba di San Pietro…” canta la bella voce di Giorgio Conte, piemontese doc e di sicuro esperto di cucina della tradizione. Per me, piemontese d’adozione, l’Erba di San Pietro è stata un’acquisizione recente, scoperta sul torinese mercato di corso Svizzera, e da allora non più dimenticata. Così ho deciso di piantarla qui, tra i miei Semplicissimi, ripromettendomi di farne abbondante uso. Imparando anche, però, ben presto, e a mie amarissime, è proprio il caso di dirlo, spese, che il sapore dell’Erba varia un po’ col variare delle stagioni: ottima in primavera, con il suo aroma di menta delicata e leggermente amarognola, diventa di scarso utilizzo dopo la fioritura nel pieno dell’estate, quando il suo gusto più caratterizzante si fa sempre più intenso, rendendola di difficile impiego culinario. Ma ora siamo nel momento giusto: frittate, frittate, frittate…e Tortelli. Vediamo come e perché.   Semplicissimi e…frittata Sulle frittate non penso sia il caso di dilungarsi troppo: ogni famiglia ha la sua ricetta. La mia somma insieme il ricordo di quelle, emiliane, della nonna, dove l’abbondanza del Parmigiano grattugiato e la doratura dello strutto ne facevano delle soffici tortine, dalla crosta dorata e dall’interno saporoso. Ora il Giardino mi…

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