SANDY SKOGLUND – Visioni Ibride

SANDY SKOGLUND – Visioni ibride

Anteprima mondiale a Torino per Sandy Skoglund, la fotografa statunitense, che in queste Visioni ibride curata da Germano Celant per CAMERA offre al pubblico la sua prima esposizione antologica.  Un’artista singolare per la particolarità del suo lavoro di ricerca, dalla tecnologia raffinata e complessa, che tuttavia riesce a comunicare emozioni tanto agli addetti ai lavori come ai fruitori non iniziati ai misteri del digitale. Sarà forse perché il mondo esplorato dal suo sguardo curioso e attento ai dettagli è quello quotidiano con cui tutti noi, nessuno escluso, veniamo necessariamente in contatto.   Sandy Skoglund: l’inquietudine della normalità “Il mio lavoro riguarda la manifestazione fisica della realtà emotiva”: così dice Sandy Skoglund da  una delle pareti dell’esposizione. Con questa chiave di lettura tutte le installazioni prendono vita, curiosamente evocative di emozioni e ricordi. Come per me è stato immediato, grazie a Fresh Hybrid (2008), ritrovarmi nel bosco incantato dell’infanzia, quando favola e realtà convivono nella stessa dimensione. O come le inquietanti suggestioni di The Wedding (1994), che esplodono nell’apparente normalità del giorno “più bello”.   L’inverno di Sandy Opera inedita, e clou della mostra è Winter (2018), che racconta un lavoro durato dieci anni, senza fretta e senza impazienza. Per fermare il tempo e le…

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BALIK, Una Pizza Al Sapore Di Mare

BALIK, una pizza al sapore di mare

Che succede quando un appassionato degli “impasti” incontra un pregevole salmone affumicato? Succede che a Torino, in via San Dalmazzo 26, diano vita insieme a un nuovo locale gourmet, dove Balik, il salmone affumicato degli zar di Russia,  presta il suo aristocratico nome all’insegna, mentre Massimo Palumbo, giovane pizzaiolo dal passato già illustre, mette “in pasta” mani e fantasia.  Perché qui, al Balik Restaurant, a colpire gusto e palato, sono le fragranze della pizza contemporanea unite ai sapori  di mare del pesce fresco.   Balik: un imprevisto angolo di mare Tra mattoni a vista, arredi essenziali e belle bottiglie sullo scaffale, lo spazio del locale sembra dilatarsi al calore del sorriso di Massimo e dei suoi collaboratori, che accoglieranno volentieri anche i vostri amici a quattro zampe. Se siete alla prima visita a cena, il menu degustazione a 18 euro è una buona presentazione  dello stile del locale; se invece lo provate a pranzo,  il menu a 10 euro offre lo specialissimo, e abbondante, burger di pesce (si dice sia l’unico in carta, per ora, a Torino). Noi abbiamo sperimentato l’ottimo equilibrio di quello al tonno, ricco di ingredienti e tuttavia dall’insieme delicato: una scoperta davvero originale. E il mare qui…

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Torino, Città Di Madame … O Anche Di Madamin

Torino, città di Madame … o anche di Madamin

La Torino al femminile,  siano le signore in questione Madamin o Madame del presente o del passato,  pensa in grande per tradizione. Una tradizione che arriva da lontano, almeno dal tempo in cui  toccò a Cristina di Francia divenire la prima Madama Reale, reggente per il figlio minore Carlo Emanuele. La seguì presto, quasi ne fosse l’erede, sua nuora Maria Giovanna Battista di Nemours,  anche lei reggente in seguito alla vedovanza per il figlio, il futuro Vittorio Amedeo II. Due donne che a Torino attraversarono buona parte di un secolo, quel Seicento che si apriva allora al Barocco per approdare alla felice creatività di Filippo  Juvarra. Che, non a caso, fu chiamato in città da Maria Giovanna nel 1718 per realizzare il grandioso scalone d’onore della  “sua” Casa.   Le Madame Reali tornano a Palazzo Perché Palazzo Madama,  la Casa dei Secoli  come da sempre lo chiama la tradizione popolare per il fascino delle sue diverse architetture,  e che di Torino è cuore centrale e pulsante,  fu scelto dalle due Reggenti come loro abituale dimora. E proprio qui, nelle stanze dove le Regali Signore  hanno lasciato traccia del loro passaggio, è stata allestita questa mostra, bella e intrigante anche se declinata con una…

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Art For Excellence Al Palazzo Della Luce

Art for Excellence al Palazzo della Luce

Salito lo scalone d’onore che porta al primo piano scopriamo ad attenderci un ascensore, che però non abbiamo usato. Perché  in effetti non è fatto per scendere e salire nello spazio della vile materia, visto che questa Ascensione, pensata da Carlo Gloria per Ascot, rimanda a ben più nobili ed eteree elevazioni. Siamo all’interno del Palazzo della Luce di Torino, quello che ancora molti, e anch’io tra loro, ricordano come “Il Palazzo dell’Enel”, dove si andavano a pagare “le bollette”. Ora invece un sapiente restauro conservativo lo ha restituito alla città come splendido spazio espositivo.    Palazzo della Luce, dove l’arte è di casa Il Palazzo è stato immaginato così dall’architetto Angelo Ceresa ai primi del Novecento, che per costruirlo si è ispirato a Palazzo Madama e all’arte dello Juvarra: un interno dalla prestigiosa eleganza, con uno scenografico scalone marmoreo che porta all’ampio salone Aulico di rappresentanza, dalla bellissima volta decorata a rilevo di fiori in stucco. Ed è qui che l’arte contemporanea “si mette in mostra”, con una collezione di opere inedite che interpretano i valori di aziende d’eccellenza del territorio piemontese.  Un progetto di Arte For Excellence, nato con l’intento di «lavorare insieme e fare sistema tra arte…

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Torino, Dove I Portici Sono Di…vini: Parola Di Cavour

Torino, dove i Portici sono Di…vini: parola di Cavour

Le Innovazioni Future del Cialis: Cosa Aspettarci pillola cialisChi meglio del conte di Cavour può farsi garante della bontà e della qualità del vino del Piemonte? Lui che primo aveva intuito le potenzialità dei vigneti di casa, nebbiolo in testa, quando ancora alla Corte di Torino si bevevano esclusivamente etichette francesi? E che tanto operò in merito da convincere persino la marchesa Giulia di Barolo ad assecondarlo in un’impresa che cambiò il futuro vitivinicolo dell’intera Regione. Eccolo infatti – perché, si sussurra, lui Torino non l’ha mai davvero lasciata – farsi incontro ai visitatori di questo evento autunnale, per il secondo anno consecutivo capace di trasformare  il centro cittadino nella grande Festa della Vendemmia che sono i Portici Divini 2018. Già, perché Torino, per chi ancora non lo sapesse, ha anche lei il suo vino, frutto nientemeno che di una Vigna Reale...   Sotto i Portici, a Palazzo Birago e… Dal 19 al 28 ottobre 2018 ci saranno dieci giorni di eventi, più intensi nei due fine settimana, che avranno come luoghi deputati, oltre i tanti locali che aderiscono all’iniziativa, i chilometrici Portici cittadini e il centralissimo Palazzo Birago. Sarà qui in particolare che, coadiuvati dall’esperienza di Alessandro Felis, gli…

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I Cani Si Mettono In Posa Alla Reggia

I Cani si mettono in posa alla Reggia

Come avranno fatto a metterli in posa? Questa è la domanda che un po’ tutti, e in particolare i padroni di un cane, non mancheranno di porsi visitando questa singolare mostra, CANI IN POSA-Dall’antichità ad oggi, aperta nella Sala delle Arti della Reggia di Venaria (TO) dal 28 ottobre 2018 al 10 febbraio 2019. E, come sta a significare il bellissimo levriero della locandina, nessun luogo più di questo, la “residenza di caccia” di Casa Savoia voluta da Carlo Emanuele II nella seconda metà del XVII secolo, è adatto a ospitare l’evento: la prima grande esposizione italiana sulla rappresentazione del cane nella storia dell’arte.   La Reggia: il riposo dei guerrieri e dei cacciatori Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1997, dopo un lungo periodo di oblio che l’aveva resa quasi impraticabile a causa del lungo degrado, la Reggia è stata riaperta al pubblico  nel 2007, dopo un rilevante e accuratissimo lavoro di restauro. Con i suoi 80.000 mq di edificio e 50 ettari di Giardini, adiacenti ai 3000 ettari del Parco de La Mandria, vanta una delle più alte espressioni del barocco non soltanto italiano, a partire dalla più nota di tutte, l’ormai conosciutissima Galleria di Diana. Qui la Corte sabauda veniva a…

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Un Sakaposh Prende Casa A Torino

Un Sakaposh prende casa a Torino

Lo ha fermamente voluto lei, Luana Fondacaro, ingegnere pentito per amore del food,  questo singolare Sakaposh   di piazza Madama Cristina, aperto da poco più di un anno in quella che era stata un’abitazione privata di fine Ottocento. Già in precedenza trasformato in caffetteria, ora il locale, su due piani di salette comunicanti ma per un totale di circa cento coperti,  ha ritrovato il calore di una domestica intimità,  con il valore aggiunto di un’ospitale atmosfera dal tocco un po’ british. Luana ha infatti messo a frutto la sua esperienza di lavoro nel servizio di sala, dai pub agli hotel di lusso, degli ultimi anni trascorsi oltremanica. E dunque – come potrebbe mancare? – ha pensato anche a un piccolo, ma curatissimo, giardinetto interno, dove magari fermarsi a sorseggiare un aperitivo.   Sakaposh in cucina: tre percorsi più un ingrediente Con la collaborazione dello chef Federico Bellitti, nonchè della mamma che si occupa dei dolci, Luana propone, a ora di cena, quattro diverse tipologie di “percorso alimentare”, dove i piatti variano a seconda delle stagioni. Si va dal Falso di tradizione, al Vegetariano, per proseguire A mano libera  e terminare con la sorpresa dell’Ingrediente.Quattro piatti per ogni percorso, dall’antipasto al dolce, con la libertà di scegliere…

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Succede, Tra I Corridoi Del Salone Del Gusto 2018…

Succede, tra i corridoi del Salone del Gusto 2018…

Tra i corridoi dell’appena concluso Salone del Gusto 2018 è avvenuto, come spesso capita nel mondo del food,un incontro felice: quello tra la mortadella e la birra. Ottimi infatti i panini farciti con il Salame Rosa, certificato bio dell’Azienda Artigianquality, che da generazione lavora dentro “le antiche mura” del centro storico, e le birre artigianali del torinese Birrificio Madama. Tanto felice quest’incontro che da esso è scaturito un lieto evento: la nascita della Mortadella alla Birra!   Artigianquality: mortadelle a Bologna Tra gli amici che hanno assaggiato il Salame Rosa, passando davanti al piccolo stand di Artigianquality al Salone del Gusto,  sono stati soprattutto i Piemontesi a gradirlo: secondo me per la sua capacità di “evocare” il ricordo del salame cotto, fiore all’occhiello tra i salumi di tradizione regionale. Per me, che delle mortadelle emiliane sono da sempre un’estimatrice convinta, si è trattato invece della scoperta di una sorta di anello di congiunzione tra due Regioni che mi sono entrambe molto care: potere unificante del food! Se poi la mortadella, felice incontro tra i corridoi del Salone, si imbatte nella birra…   Birra Madama: artigiani a Torino Porta avanti dal 2014 un nuovo modo di fare birra e, al tempo stesso, un nuovo…

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A Torino C’è CAMERA POP: I Mitici Anni ’60

A Torino c’è CAMERA POP: i mitici anni ’60

Attraversare Marylin. E dal mondo del, cosiddetto, reale si passa nel mondo del, cosiddetto, immaginario. Perché lei è la chiave che apre la porta che, ma soltanto in apparenza, li divide e li unisce. Per arrivare al bellissimo allestimento, opera di Carlo Spinelli, della mostra “CAMERA POP. La fotografia nella Pop Art di Warhol, Schifano& Co.” si passa infatti attraverso una tenda-pannello che altri non è se non la fotografia di Marylin, premessa alla sua più famosa icona: il portfolio del 1967 di Andy Warhol. E che senza fotografia non esisterebbe la pop star è orami una formula ben nota, che anche il Direttore di CAMERA nonché curatore della mostra, Walter Guadagnini, non dimentica di citare: “In questo senso – continua – la fotografia è stata, per gli artisti Pop, non soltanto una fonte di ispirazione, ma un vero e proprio strumento di lavoro, una parte essenziale della loro ricerca”.   CAMERA POP: da Hamilton a Warhol. E viceversa Perché, se il 90% delle opere in mostra – 150 tra quadri, fotografie, collage, grafiche – nascono comunque da una fotografia, due sono i numi tutelari di questa straordinaria avventura: Richard Hamilton con il suo famoso collage fotografico “What is it that…

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A Torino è Tempo Di Vendemmia

A Torino è tempo di vendemmia

Prezzo più basso - kamagra oral jelly opinioni Veloce e sicuroFinalmente è iniziata la stagione della vendemmia e Torino non poteva mancare all’appello.   Perché qui, nell’antica capitale del Regno sabaudo poi divenuta la prima capitale dello Stato Unitario, c’è una vigna, anzi l’unica vigna metropolitana d’Italia e tra le poche in Europa, insieme a quelle di Parigi e Vienna: il Vigneto Reale di Villa della Regina di Torino. Una vigna con oltre 400 anni di storia restituita al suo splendore, tra il 2003 e il 2006, grazie a un complesso intervento di recupero e reimpianto promosso dal Ministero per i Beni Culturali e curato dalle Cantine Balbiano, in collaborazione con l’Università di Torino e il CNR.     A Torino c’è una Vigna in città Adagiata sul primo declivio della collina,  a pochi passi dal centro storico,  unica rimasta delle  tante che in passato circondavano Torino,  questa vigna sorge all’interno di una delle Residenze Reali Patrimonio Mondiale dell’Umanità. E tra questi filari lo sguardo sulla città ha un taglio inaspettato, un tempo privilegio soltanto delle regine di Casa Savoia e delle loro dame che qui, nella Villa, venivano a trascorrere giorni sereni  e spensierati, lontano dal rigore dell’etichetta di corte.   La Villa della Regina di Torino e la…

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